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 2010  novembre 01 Lunedì calendario

ABUSIVISMO ANCHE A PALAZZO: I VICINI FANNO CAUSA E VINCONO


“L’abusivismo” ha colpito anche qui. Il cuore dello Stato. Il ministero dell’Economia e delle Finanze è stato condannato infatti in via definitiva a pagare i danni causati a un inquilino del Palazzo, un privato cittadino, per una lunga serie di lavori effettuati dal Provveditorato alle opere pubbliche del Lazio che hanno messo a rischio la struttura.
Il contenzioso si trascina dagli anni ’90. E’ rimasto sotto traccia solo perché la controparte, la famiglia Marchioni, ha scelto in tutto questo tempo il profilo basso nella convinzione che prima o poi si sarebbe arrivati a un ragionevole accordo.
Doppio abuso. Le sentenze che condannano in via definitiva il Ministero di via XX Settembre sono due. La più recente risale al novembre del 2008. Riguarda i lavori di consolidamento di alcuni locali al quarto piano dell’ala nuova del Palazzo. Lavori che hanno comportato, secondo le perizie, anche l’eliminazione di un tramezzo. L’altra risale addirittura al 1994: non è mai stata eseguita nonostante i ripetuti atti di precettazione. Si riferisce alla realizzazione di un’ascensore interno e alla relativa opera muraria in un chiostro sempre di proprietà della famiglia Marchioni. L’elevatore, secondo i giudici, è stato realizzato «in violazione dell’articolo 907 del codice civile» che «inibisce la facoltà di costruire a meno di 3 metri dalle altrui vedute».
Per Ministero e Senato è una brutta gatta da pelare, anche se quest’ultimo dal punto di vista giuridico ha un ruolo assolutamente passivo. «All’inizio del 2010 abbiamo richiesto al giudice l’ esecuzione della sentenza - spiega Alessandro Riccioni, legale della famiglia Marchioni - il Tribunale ha nominato un perito e ora aspettiamo che finalmente venga applicata».
Le 100 perizie. Una lunga serie di perizie, forse un centinaio, decine e decine di sopralluoghi, pagine e pagine di relazioni tecniche hanno appurato che l’utilizzo di materiali impropri avrebbe caricato le strutture portanti e reso inagibile l’appartamento sottostante. Il solaio che separa il quarto dal terzo piano ora è pericolante. I muri sono puntellati. Svuotate le antiche volte, l’intera struttura, già molto degradata, ha iniziato a dare segni di cedimento.
La sentenza del 2008, emessa dalla I sezione civile della Corte d’appello di Roma, condanna il Ministero al pagamento dei danni e delle spese legali, e contiene un ordine “di riduzione del pristino stato“ del quale il Marchioni ha richiesto l’attuazione nel 2010 in base all’articolo 612 del codice di procedura civile. E chiama in causa anche la società che ha effettuato i lavori, la Otranto s.r.l. «I lavori - si legge - hanno drasticamente modificato la distribuzione e l’entità dei carichi gravanti sulle strutture portanti dello stabile di piazza della Rotonda». Così che sulle pareti sono apparse «numerosissime lesioni in varie parti dei 4 piani sottostanti a quelli interessati dai lavori». L’impresa che dovrà alleggerire la struttura, riportarla ai carichi originari, eliminare pesi ed eventuali superfetazioni verrà indicata dal Tribunale.
Royal Suite. Per effetto del procedimento giudiziario, nonché per motivi di sicurezza, il Senato ha transennato 3 locali lasciandoli inutilizzati. Idem per l’appartamento al piano di sotto, circa 60 mq, in una zona di pregio assoluto che ospita, tra l’altro, il Pantheon Royal Suite, elegante struttura alberghiera a 4 stelle.
Per scopi molto diversi, Palazzo Giustiniani fu acquisito da Mussolini nel 1926 e aggregato al Senato. Da uno dei suoi quattro lati affaccia su Piazza della Rotonda con vista mozzafiato sulla cupola del Pantheon, uno dei capolavori dell’architettura mondiale realizzato nel II d.C. da Adriano. Per poter studiare dall’alto la cupola e ammirare il grande foro che i romani chiamano oculus le archistar prenotano i piani alti gli alberghi della Piazza con largo anticipo. Mai e poi mai potrebbero pensare che anziché tutelare questi tesori i discendenti dell’imperatore li minino alla base a colpi di modifiche e abusi.
Incerta morfologia. Nel corso degli anni il Palazzo ha subito talmente tanti interventi da rendere incerta perfino l’attuale morfologia. «Alcuni tecnici - hanno rilevato i giudici della I Sezione del Tribunale di Roma - parlano di cinque piani fuori terra, altri di sei». Insomma, l’intreccio di cubature tra la palazzina di proprietà della famiglia Marchioni e i locali del Senato è tale che per raggiungere una zona del quarto piano occorre passare accanto agli uffici amministrativi. «Per raggiungere il quarto e il quinto piano - citiamo a sentenza - si entra a Palazzo Giustiniani e ci si sposta orizzontalmente fino a trovarsi al di sopra di una porzione del terzo piano dell’edificio con ingresso in piazza della Rotonda n.7». Se invece si entra dal Senato, la via più breve è il cosiddetto “ascensore parlante”, quello oggetto del primo contenzioso. Il personale lo chiama così per distinguerlo dagli altri e per la voce metallica che accompagna discese e risalite.
Gli 007 di Cheney. La promiscuità condominiale del nobile Palazzo rischia di ripercuotersi anche sulla sicurezza. Ad esempio, in questi giorni con il presidente Napolitano in Cina, l’ingresso di Palazzo Giustiniani in via della Dogana Vecchia è presidiato da un corazziere, proprio come in Qurinale. Tutti i collaboratori del presidente hanno trasferito le loro attenzioni su Renato Schifani, seconda carica dello Stato.
Si dice che in occasione della visita ufficiale del vice presidente Usa Dick Cheney, gli 007 americani abbiano allargato le braccia: non potevano garantire i livelli standard di sicurezza. Per appostarsi nei luoghi “sensibili” avrebbero dovuto infatti entrare in alcune abitazioni private, muoversi in una giungla di fili, parabole televisive, superare alcune passerelle posticce.
Jacuzzi con vista. Ci sono poi anche gli aneddoti. Tra gli impiegati e i commessi c’è, ad esempio, chi racconta con imbarazzo le volte in cui aprendo le finestre si è trovato di fronte un vicino in pigiama. O dell’habitué che ogni fine settimana, sull’altro lato del Palazzo, si mette in terrazza a prendere il sole in costume, incurante dell’autorevole vicinato e del frequente passaggio delle delegazioni che visitano il Senato. Un giorno, guardando dalle finestre verso l’alto, qualcuno notò alcuni operai intenti a trasportare su una terrazza una vasca Jacuzzi. Idromassaggio con vista sul Pantheon?