G. O., Corriere della Sera 01/11/2010, 1 novembre 2010
IL PACCO-BOMBA ANCHE SU VOLI PASSEGGERI —
Tanta paura, tanti buchi nella rete di sicurezza. Uno dei pacchi bomba ha viaggiato su due jet passeggeri della Qatar Airways. E dunque le persone bordo hanno corso un rischio mortale. Le autorità hanno confermato che lo scatolone è stato imbarcato a Sanaa (Yemen) su un volo di linea, quindi ha raggiunto Doha (Qatar), infine — sempre su un jet di linea — è stato trasferito a Dubai, meta dove alla fine lo hanno scovato. Una situazione che dimostra come non sia impossibile per i terroristi introdurre un ordigno a bordo di un aereo. E i controlli non funzionano a dovere. I sauditi hanno avvisato i tedeschi del pacco sospetto sul jet Ups arrivato a Colonia dallo Yemen. Ma intanto l’aereo era già decollato per East Midland (Gran Bretagna). Gli agenti inglesi lo hanno scoperto solo dopo 6 ore: era sfuggito alla prima perquisizione.
L’altro aspetto dell’inchiesta riguarda gli obiettivi. All’inizio si è parlato delle due sinagoghe di Chicago, ora non si esclude che fossero gli aerei il vero bersaglio. A questo proposito il consigliere per la sicurezza di Barack Obama, John Brennan, ha affermato: «I pacchi-bomba avrebbero potuto esplodere da soli». Dettaglio che potrebbe confermare la presenza di un timer. Su questo aspetto, però, mancano ancora elementi certi. E c’è anche molta confusione. Gli Usa insistono sulla pericolosità della minaccia. «Non sarebbe prudente pensare che non vi siano altri pacchi in giro», ha a mmonito Br e nnan. F o nt i non ufficiali parlano di una dozzina di «colli» sospetti.
Nello Yemen leaut or it à hanno rimesso in libertà condizionata Hanane Al Samaui, studentessa di 22 anni sospettata di essere la «postina». A lei erano arrivati grazie al numero di telefono lasciato alla compagnia di spedizioni. La polizia ritiene, però, che una terrorista abbia rubato l’identità all’incolpevole Hanane.
G. O.