Armando Torno, Corriere della Sera 17/10/2010, 17 ottobre 2010
FILOSOFI
San Tommaso d’Aquino era obeso, Erasmo da Rotterdam mangiava carne nei venerdì di Quaresima («la mia anima è cattolica, ma il mio stomaco luterano»), Kant amava il bollito di vitello, merluzzo e zuppa d’orso e andava pazzo per la senape, non sopportava la birra (problemi con le emorroidi) ma gradiva un bicchiere di Medoc (Bordeaux). E ancora, Emanuele Severino è ghiotto di cervo con polenta, Giovanni Reale è famoso per il suo risotto alle cinque carni (Armando Torno, Corriere della Sera 17/10).
REGOLE Regole gastronomiche dei Pitagorici: «Astieniti dalle fave, non toccare un gallo bianco, non spezzare il pane, non addentare una pagnotta intera, non mangiare il cuore» (ibidem).