MASSIMO CALANDRI MASSIMO LORELLO, la Repubblica 30/10/2010, 30 ottobre 2010
UNA CENA TRICOLORE CON ALTRE 10 RAGAZZE" - GENOVA
«Dopo quella notte ad Arcore non ho mai più sentito Berlusconi. Giuro», aveva risposto Ruby a un giornalista. Ma è una storia diversa da quella raccontata solo qualche ora prima a Repubblica: «Quando gli ho confessato che avevo diciassette anni, Berlusconi mi ha spiegato che in passato aveva avuto parecchi guai con un´altra minorenne. E che non doveva accadere ancora. Non ci vedremo mai più, così mi ha salutato: gentile, ma deciso». La ragazzina sembra delusa. «Ci sono rimasta male. Tanto tanto. E´ stato il primo uomo nella mia vita che non ha cercato di portarmi a letto. Si è comportato come un padre. Giuro».
Un padre, mica un "papi". «Meglio del mio vero padre. Che mi picchiava quando ero bambina. Che mi ha cacciata di casa. Silvio Berlusconi no: lui mi ha accolto a braccia aperte, mi ha invitato a casa sua. E´ stato gentile. Dolce. Tanto dolce. Mi ha protetto, mi ha prestato un po´ di soldi. Ha promesso che mi avrebbe aiutato col permesso di soggiorno. Cosa ha voluto in cambio? Nulla. Giuro». K., che tutti chiamano Ruby, tutte le volte che dice "giuro" si lascia scappare una risatina sensuale. Al telefono modula la voce e i complimenti come una donna fatale, a dispetto dei suoi 17 anni.
«Ma il premier all´inizio non la sapeva, la mia età. Ho mentito, a lui e a Lele Mora ho detto che ero molto più vecchia. Quando poi ho confessato che sono minorenne, allora si sono tutti spaventati. Ma secondo me lo avevano capito da un po´». All´inizio, dice. «Era la sera di san Valentino, Lele mi ha portato alla villa con altre dieci ragazze. Una cena "tricolore", così l´ha chiamata Berlusconi: mozzarella, olive e pomodori. Poi timballo di riso, pummarò e pesto. Come la bandiera italiana». E ride. «Sono andata via prima di mezzanotte. Gli ho raccontato dei miei problemi. E lui si è commosso: mi ha regalato settemila euro. E´ stato come fare un giro alla Caritas, quando ti regalano la busta della spesa». Si è commosso, giura. «Non ci ha nemmeno provato. Questo mi è piaciuto. Tanto tanto». I settemila euro, la busta della spesa. «Più una collana di Damiani». Ma non è successo niente. «Nessun rapporto sessuale». E non vi siete più sentiti. «Mi ha mandato qualche messaggino, mi ha detto che gli ero rimasta impressa. Che gli ero piaciuta. Anche tu mi sei piaciuto, ho risposto. E mica per i soldi, sai caro?».
Berlusconi ha detto: finiamola qui, sei una minorenne e potrei avere dei guai. Però quella sera, qualche mese più tardi, qualcuno ha telefonato in questura. Per tirare fuori dai guai la minorenne. E chi lo aveva avvertito che era stata presa dai poliziotti? «Questo te lo racconto un´altra volta». Ruby è stanca delle troppe domande. «Ahi!», si lamenta di colpo, come se qualcuno le avesse fatto male. «Mi sono morsa un labbro», spiega, e mette giù. Al telefono con l´Ansa la chiacchierata era stata interrotta da un uomo che le ha strappato il cellulare di mano. Uno che si è chiuso con lei in un residence fatiscente di Bolzaneto, periferia del capoluogo ligure. Dicono che l´amico sia un ex attore di film a luci rosse che poi ha fatto fortuna nel settore edile.
Ufficialmente K. è stata affidata ai servizi sociali del Comune di Letojanni, provincia di Messina, dove vive la famiglia di origine marocchina. «Tutti sanno dov´è. Tranne me, che sono quello che dovrebbe occuparsene», si lamenta il sindaco Giovanni Mauro. Il Comune paga 89 euro per l´affidamento della giovane ad una comunità. Ma non sa più nulla di Ruby, che dalle comunità è sempre scappata. Il padre, M´Hamed, venditore ambulante da dieci-venti euro al giorno: «E´ una cosa veramente brutta». Lui non è come il papà di Noemi, che del premier era un grande amico. «Un genitore davanti a una storia del genere può solo provare vergogna e dolore. Mia figlia è una bugiarda, una ribelle. Non sono mai stato violento con lei. La religione non c´entra, non è vero che volevo impedirle di diventare cattolica. Era malata di televisione. E poi, troppe brutte amicizie».
Adesso Ruby, che non ha mai avuto la cittadinanza italiana, rischia l´espulsione. Potrebbero darle un permesso di soggiorno temporaneo per motivi giudiziari, in attesa che l´inchiesta che la vede coinvolta si concluda. Fra tre giorni diventerà maggiorenne, scriverà un libro su questa storia, dice. Titolo: "Il mio specchio". «Voglio la cittadinanza, voglio fare il carabiniere. Lo avevo detto anche a lui, quella sera ad Arcore. Mi aveva risposto che una come me avrebbe avuto molte altre occasioni, nella vita. Martedì finalmente sarò grande. E potrò raccontare tutto. Che a Berlusconi voglio bene. Che lo incontrato una volta sola, ma lo ammiro. Che mi ha salvato la vita. Che non abbiamo mai fatto sesso. Giuro».