ENRICO FRANCESCHINI, la Repubblica 29/10/2010, 29 ottobre 2010
EDUCAZIONE DI UNA REGINA - LONDRA È
un mestiere che soltanto due donne hanno fatto nell’ultimo secolo: una terza ha tragicamente fallito, prima ancora di cominciarlo. È un lavoro da cui non si va in pensione: lo si continua per tutta la vita. E non ci sono scuole o università per apprenderlo, eppure bisogna arrivarci preparati. Dunque come si impara? Come si fa una regina, intesa non come sovrana che regna, vedi Elisabetta II, bensì come moglie del re, il cui titolo ufficiale è appunto "Queen consort", regina consorte? Domanda di attualità, da quando si sono moltiplicate le voci di imminente fidanzamento ufficiale e di matrimonio nel 2011 tra il principe William, secondo in linea per il trono, e Kate Middleton, da ormai nove anni la sua "girlfriend". Tra gli esegeti della "Ditta", il soprannome dei Windsor, nulla appassiona quanto la selezione di una regina consorte. Sorprese possono essercene anche per decidere chi porterà la corona, tra sciagure e abdicazioni: ma è sempre una regola dinastica a stabilirlo. Per la consorte, invece, non ci sono regole. Decidere chi sposerà il re è la sola "libera" scelta al vertice del potere monarchico. Naturalmente è libera anche per chi sposa una regina, ma con una differenza: Filippo, marito di Elisabetta II, non ha il titolo di "re consorte", bensì di "principe consorte". La moglie del sovrano diventa automaticamente regina. La longevità di Elisabetta II ha fatto sì che, in cent’anni, i precedenti siano stati rari. La principessa Victoria Mary di Teck detta "May" si fidanzò nel 1891 con Albert Victor, primogenito del re: sei settimane più tardi Albert morì di polmonite, erede al trono diventò il secondogenito e la famiglia ritenne che May sarebbe andata bene lo stesso.I due erano secondi cuginie lei discendeva da una stirpe di sovrani: vissero felicie contenti. Ancora meglio andò con la successiva "Queen consort". Elizabeth Margaret Bowles-Lyon, figlia di un Lord e di una duchessa, respinse due volte le proposte di matrimonio del futuro Giorgio VI: «Ho paura che non potrò più parlaree agire come voglio», confidava. Alla terza cedette, rivelandosi la regina consorte più popolare della storia. Non solo aiutò il sovrano a vincere una terribile balbuzie (come racconta "The king’s speech", il film uscito in questi giorni a Londra), ma continuòa dire quello che pensava. «Mi piace il partito laburista», affermò una volta. «Adoro i comunisti», dichiarò un’altra. A un deputato conservatore che criticava l’eccessivo numero di valletti omosessuali a corte, rispose: «Senza di loro saremmo un selfservice». Morì a 101 anni, nel 2002, rimpianta da tutti. Poi sono venuti i guai. La contessina 19enne Diana Spencer, individuata come moglie perfetta ("nobile, nubile, vergine") per Carlo e per rilanciare la monarchia, per poco non fece proclamare la repubblica: i tradimenti, il divorzio, la sua fama, la morte, le teorie del complotto. Una regina mancata diventò un atto di accusa contro la regina vera (e buona parte della famiglia reale). In teoria, quando Carlo salirà al trono ("se" ci salirà - molti preferirebbero che abdicassea favore del figlio), l’appellativo di regina consorte spetterebbe a Camilla Parker Bowles. Ma Camilla, in quanto seconda moglie di Carlo, lei stessa reduce da un divorzio, percepita da tanti come l’usurpatrice di Diana, non si fregerà del titolo, ripiegando su "principessa consorte". Tocca allora a Catherine Elisabeth "Kate" Middleton. Dotata dello stesso glamour di Diana, secondo media e paparazzi, ma sulla carta ancora più pericolosa. Intanto perché è la prima "commoner", la prima plebea, che diventerebbe moglie di un re dal 1600 ad oggi. Il polo, Ascot, le scuole private,i castelli, erano roba nuova per Kate, che viene da una famiglia di provinciali della classe media. In secondo luogo, ha 28 anni. La stessa età di William (per la precisione, sei mesi più di lui). E’ una donna adulta, matura, che non pende dalle labbra di un uomo, nemmeno se costui è l’erede al trono. Difatti lei e William si sono già lasciati, per tre mesi, nel 2007, e fu lei a mollarlo, perché riteneva insufficienti le sue attenzioni. Lui chiese consiglio alla regina ed Elisabetta rispose che faceva bene a troncare la relazione. «Se restano insieme, finirà in lacrime», avrebbe predetto la sovrana: cioè finirà con un divorzio come le relazioni di tre dei suoi quattro figli. Invece si sono rimessi insieme. «Non mi sposerò prima di avere 28 anni», cioè non mi sposerò troppo giovane, affermò William a 21. Per alcuni, ha già aspettato troppo, non solo perché cominciaa perderei capelli: la storia con Kate dura da nove anni, brutto segno se si trascina da tanto senza portarli all’altare. Per altri, è un bene: sono due giovani moderni, sanno che, non appena annunciate le nozze, perderanno la libertà di fare quel che vogliono. Come entrare in un supermarket, comprare pizza surgelata, cenare in un motel, l’estate scorsa. Finora Kate non mai ha fatto errori: nessuna foto o dichiarazione imbarazzante, sempre a suo agio in pubblico, sempre paziente con William. Non sbaglia, ribattonoi suoi critici, perché non fa niente. Non lavora: laureata in arte, ha lasciato dopo un anno il posto in un negozio di articoli di moda, dicendo che voleva fare la fotografa con Mario Testino, ma si limitaa fotografarei prodotti da party che i suoi genitori vendono su Internet. La sua giornata consiste in un po’ di palestra a Clarence House, nell’appartamento di William (è la prima nella storia a convivere con l’erede al trono, senza essere fidanzatao sposata), shopping, lunch con un’amica, parrucchiere, discoteca se William è a Londra (da Boujis, a South Kensington, la loro preferita). «Almeno potrebbe impegnarsi in iniziative di beneficenza», commenta Sandra Parsons, columnist del Mail, «ha il fascino di Diana ma non è chiaro se ne ha la generosità». Per James Whitaker, decano dei corrispondenti reali, è chiarissimo: «Non lo dico per snobberia, non penso che Kate abbia la stoffa da regina». Replica la sua biografa Claudia Joseph: «Di questi tempi è un vantaggio che non provenga dall’aristocrazia.E poi William fa l’elicotterista della Raf, lei deve corrergli dietro da una base all’altra». Al momento giusto i ciambellani di corte le daranno istruzioni su etichetta e protocollo, ma per farcela dovrà imparare soprattutto da tre donne: uno spettro, una hostess e una nonna. Lo spettro è Diana: per tutta la vita Kate verrà confrontata con lei, conviene che studi bene la "principessa del popolo", se vuole essere amata dalla gente. La (ex) hostess è sua madre Carol, secondo i maligni un’arrivista sfrenata, che pensava di avere fatto il colpo della vita sposando un pilota d’aereo, poi ha scoperto di poterne fare uno più grande quando sua figlia, all’università, è andata a letto con William. Ma se Kate (ribattezzata "allacciate le cinture" dai rampolli amici di William, alludendo al mestiere della madre) sinora non ha commesso errori, qualche consiglio giusto la mamma deve darglielo. La nonna è Elisabetta II. Nessuno ha più esperienza di lei in materia. Un giorno inviterà Kate a un colloquio a tu per tu, spiegandole diritti e specialmente doveri di una regina consorte. Le dirà anche di far finta di niente, se il marito si prende un’amante, seguendo le orme del padre? Anche un uomo potrebbe insegnarle qualcosa, ma tace. È Carlo. Il padre di William prova affetto per Kate, ma ne ha paura. Rivede in lei il fantasma di Diana, e teme che il matrimonio con William sia un disastro. Rivede in lei il fascino di Diana, e teme che il matrimonio con William abbia successo. I recenti viaggi all’estero di Carlo e Camilla non se li è filati nessuno. È facile immaginare che circo mediatico seguirebbe quelli di William & Kate, sposi. La sfida tra padre e figlio, non dichiarata e nemmeno voluta ma inevitabile, per decidere chi succederà alla nonna, dipende anche dalla futura "regina consorte".