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 2010  ottobre 29 Venerdì calendario

SMETTERE DI FUMARE, PER VOCE ARANCIO


«Smettere di fumare? È facilissimo, io l’ho fatto innumerevoli volte» (Mark Twain).
In Italia ci sono 13 milioni di fumatori (7,1 milioni di uomini e 5,9 milioni di donne) pari al 25,4% della popolazione. I non fumatori sono il 60%, gli ex fumatori il 14,6%. Quattordici il numero medio di sigarette al giorno.
A cinque anni dalla legge Sirchia i dati del ministero della Sanità dicono che, nel 2009, i fumatori nel nostro Paese sono aumentati di 1,8 milioni. Forse, ipotizzano gli esperti, anche a causa della crisi economica che accresce le tensioni nelle persone più a rischio. Di pari passo sono diminuiti gli «ex», passati dal 18,4% del 2008 al 14,6% del 2009.
Barack Obama, da tre a otto sigarette al giorno, ha confessato di avere smesso di fumare «più volte» ma di avere poi sempre ripreso.
In media per smettere di fumare servono dai sei ai nove tentativi. Meno del 7% dei volenterosi riesce, senza aiuto, a raggiungere un anno di astinenza dal fumo. La maggior parte ricomincia dopo pochi giorni.
«Se sapessero che aria desolata hanno quando se ne stanno la sera fuori dai locali, da soli o in piccoli gruppi, tirando febbrilmente le loro sigarette, forse i meno fanatici rinuncerebbero» (Isabella Bossi Fedrigotti).
Gianni Boncompagni ha smesso di fumare 30 anni fa: «Facevo Pronto Raffaella e spesso c’erano ospiti quei dottori un po’ terroristi che spiegavano che il fumo fa malissimo e quanto e come. Mi sono impressionato e così mi sono detto: eh no, adesso basta. Per resistere mettevo in bocca certe sigarettine che non sapevano di niente e piano piano mi sono abituato. Credo fossero persino più sane dell’aria che si respira».
Studi della Cochrane Collaboration hanno dimostrato che i migliori risultati nella lotta contro il fumo non si ottengono colpevolizzando i fumatori ma motivandoli a smettere in maniera positiva. Inutile elencare statistiche mortali e storie dell’orrore.
Brigitte Nielsen fuma tre sigarette al giorno, Marco Pannella tre pacchetti.
Dal punto di vista scientifico i prodotti validi per smettere di fumare sono di due tipi: con nicotina e senza nicotina.
Cerotti, inalatori, gomme da masticare sono farmaci sostitutivi della nicotina. Adatti ai forti fumatori (più di 15/20 sigarette al giorno), somministrano all’organismo dosi sempre minori di nicotina, evitando le sostanze dannose e attenuando i sintomi dell’astinenza. Si trovano in farmacia e per comprarli non serve ricetta medica (a esclusione degli inalatori). Quando s’inizia questo tipo di terapia è assolutamente vietato fumare, in caso contrario si rischia un’intossicazione da nicotina. Le percentuali di successo vanno dal 30% al 50% dei casi, un sostegno psicologico aumenta le chance di smettere per sempre.
Le gomme da masticare esistono in due dosaggi: 4 mg per forti fumatori (oltre le 25 sigarette al giorno) e 2 mg (fino a 25). Si tengono in bocca per tempi abbastanza lunghi (circa 30 minuti) e vanno prese ogni volta che si sente il bisogno di fumare per non più di tre mesi. Costo: circa 13 euro (30 gomme).
I cerotti transdermici, applicati sulla pelle al mattino, rilasciano durante il giorno il loro contenuto di nicotina. Sono indicati per chi fuma meno di venti sigarette al giorno e controindicati per chi soffre di cuore o ipertensione. Disponibili in vari tipi e grandezze, costano circa 25 euro a confezione (7 cerotti).
Gli inalatori si spruzzano una o due volte nelle narici per non più di tre mesi. Alleviano immediatamente i sintomi da astinenza e costano intorno ai 25-30 euro.
I farmaci non nicotici, bupropione e vareniclina, non sostituiscono la nicotina ma ne “mimano” l’azione a livello cerebrale, riducendo il desiderio di sigarette. Il primo (in commercio come Zyban) è un antidepressivo che agisce sui neurotrasmettitori del cervello, elevandone i livelli di dopamina. La vareniclina, invece, agisce sugli stessi recettori cerebrali cui si lega la nicotina facendo diminuire il piacere di fumare. Entrambi i farmaci si trovano in farmacia, è necessaria la ricetta medica e sono a carico dell’utente (dai 100 ai 180 euro, dipende dalla confezione).
Recentemente la FDA ha confermato l’aumento dei casi che mettono in correlazione la vareniclina con sintomi psichiatrici come la depressione. Per questo l’agenzia ha chiesto alle aziende farmaceutiche di inserire nelle etichette un’apposita avvertenza. Stessa prescrizione anche per il bupropione. Resteranno sul mercato per i loro benefici nella lotta al consumo di nicotina ma dovranno portare sulla confezione il cosiddetto “black box”, cioè l’iscrizione su riquadro nero in cui si mette in guardia dalle possibilità di forti effetti collaterali.
In Italia ogni anno si rivolgono ai centri anti-fumo 20mila persone. Attivi nell’ambito del Servizio sanitario nazionale, offrono un trattamento personalizzato con visita specialistica e, eventualmente, la prescrizione di farmaci o di nicotina sostitutiva. Si paga il ticket per la visita, mentre la partecipazione ai gruppi è gratuita. Per conoscere il nome del Centro più vicino si può chiamare l’Asl locale, vedere sul sito della LIAF (http://www.liaf-onlus.org/) o contattare il Telefono verde contro il fumo (800-554088) dell’Osservatorio fumo, alcol e droga dell’ISS (lunedì-venerdì, dalle 9 alle 15).
Dei 30mila fumatori che hanno frequentato i corsi anti-fumo organizzati dalla LILT, 20mila sono riusciti a smettere. Per informazioni: http://www.legatumori.it/.
Francesca Neri ha smesso di fumare due volte: «Con l’agopuntura ho retto un mese, ma alla prima incazzatura ho ripreso. E poi una volta, che già stavo con Claudio. Una sera è tornato a casa e mi ha detto: “O ti compri le sigarette o me ne vado”. Ho ripreso».
Agopuntura e ipnosi non hanno un’evidenza scientifica. Con l’inserimento di aghi in alcuni punti del corpo (in genere orecchio, naso, sterno e piedi) si stimola la produzione di endorfine, attenuando il desiderio di fumare e alleviando i sintomi dell’astinenza. Di solito servono almeno quattro o cinque sedute da 15/20 minuti l’una. Costo: circa 100-120 euro per la prima visita, più 50-70 euro per seduta. L’Acudetox (ACUpuncture DETOXification) è un metodo non farmacologico ideato negli Stati Uniti che prevede il posizionamento nel padiglione auricolare, per circa 40 minuti, di cinque aghi in cinque punti specifici. Il metodo è fornito dal Sistema sanitario nazionale nei Ser.T. Con l’ipnosi, invece, il terapista induce nel paziente uno stato psicofisico simile al sonno in cui fissa comandi postipnotici che gli fanno trovare sgradevole l’odore e il sapore del fumo e aumentare la fiducia in se stessi. Per ottenere dei risultati servono dalle due alle sei sedute. Costo a seduta: circa 80-100 euro. È fondamentale avere fiducia nel trattamento e nel proprio terapeuta. Diversamente, il metodo è destinato al fallimento. Secondo gli ipnotisti la percentuale di successi è intorno al 40%.
Carolina di Monaco per smettere di fumare si è rivolta al dottor Calogero Zuffante di Clusone (Bergamo) che, con una sola seduta (45 minuti circa), libererebbe dal vizio del fumo. Lei, però, ci ricade puntualmente e, quindi, torna e ritenta con la terapia. Da lui sono passate anche Ana Laura Ribas e Luisa Corna.
Il metodo omeopatico per smettere di fumare consiste nella somministrazione di sostanze naturali che, con l’andare del tempo, disabituano l’organismo al fumo. Tra le più utilizzate i granuli a base di Tabacumb da fare sciogliere sotto la lingua e la tintura madre di Plantago major da spennellare sulle gengive o da ingerire in gocce. In erboristeria ci sono anche composti a base d’erbe che hanno un odore simile al tabacco da annusare quando si avverte il desiderio di fumare.
«Ti lascia in bocca il sapore del tabacco, non fa fumo e nessuno ti può dire che devi spegnerla» (Gian Marco Tognazzi).
La sigaretta elettronica è l’ultima novità contro il fumo: simile a quella vera, con tanto di brace e fumo, è fatta di plastica e metallo. Funziona con pile ricaricabili e con cartucce contenenti glicole propilenico, glicerolo, nicotina (in quantità variabile) e aromi naturali. Non produce fumo ma vapore che, inalato, provoca una sensazione del tutto simile a quella del tabacco. «Life», la prima sigaretta elettronica commercializzata in Italia, costa 120 euro comprese due batterie, un caricatore e cinque cartucce. Nel settembre del 2008 l’Organizzazione Mondiale per la Sanità con una nota ufficiale ha fatto sapere che la sigaretta elettronica non è uno strumento terapeutico per smettere di fumare. Nel febbraio 2010 il nostro ministero della Sanità ha chiesto ai produttori di sigarette elettroniche di specificare sui loro prodotti la concentrazione di nicotina e di apporre i necessari simboli di tossicità.
«Smettere di fumare è stato come ritrovare una strada, come ritrovare un amico (me stesso) di cui avevo perduto le tracce. Il metodo Easyway è straordinario perché ci rivela, senza violenza, la nostra fragilità e la trasforma in forza. È un cammino di liberazione» (Sergio Castellitto).
Il metodo Easyway (www.easywayitalia.com) di Allen Carr si basa esclusivamente su un approccio psicologico: l’attenzione dei fumatori si focalizza non sul perché si deve smettere ma sul perché si fuma. Il metodo, sostiene l’ideatore, permette di smettere subito, definitivamente, senza particolari crisi di astinenza, senza farmaci, terapie fisiologiche o artifici e senza ingrassare. In genere basta un solo seminario della durata di circa 5/6 ore (360 euro, comprese altre due sessione di supporto ed una garanzia di rimborso). Il metodo, che dal 1983 a oggi ha aiutato a smettere dieci milioni di persone, è descritto in È facile smettere di fumare se sai come fare: tradotto in oltre 40 lingue, questo libro ha venduto più di 12 milioni di copie nel mondo, un milione solo in Italia (edito da Ewi, costa 10 euro). La multinazionale francese Ubisoft ha tradotto il bestseller in videogame per console Nintendo DS. Tra le prove da superare: cucinare con nicotina, mozziconi e cenere e aggiustare i denti rovinati dal tabacco. Prezzo: 29,99 euro.
«Il seminario Allen Carr’s Easyway mi ha permesso di realizzare qualcosa che credevo impossibile: dopo 30 anni, riuscire a smettere di fumare nel giro di poche ore. Un miracolo! Non riesco a definirlo in altro modo» (Anjelica Huston).
Qwitter 22, l’applicazione di Twitter che permette di tenere traccia di quante sigarette si è fumato e di condividere le proprie sensazioni dovute alla mancanza di nicotina.
Charles Aznavour è riuscito a smettere di fumare 90 sigarette al giorno: «Uscivo di casa e andavo in aeroporto a leggere. Ma solo nelle zone per non fumatori».
Alcuni trucchi suggeriti dalla LILT: comprare un pacchetto alla volta, magari di una marca che non piace, tenere le sigarette lontano dalla vista, fumare scomodi, usare un solo posacenere e lavarlo sempre dopo aver fumato, rifiutare le sigarette offerte, porre dei limiti di spazio (non fumare in soggiorno, camera, auto), dopo i pasti lavarsi subito i denti, ridurre caffè e cibi che richiamano la sigaretta ecc.
I benefici derivanti dall’abbandono della sigaretta sono immediati: dopo 20 minuti la pressione sanguigna tende a normalizzarsi; dopo 8 ore il livello di monossido di carbonio nel sangue scende verso la norma e s’incrementa il livello di ossigeno; dopo 24 ore i capelli, la pelle e l’alito non hanno più l’odore del fumo; dopo 48 ore il senso del gusto e dell’olfatto migliorano; dopo 72 ore è più facile respirare e aumenta la capacità polmonare; dalle 2 settimane a 3 mesi aumenta il livello di energia, il viso è più roseo e rilassato, la pelle più luminosa e i capelli più splendenti; dopo 9 mesi tosse, congestione, fatica e respiro corto diminuiscono. Dopo cinque anni il rischio di decesso per tumore polmonare si riduce progressivamente del 50% circa, diminuisce il rischio di sviluppare tumori in altre sedi anatomiche: bocca, esofago, faringe, laringe, reni, vescica e pancreas. Per le coronarie il rischio si riduce gradualmente. Dopo 10 anni il rischio di decesso per tumore polmonare è paragonabile a quello di una persona che non ha mai fumato (Fonte: LILT).
I ricercatori dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano hanno identificato nel Chrna5 il gene responsabile della predisposizione al fumo.
A partire dal 2012 sarà in commercio NicVax, il primo vaccino che combatte la dipendenza da nicotina, prodotto dalla casa farmaceutico Glaxosimthkline. Agirebbe stimolando il sistema immunitario a produrre anticorpi in grado di legarsi alle proteine della nicotina, rendendole più grandi e pesanti e impedendone l’ingresso nel cervello e la produzione di dopamina.
Prima di iniziare qualsiasi terapia chiedere sempre un parere al proprio medico di base.