Andrea Carli, Il Sole 24 Ore 29/10/2010, 29 ottobre 2010
PIÙ RISORSE PER LA LOTTA MIRATA AL SOMMERSO
Il mega cervellone del ministero del Lavoro che garantirà la condivisione delle informazioni contenute negli archivi dei soggetti coinvolti nella lotta al sommerso potrebbe entrare a regime entro fine anno. In questo «portale della vigilanza» andranno a confluire i dati delle aziende che hanno subìto un’ispezione. In una seconda fase sarà possibile costruire un archivio storico delle verifiche ispettive, così da aver ben chiaro chi tende all’evasione. L’indicazione è emersa in occasione della «Terza conferenza nazionale sulla vigilanza in materia di lavoro», che si è tenuta ieri a Roma. Sullo sfondo le novità del collegato lavoro: «Con il venir meno della conciliazione obbligatoria – ha ricordato il direttore generale per l’Attività ispettiva del ministero del Lavoro, Paolo Pennesi - «si libereranno risorse per potenziare l’attività di intelligence, strategica per orientare le verifiche».
Quanto al protocollo d’intesa sottoscritto il 4 agosto scorso (l’agenzia delle Entrate è tra i firmatari) per agevolare lo scambio delle informazioni in materia di attività ispettiva, c’è un problema. L’intesa, ha sottolineato il Garante per la protezione dei dati personali, prevede un sistema di scambio di informazioni che non ha una base normativa, ossia individua soggetti e tipologie di dati diversi da quelli previsti dalla legge (Dlgs 124/04). Infatti l’accordo dell’agosto scorso prevede che l’Agenzia metta a disposizione dati anagrafici e dichiarativi, verbali ispettivi e informazioni di interesse emerse in sede di accertamento. Il ministero del Lavoro e le Entrate hanno raggiunto un’intesa (non ancora ufficializzata) che definisce finalità e modalità di comunicazione delle informazioni tra i due enti. «Abbiamo avuto qualche osservazione dal garante della Privacy – ha ammesso Pennesi –. È in via di definizione una convenzione con le Entrate per garantire ai dati messi a disposizione dell’Agenzia una tutela adeguata». In caso di informazioni più sensibili, prevede poi il Codice della privacy, lo scambio di dati va disciplinato da un regolamento, da sottoporre al parere del Garante.
Intanto «il portale della vigilanza» è pronto a partire. «L’infrastruttura software – ha spiegato Grazia Strano, direttore generale per l’Innovazione tecnologica del ministero – è già stata predisposta. Il portale dovrebbe essere inaugurato entro fine anno».