Luca Telese, il Fatto Quotidiano 29/10/2010, 29 ottobre 2010
“HO PAURA PER LEI LE SPEZZERANNO LE OSSA”
La voce non è baldanzosa, ma amareggiata, ve-nata di sarcasmo: “Mi hanno cercato di far passare per una che diceva troppo, per una mezza matta squilibrata... Ma verità è che adesso salterà fuori che io in realtà ho detto troppo poco.... Sono preoccupata per questa ragazza, Ruby: ora le accadrà di tutto”. Patrizia D’Addario un anno e mezzo dopo. All’inizio dice che appena saputa la notizia delle ultime rivelazioni su Berlusconi non voleva nemmeno leggere i giornali. Poi capisci che la curiosità ha prevalso. Ma il dato dominante è un pessimismo che parte dalla sua esperienza di questi mesi: “Cosa posso augurare a Ruby? Beh, una cosa molto semplice: che non le accada nemmeno un decimo di quello che è successo a me. Adesso rischia di finire nel tritacarne, se i magistrati le crederanno loro si metteranno in moto per spezzarle le ossa, per screditarla sui giornali e per non darle tregua”.
Scusi signorina D’Adda-rio, “loro” chi sono?
(Sorride).E lei pensa che io conosca i nomi? Che sia a conoscenza delle loro identità?
Quindi non sa chi sono
“loro”, ma pensa che saranno spietati con Ruby....
Io non so chi sono, ma so che non mi hanno mai dato tregua . Che mi controllano, che sanno tutto quello che faccio. A lei - se diventerà un pericolo - accadrà lo stesso che sta succedendo a me.
Cosa intende per pericolo?
La verità. C’è, intorno a Berlusconi e ai suoi riti, una verità che non si può dire. Infatti nessuna delle altre ragazze ha parlato. Poi accendo la televisione e me le ritrovo in tv, o scopro che hanno un posto di lavoro a Palazzo Chigi.
Quali ragazze?
Quelle che io ho visto a Palazzo Grazioli, che io ho conosciuto. Quelle che hanno spergiurato di non avermi mai visto, e invece mi conoscevano benissimo. Le hanno premiate.
Chi?
Lei continua a chiedermi “chi”. È più importante capire “cosa”. Io dico che c’è una struttura che si sta muovendo nel tentativo di mantenere un segreto. E questo lavoro significa continuare a minacciare me, e vigilare sulle... “altre”.
Il segreto sono i festini, il “Bunga bunga”?
Ma perché non ripensa a quello che io ho raccontato, non solo nel mio libro, ma anche ai magistrati? È tutto scritto.
A che si riferisce?
Al fatto che io la prima sera che sono stata a Palazzo Grazioli ho scelto di non dormire. Per questo poi sono tornata dopo. Ma da sola.
E perché quella sera non è rimasta a dormire?
Non voglio entrare nei dettagli....
Ma non può nemmeno alludere.
Io non alludo.
Però non dice.
Dico quello che posso dire, c’è una inchiesta ancora aperta. Io ho capito che si era creata una situazione che non mi piaceva affatto. Dormire da sola con lui è una cosa, e io l’ho fatto. Muoversi in un altro scenario è del tutto diverso.
Intende quello in cui sembra che si sia trovata Ruby?
Io vorrei parlarle, a questa ragazza, crede sia possibile?
Per dirle cosa?
Per spiegarle che cosa si deve aspettare. Io da un anno e mezzo non faccio più nessun tipo di lavoro. Ricevo minacce. Mi accadono cose strane. Mi invitano per delle serate, magari pagandomi già il biglietto del viaggio: poi all’ultimo momento disdicono.
E perché questo?
Non so se sia una tortura. Forse, quando si scopre che mi invitano, qualcuno lavora perché vada tutto a monte.
L’aveva mai sentita quella parola, “Bunga bunga”?
Mi hanno detto che ero una calunniatrice. Adesso preferisco non entrare nei dettagli. Però se le ho detto che me ne sono andata via un motivo ci sarà, che dice?
Lei ha avuto modo di farsi un’idea su Berlusconi e sul suo rapporto con le donne?
(Ride) Non credo proprio di essere l’unica. Sono l’unica che ne ha parlato: è diverso. Ma in realtà c’è un’altra che ha parlato, e ha detto più di me.
Chi?
Sua moglie. Non ricorda cosa ha detto Veronica Lario? Che è malato. E se lo dice lei chi può conoscerlo meglio? Nel mio libro non ho detto tutto. Ho detto tutto quello che si poteva dire senza scadere su un piano di volgarità.
Lui che la invitava a toccarsi....
Non mi era mai capitato un atteggiamento così. Ma le ripeto, di questo non parlo. Non voglio, e non ho bisogno di raccontare dettagli scabrosi. Posso dire che meglio di sua moglie nessuno conosce Berlusconi.... Beh, anche lei ha parlato.
Le potrebbero dire che lei fa rivelazioni “a rate”....
No, io sono stata interrogata, non ero in un talk show. Ho detto quello che dovevo dire per difendermi. Di sicuro c’è che io credo di aver avvertito una situazione di violenza, altrimenti non me ne sarei andata via da Palazzo Grazio-li.
Lei torna sempre a quella sera. È un ricordo ossessivo?
Lo è perché c’è qualcuno che faceva i festini a luci rosse e ha fatto fortuna. Mentre a me mi hanno infangato. Hanno impedito a Un giorno da pecora, cioè a Sabelli e Lauro, che mi avevano invitato, di intervistarmi. Hanno impedito a Monica Setta di mandare una intervista di un’ora e mezza.... Persino due interviste di Kaus Davi, che ho fatto non so che fine abbiano fatto.
Saranno su internet....
Guardi, le dico come stanno le cose. Se io non avessi avuto le mie registrazioni mi avrebbero infilata in qualche manicomio. Io spero che Ruby possa provare quello che dice, altrimenti rischia.
Cosa?
Il.... trattamento D’Addario. Ovvero: la gloria per chi serba i segreti, la tortura per chi, come me, e come lei, sceglie di parlare.
Ma cos’era che non le era piaciuto, quella sera?
Un Harem. Era un harem. E io gli harem non li frequento.