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 2010  novembre 03 Mercoledì calendario

LA SOLITUDINE DEL NUMERO UNO

Il metodo più efficace per spiegare chi è Mark Zuckerberg, il ventiseienne fondatore di Facebook, il pifferaio magico con mezzo miliardo di seguaci, protagonista involontario di uno dei più attesi film della stagione, The Social Network, è attraverso la semplicità di date e numeri. A stupirci nella sua gara solitaria con le cifre, ci ha abituati lui. Capace di rifiutare, a 23 anni, 15 miliardi di dollari offerti da Microsoft per il suo sito. Amatissima creatura varata a soli 19 anni nella sua cameretta a Harvard. Numeri che, moltiplicati per la sua giovanissima età, per il successo senza confini della sua invenzione, usata in tutto il mondo da Tokyo a Nairobi, mostrano un re all’inizio del suo regno.
1° posto
Vanity Fair americano di ottobre l’ha messo al primo posto nella classifica del nuovo potere, prima di Steve Jobs e Rupert Murdoch. Un numero uno timido, daltonico, jeans, prima infradito, poi sneakers; fino a quando ha potuto una felpa nera con cappuccio, maglietta grigia; chi lo ha incontrato dice che parli come un programma o un sms. Film e leggenda lo descrivono al meglio come un nerd, più spesso appare come un semi-disadattato furbo e spietato che ha creato un sito che gli somiglia, un luogo di amicizia virtuale adatto a chi, come lui al college, aveva difficoltà a farsi amici e ragazze. Una rivincita. Ma il film è parziale. Facebook è molto di più di quanto appaia: è un’invenzione che in profondità fa leva sulla comunissima ansia di non essere accettati dall’altro. Su quest’ansia, Zuckerberg ha costruito la sua fortuna. Per il momento ha un patrimonio di circa sette miliardi di dollari (con il 24 per cento delle quote di Facebook).
4 febbraio 2004
Con i suoi compagni della stanza H-33 a Harvard, Dustin Moskovitz e Chris Hughes, Mark Zuckerberg lancia Thefacebook che poi diventerà Facebook. Lascia quasi subito l’Università e si trasferisce in California, dove risiede tutt’ora. A Harvard, mentre fa la fila ai bagni, incontra la sua fidanzata ancora in carica, la cinese-americana Priscilla Chan (come rivela un profilo di Zuckerberg uscito sul New Yorker). Nell’ottobre del 2003 aveva lanciato un sito che era una specie di embrione di Facebook. Si chiamava Facemash. Dopo aver rubato le foto di tutte le ragazze del college e averle messe sul sito, chi si collegava poteva votare se erano hot o no. In due ore aveva raccolto 22 mila voti.
500 milioni
Sono le persone registrate sul sito quest’estate. Zuckerberg pensa di poter arrivare a un miliardo. Ogni mese passiamo settecento miliardi di minuti nella comunità virtuale. Ci scambiamo 30 miliardi di informazioni, di cui 4 miliardi sono fotografie. Tutto questo vale molto: Facebook riceve più pubblicità di qualsiasi altro sito. Nel primo trimestre del 2010 quasi 180 miliardi di banner sono stati pubblicati accanto alle nostre confessioni. Passati sei anni, Facebook ha 1.800 dipendenti. Tra questi, la più importante e intima del fondatore è la direttrice generale, Sheryl Sandberg.
14 maggio 1984
È la sua data di nascita. Famiglia ebrea, padre dentista, madre psichiatra. Vivono vicino a New York. Alle medie sa già programmare molto bene. Al liceo sviluppa un programma musicale che «intuisce» i gusti di chi lo usa (simile a iTunes Genius) e che rifiuta di vendere a Microsoft per qualche milione di dollari. Quando si iscrive a Harvard, la sua fama di genio informatico lo precede.
5
Sono gli amici (ora nemici tranne uno) fondamentali nella creazione di Facebook. Il film di David Fincher, adattato dal romanzo The Accidental Billionaires (Miliardari per caso) di Ben Mezrich, parla di loro e di come Zuckerberg li avrebbe sfruttati per poi fuggire con il malloppo. Si tratta dei gemelli Cameron e Tyler Winklevoss e di Divya Narendra che lo coinvolgono per farsi aiutare a creare un sito simile, Harvard Connection. Eduardo Saverin, compagno di avventura e primo manager del sito. Ora tutti e quattro sono in causa con Zuckerberg: lo accusano di aver rubato loro l’idea. I 65 milioni di dollari già pagati da Facebook ai primi tre per chiudere la vicenda non sono bastati. Il quinto è un altro genio irrequieto di Internet, Sean Parker, interpretato nel film da Justin Timberlake. Cacciato da Facebook perché sorpreso a una festa con la cocaina, è rimasto amico e consigliere del fondatore.
879
Sono gli amici di Mark Zuckerberg sulla sua pagina di Facebook. Per il resto, la sua pagina svela qualche cosa e nasconde molto altro. Dice che ha tre sorelle, gli piace la musica dei Green Day, Shakira, Taylor Swift. Libri e film di cassetta. Però ha disattivato la possibilità di diventare suo amico. Le sue foto non sono visibili. Sul suo wall non si può scrivere. Lui che sulla nostra rinuncia alla privacy ha costruito la sua immensa fortuna, è piuttosto riservato.
23 milioni, 100 milioni
e 560 mila dollari
I primi sono quelli incassati da The Social Network nel primo weekend di programmazione negli Stati Uniti. I secondi sono i soldi donati da Zuckerberg il giorno della prima del film, durante la trasmissione di Oprah Winfrey, alle scuole disastrate di Newark, nel New Jersey. Concomitanza che la dice lunga sulla paura di fare brutta figura nella ricostruzione del regista. Gli ultimi sono quelli che ha guadagnato ogni ora dell’ultimo anno, notti e domeniche incluse. L’imperatore della Rete ha preso troppo presto nel nostro immaginario il posto diabolico e geniale di Bill Gates. Ma Zuckerberg è un personaggio ancora più complesso. Dopo aver creato il più grande e frequentato cortile virtuale del mondo, lui che ci conosce meglio di tutti, combatte ancora la solitudine del numero uno.