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 2010  ottobre 28 Giovedì calendario

Sir Alex incorona Guardiola - Dopo 24 anni sulla panchina della stessa squadra, un record inavvicinabile come i mille gol di Pelé, sir Alex Ferguson pensa alla meritata pensione

Sir Alex incorona Guardiola - Dopo 24 anni sulla panchina della stessa squadra, un record inavvicinabile come i mille gol di Pelé, sir Alex Ferguson pensa alla meritata pensione. Prima di andarsene, però, vuole affidare la guida del Manchester United a una persona di fiducia: Josep Guardiola, il tecnico che con il Barcellona, nelle prime due stagioni della sua carriera, ha vinto nove degli undici tornei disputati, inclusi Champions League e Mondiale per club. Secondo il Mundo Deportivo, ci sarebbero stati contatti fra il club inglese e l’agente di «Pep», Josep Maria Orobitg: un primo sondaggio informale che potrebbe preludere a un’offensiva seria. Il contratto dell’allenatore catalano era stato firmato nel luglio scorso: un altro anno, 7 milioni di ingaggio e fine delle indiscrezioni su un suo trasferimento all’estero, per esempio in Italia. Prima di concludere con Rafa Benitez, infatti, Massimo Moratti aveva tentato di portarlo all’Inter. Invano. Anche perché il rapporto tra la società blaugrana e il suo allenatore giovane (39 anni), bravo (miglior tecnico del mondo nel 2009 secondo l’Iffhs) e vincente (triplete: campionato, coppa e Champions nello stesso anno) erano idilliaci. In seguito qualcosa si è guastato. Un’incrinatura, nulla più, ma il cambio di presidenza non è stato indolore. Joan Laporta era stato suo mentore, affidando a lui, debuttante, la panchina di una delle società più prestigiose del mondo. Quasi un sacrilegio, ben presto lavato a suon di risultati. Il 13 giugno c’è stato un cambio al vertice con l’elezione di Sandro Rosell. Nulla di traumatico, una successione nel segno della continuità, ma le persone non sono mai perfettamente intercambiabili. Un segno di disagio è stato proprio il tardato rinnovo. Fra il 30 giugno e il 14 luglio, il Barcellona è rimasto ufficialmente senza un tecnico, segno che la discussione con la nuova dirigenza non è più così fluida. Non solo: tra i primi atti di Rosell c’è stata la cessione di Dmytro Chygrynskiy, un difensore centrale ucraino che Guardiola aveva fortemente voluto l’anno prima (25 milioni per il cartellino), sebbene fosse inutilizzabile in Europa (aveva giocato i preliminari di Champions con lo Shakhtar Donetsk). Il tecnico non l’ha presa benissimo. L’indiscrezione del quotidiano spagnolo alimenta voci e dubbi. Guardiola non ha mai detto di voler andar via. La moglie di recente ha aperto un negozio nel centro di Barcellona e Manchester, come città, non ha lo stesso fascino. Per contro, Pep non ama contratti lunghi e cicli estesi, e in tempi non sospetti aveva espresso apprezzamento per il calcio italiano e per quello inglese. Finito il flirt con Moratti (sempre che Benitez raggiunga gli obiettivi), il Manchester United potrebbe diventare la sua naturale destinazione. Lo ha capito sir Alex, 69 anni da compiere il 31 gennaio, 29 in più del suo delfino. Le prove di successione sono cominciate.