Michele Serra, la Repubblica 28/10/2010, 28 ottobre 2010
Reperito anche in Spagna, a Gerusalemme e in Puglia, il cosiddetto Sole delle Alpi sta tradendo platealmente le aspettative "padane", e di questo passo finirà per rivelarsi un infido simbolo mondialista
Reperito anche in Spagna, a Gerusalemme e in Puglia, il cosiddetto Sole delle Alpi sta tradendo platealmente le aspettative "padane", e di questo passo finirà per rivelarsi un infido simbolo mondialista. Verrà trovato impresso anche sulle tovaglie di una trattoria ungherese, sulle sdraio di una spiaggia di Rio, nelle opere di computer-graphic esposte in una galleria di Tokyo. Si tratta, in fin dei conti, di una figura geometrica basica e generica, un giochino di semicerchi che si incrociano. Se uno, mettiamo, decide che il suo simbolo è la parentesi graffa, non deve poi restarci male quando scopre che di parentesi graffe ce n´è una caterva, in giro per il mondo. Meglio, dunque, arrendersi all´evidenza, rinunciare al copyright e scegliere, possibilmente mediante concorso, un altro simbolo, più esclusivo. Posto che Alberto da Giussano è già un marchio di bicicletta, e piuttosto che alla secessione fa pensare ai tubolari, restano comunque aperte molte altre ipotesi. Il paiolo, con mestolo o senza. Il muletto, con guidatore o senza. La villetta a schiera o il capannone, stilizzati ad arte. La clava gotica (lunga lunga e pizzuta) che infrange la ricevuta fiscale. Il Duomo di Milano, avendo però cura di levare la scritta "Panettoni Motta", che fa confusione.