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 2010  ottobre 27 Mercoledì calendario

fare Rapina a portavalori nel Napoletano Uccisa guardia giurata,altri due feriti Un assalto a un portavalori a Casoria, nel Napoletano, è finito nel sangue

fare Rapina a portavalori nel Napoletano Uccisa guardia giurata,altri due feriti Un assalto a un portavalori a Casoria, nel Napoletano, è finito nel sangue. La guardia giurata, Gerardo Citarelli, è rimasta uccisa, mentre un altro vigilante, Pino Lotta, e un cliente, Antonio Caputo, sono rimasti feriti. La rapina è stata messa a segno in via Marconi, davanti alla Banca Unicredit, da alcuni banditi armati di fucili mitragliatori kalashnikov, che hanno aperto il fuoco contro le guardie giurate: il corpo della vittima è stato trovato all’interno della banca; accanto al cadavere molti bossoli. Rapina a portavalori nel Napoletano La seconda guardia giurata ferita, a quanto pare, era invece l’autista del furgone blindato, e dopo la sparatoria con i malviventi avrebbe cercato di trovare rifugio nella vicina caserma dei carabinieri. I due feriti sono ricoverati all’ospedale San Giovanni Bosco, a Napoli, in condizioni non gravi. Una videocamera per la sorveglianza interna, l’unica in funzione, ha ripreso le tragiche immagini. Ad agire potrebbero essere state quattro persone: una era ferma in auto, un secondo elemento del commando ha bloccato l’agente addetto alla sicurezza all’esterno dell’agenzia, puntandogli un mitra alla testa e disarmandolo, mentre altre due persone sarebbero entrate. I dipendenti hanno visto soltanto l’uomo che aveva il mitra in mano, ripreso anche dalla telecamera. Ha sparato con un kalashnikov, senza dire una parola, e ha colpito alla testa il vigilante che trasportava un plico pieno di soldi destinato al portavalori e che ha tentato di reagire. Gerardo Citarelli infatti ha sparato alcuni colpi di pistola, ma invano. I carabinieri della caserma di Casoria stanno ascoltando i dipendenti della banca: al momento della rapina, in agenzia c’erano cinque cassieri e un’altra decina di dipendenti. Non è ancora chiaro a quanto ammonta il valore dei plichi portati via dai rapinatori: dei tre pacchi, uno, forse il più grande, sarebbe rimasto nel portavalori; gli altri due sarebbero invece stati portati via dal commando, con circa 120 mila euro all’interno. Gli inquirenti indagano su possibili connessioni con la rapina avvenuta il 25 ottobre, con modalità molto simili, ad Afragola. E non si esclude che ad agire siano state le stesse persone. "Ho visto uno di loro puntare il mitra alla testa di Bruno - racconta Antonio, 25 anni, testimone dell’assalto -. Gli ha levato la pistola dal taschino e così lo ha immobilizzato. E per fortuna a lui non ha fatto niente". Il testimone era dal gommista al momento della sparatoria: "Abbiamo avuto molta paura, la gente scappava nei vicoli... Guardate: sto ancora tremando". "L’unica scena che ho visto con chiarezza - prosegue - è quella iniziale: quando qualcuno ha puntato il mitra contro la testa di Bruno, la guardia giurata che lavora all’esterno della banca. Gli ha levato la pistola. E’ stato terribile. Sono entrati dentro e hanno iniziato a sparare. E a quel punto io sono fuggito". I criminali si erano nascosti in un cespuglio e il commando ha immobilizzato l’agente alla porta: "Sono vivo per miracolo, lo so - racconta Bruno, 30 anni, guardia giurata de ’La sicurezza’ - Sono stato preso alle spalle, mi ha puntato un mitra alla testa e costretto a stendermi a terra. Da quella posizione, con la testa a terra, ho sentito gli spari all’interno della banca. Non potevo fare nulla". "Mi sono nascosto in bagno" ’’Sono entrati in banca a volto scoperto, e un attimo dopo uno di loro mi ha sparato alla gamba. Ho pensato che sarei morto ma poi sono riuscito a trascinarmi nel bagno e ho chiuso la porta a chiave’’. E’ questo il racconto del cliente ferito Antonio Caputo, 43enne, commerciante di vini di Casoria. ’’Ero allo sportello - ricorda Caputo pochi minuti dopo l’intervento per la ferita alla gamba sinistra - ho sentito che stava accadendo qualcosa e mi sono voltato. A quel punto, senza che io avessi aperto bocca, uno dei rapinatori mi ha sparato alla gamba. Sono caduto a terra, ho superato lo spavento e ho cominciato a trascinarmi verso il bagno. Dall’interno della toilette sentivo le urla che venivano dal salone della banca, sono rimasto chiuso dentro fino a quando non ho sentito il silenzio, a quel punto sono uscito e i rapinatori erano andati via’’.