Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  ottobre 27 Mercoledì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE “FERRERO

MICHELE”

Nel 1806, mancando a un tratto le fave di cacao per via della guerra anglo-francese e del blocco napoleonico dei commerci con l’Inghilterra, i pasticcieri torinesi decisero di sostituire le fave con le nocciole, facilmente reperibili. Amalgamarono il tutto con burro di cocco e altri grassi vegetali. Su questa idea di base, Michele Ferrero subito dopo la guerra inventò un prodotto di cioccolato cremoso, la "Supercrema Giandujot". All’inizio degli anni Sessanta questo nome sembrava a tutti troppo provinciale, troppo piemontese. Nel 1964 quelli della Ferrero tennero infine una riunione ad Alba, un giorno intero di discussione per trovare una parola più internazionale. A sera, non essendo ancora giunti a capo di nulla, qualcuno propose di adoperare la radice "nut", nocciola in inglese. Di qui seguirono vari tentativi, SuperNut, Miss Nut, Nutosa, Nutina, Nutella. Nutella adesso è prodotta in Italia negli stabilimenti di Angela e Sant’Angelo dei Lombardi, Germania, Francia, Svizzera, Stati Uniti, Australia, distribuita da ventisette società operative in cinque continenti. Ogni anno: un milione di quintali (qualcosa come il lago di Como). (Villaggio globale n. 43, Sette 04/05/1995)

E poi staccato di dieci posizioni ecco Michele Ferrero e famiglia, al 62esimo posto con 10 miliardi (Il Sole 24 Ore 09/03/2007, pag.37 Marco Valsania)

L’unico nome che filtra come apertamente interessato all’operazione, da concretizzarsi entro massimo due anni, sarebbe quello di Michele Ferrero, patron della multinazionale dolciaria nonché uomo più ricco d’Italia (68mo al mondo) in base alla classifica di Forbes 2008: il suo destino, stando ai beni informati, sarebbe quello del Colaninno della situazione. E questa decisione maturata in casa Berlusconi spiegherebbe perfettamente il tira e molla del caso Kakà, prima ritenuto cedibile e poi bloccato a furor di popolo: semplice la spiegazione, per attirare soci potenziali occorre mettere in vendita un Milan concorrenziale e senza l’asso brasiliano l’unico, vero campione sarebbe rimasto Pato. (www.ilsussidiario.net febbraio 2009)

Il primo degli italiani si conferma per il secondo anno il re della Nutella Michele Ferrero che si piazza al quarantesimo posto con un patrimonio familiare di 9,5 miliardi di dollari, seguito da Silvio Berlusconi (al numero 70 con 6,5 miliardi) (Mario Calabresi, la Repubblica 12/3/2009)

Secondo la classifica di Forbes, l’italiano più ricco del mondo è Michele Ferrero: il re della Nutella, residente nel principato di Monaco, è salito al 40mo posto della lista, con un patrimonio valutato attorno ai 9,5 miliardi di dollari (l’anno scorso la stima della sua ricchezza era pari a 11 miliardi, ma in classifica era al 68mo posto). (La Stampa.it 12/3/2009)

Michele Ferrero (classe 1925) comprar la roba d’altri fa venire l’orticaria. Di fonte ai figli che premono per fare l’operazione dirlo riluttante è un eufemismo. Perché l’erba del concorrente raramente è più verde, e perché chi è abituato a pensare e testare i prodotti in casa ha paura di incappare in qualcosa che gli rovini l’intonsa reputazione. (Sull’acquisto Cadbury) (Paolo Madron, Il Sole-24 Ore 19/11/2009;)

Torino. La prima volta che in casa Ferrero si pronunciarono parole come ”scalata”, ”opa” o ”cordata”, correva la primavera del 1985. Per l’esattezza, era il 28 maggio quando Michele Ferrero, accompagnato dalla signora Maria Franca, raggiunse da Torino il ristorante Liros di Broni, provincia di Pavia. Ad attenderlo c’erano Pietro Barilla, in arrivo da Parma, e Silvio Berlusconi, allora ”solo” re delle tv private. A radunarli era stato il commercialista Pompeo Locatelli, impegnato a mettere assieme una cordata per l’acquisto della Sme destinata per volere di Ciriaco De Mita e Romano Prodi, alla Buitoni di Carlo De Benedetti. A prezzo di discount, per giunta. ”Magari per metterci i Baci al posto dei Mon Chéri…”, commentò, secondo la testimonianza di Locatelli, la signora Ferrero. Il marito Michele, intanto, riservava una sorpresa: al momento della frutta tirò fuori una scatola di Rocher, ai tempi non ancora in commercio. (Il foglio 19/11/2009)

E gli italiani? Il primo si conferma Michele Ferrero che dal 40esimo balza al 28esimo posto, quasi raddoppiando (da 9,5 a 17 miliardi) (Angelo Aquaro, la Repubblica, 11/3/2010)

Scala un bel po’ di posizioni Michele Ferrero. Con un patrimonio personale (stimato) di 17 miliardi di dollari contro i 9,5 dello scorso anno, l’inventore della Nutella balza dal 40° al 28° posto della classica. Il più ricco d’Italia per quest’anno è lui (Gianluca Paolucci, La Stampa 11/3/2010, pagina 19. A. Jac., Corriere della Sera, 11/3/2010)