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 2010  ottobre 27 Mercoledì calendario

I pasticci di Vendola: sprechi e doppi incarichi - Gran paroliere, poeta per hobby, affabulatore per mestiere

I pasticci di Vendola: sprechi e doppi incarichi - Gran paroliere, poeta per hobby, affabulatore per mestiere. O insuperabile paro­laio? Perché «se la pubblica amministrazione ha una fun­zione ancillare del sistema di potere», allora, «bisogna rico­struire un’igiene istituziona­le », sennò la destra continua a «mutare la morfologia italia­na ». La soluzione? Va da sé, «mettere in piedi un dispositi­vo di linguaggio, un codice, un’utopia».In questi arzigogo­li linguistici vendoliani ci si può facilmente perdere, e alla fine credere che, mutando il linguaggio, muti anche la poli­tica. Quando però l’utopia si fa realtà, si vede che non è poi niente di che. Tra rapporti am­bigui, spese discutibili e dop­pie cariche in Regione, la rivo­luzione vendoliana somiglia ad una chincaglieria made in Taiwan , nuova ma già vec­chia. Del resto Nicola detto Ni­chi, che sipresenta come l’uo­mo nuovo, è in giro almeno da una ventina d’anni,tra direzio­ni Pci, Rifondazioni comuni­ste e vari scranni parlamenta­ri. E anche in Regione Puglia la cosiddetta primavera ven­doliana mostra i segni del­l’età. Vendola si è a lungo tenuto al suo fianco, nel delicatissi­mo ruolo di assessore alla Sa­nità, uno come Alberto Tede­sco, poi indagato (e dimesso­si) dalla procura antimafia di Bari per associazione a delin­quere e corruzione. Anche se fin dall’inizio era noto (lo scris­se Repubblica nel maggio 2005) il suo conflitto di interes­si, visto che «la moglie e i tre figli hanno partecipazioni azionarie in alcune società che commercializzano in Pu­g­lia prodotti farmaceutici e pa­rafarmaceutici ». Cambiato qualcosa? Mica tanto. Ora, senza alcuna rilevanza giuridi­ca ma solo di opportunità, c’è un altro conflittino, stavolta in capo all’assessore-magistrato dell’Idv, Lorenzo Nicastro. Il quale è appunto assessore al­l’Ambiente ma anche consi­gliere regionale, quando le re­gole dell’Idv prevedono che le doppie cariche siano incom­patibili. Di Pietro lo disse a maggio, subito dopo la nomi­na del suo uomo nella giunta Vendola: «Questione di setti­mane, poi Nicastro dovrà sce­gliere e decidere se restare as­sessore o restare consigliere. Per noi è un grave conflitto di interesse ricoprire entrambi i ruoli». Non è successo nulla. Anzi, qualcosa è successo. La nuova giunta si è mossa ra­pidamente. Soprattutto per cambiare scrivanie e sedie ne­­gli uffici degli assessori. Lo rac­conta la Gazzetta del Mezzo­giorno : 110mila euro per i mo­bili nuovi. Anche qui Nicastro eccelle. Ad altri sono bastati 3.300 per rifareil look dell’uffi­cio, al magistrato dipietrista invece sono serviti 15.996 eu­ro. Così tradotti in mobilia: «Scrivania legno noce model­lo IT 23 C», 2.081 euro più Iva; «Cassettiera portante legno», 1.331 euro più Iva, «Tavolo riu­nioni in legno noce» 2.850 eu­ro più Iva, «Allungo collegato in legno noce», 1.300 euro più Iva. Poi due poltrone in pelle nera, otto sedie per tavolo riu­nione, e una libreria, sempre in noce, che costa 3.000 euro più Iva. Ma dagli uffici della Regione escono altre cose. Un docu­mento interno, che una fonte insospettabile consegna al Giornale , elenca tutte le imper­dibili pubblicazioni istituzio­nali e le brochure fatte stampa­re (in abbondante numero di copie) dalla Regione per pub­blicizzare l’operato del gover­no vendoliano (pardon, per «agganciare la società al tessu­to connettivo della politica in­tesa come polis che dialoga con la cittadinanza attiva»...). Ebbene, negli ultimi due anni nemmeno conclusi, 2009-2010, la Puglia di Vendo­la ha esternato in forma carta­cea sfornando undici memo­rabili volumi e depliant infor­mativi, per totali 109.234 euro. Che vanno aggiunti alle altre spese per le iniziative editoria­li vendoliane tra il 2006 e il 2008, altri 57mila euro circa. Per raccontare quali straordi­narie e poetiche imprese? Per esempio quella summa di nuo­va politica che è la «Brochure sociale 2005-2010 - Resocon­to ai cittadini del lavoro svolto dall’Assessorato alla traspa­renza ». Volume trascinante, ti­rato in 9mila copie per il costo di 17.200 euro. Un altro cadeau editoriale della giunta dev’essere quel «Percorsi di cittadinanza atti­va » che ha meritato la stampa di 10mila copie. Costo: 26.500 euro. E altre perle del genere, sempre per far crescere «il tes­suto connettivo sociale che...etc». Anche se qualcu­no, in Regione, racconta di pi­le di quei volumi, su cui non si posano le dita della cittadinan­za attiva per sfogliarli e abbe­verarsi della rivoluzione ven­doliana, ma solo strati e strati di polvere.