Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  ottobre 27 Mercoledì calendario

DA NOEMI A PATRIZIA: TUTTE LE DONNE DEL PREMIER

Casoria, periferia di palazzoni, ipermercati e rotonde. Il tempo s’è fermato ai rifiuti. Notte napoletana per Silvio Berlusconi, in missione per un vertice sull’emergenza monnezza. Ieri come oggi. Quel 26 aprile 2009, all’improvviso, auto blu e blindate intasarono l’ingresso di Villa Santa Chiara, un ristorante che ricorda il lusso vistoso di Scarface. Noemi Letizia, una ragazza bionda di Portici, tanto appariscente quanto sconosciuta, festeggia il suo compleanno. I 18 anni: “Mamma, che emozione. Chi se la scorda la sorpresa di Papi”. E quel regalo di Papi alias Berlusconi : un ciondolo d’oro rosa e diamanti da 6.000 euro. In una notte sola, ancor prima del ciarpame di Veronica, l’Italia scopre il divertimento di Silvio, forse nascosto dai sacchetti di plastica e il maleodorante percolato. Scopre la Napoli di Noemi, di papà Elio e mamma Anna, di Gino l’operaio, di Domenico il falso fidanzato. E poi di Francesca Pascale, già valletta di Telecafone, ora consigliere provinciale (7 mila voti). E di Emanuela Romano e Virna Bello, fotografate all’aeroporto di Olbia in viaggio per Villa Certosa, luogo esclusivo per feste private di un uomo pubblico. Facce e forme di un gruppo di volontari, dicono, spuntato tra i cumuli di monnezza: il comitato “Silvio ci manchi!”. La Pascale ha forti motivazioni politiche: “Avevo 17 anni, finale di Miss Grand Prix: dovevo vincere io quel concorso. I produttori si misero d’accordo per far vincere un’altra. Mi arrabbiai, denunciai l’organizzatore. Da qui, la passione per la politica, per un mondo più giusto”. Accontentata.
Il periodo napoletano di B. finisce con un libro scritto a Reggio Emilia Noi, le ragazze di Silvio di Elisa Alloro, professione velina: “La sottoscritta, a essere infilata nel mucchio in quanto candidata ‘trombata’, giornalisticamente parlando, non ci sta. Perché io, classe 1976, origini fieramente emiliane, giornalista pubblicista, poetessa, sperimentatrice nel campo delle nuove tecnologie, con un passato e un presente televisivo, sono una donna dalle idee chiare che accetta le sfide di buon grado”. Spente le luci di Casoria e Portici, l’imprenditore Giampi Tarantini, un Caronte per anime femminili, accompagna l’Italia nei saloni di Palazzo Grazioli, la residenza romana di Berlusconi. L’interrogatorio di Tarantini spiega dove siamo: “Voglio precisare che il ricorso a prostitute e cocaina s’inserisce in un mio progetto teso a realizzare una rete di connivenze nel settore della Pubblica amministrazione”. E così Giampi, poi disconosciuto da B., arruola 30 ragazze per 18 serate. La memoria conserva i nomi di Patrizia D’Adda-rio, Barbara Montereale e Terry De Nicolò. E un particolare: il lettone di Putin. Per chi avesse dimenticato le altre 27, Cesare Lanza ha inscenato una pièce: “La Berlusconeide” con Francesca Lana e Barbara Guerra, una bionda e una mora già ospiti di B. Non mancano personaggi fiabeschi nelle avventure del presidente del Consiglio. Sabina Began, l’ape regina, grand commis di Palazzo Grazioli. Federica Gagliardi, la dama bianca, comparsa nel G20 canedese. Mariarosaria Rossi, la zarina, deputata dislocata a Tor Crescenza per le cene estive.