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 2010  ottobre 26 Martedì calendario

PIÙ COMODI IN VOLO IL LUSSO SBARCA ANCHE IN ECONOMY - I

masochisti dei cieli possono mettersi il cuore in pace. Certo, volendo soffrire in volo c´è sempre la Ryanair di Michael O´Leary pronta a farli viaggiare in piedi. Le grandi compagnie mondiali però, dopo aver passato anni a restringere le poltrone in economica (la distanza tra le file si è ridotta del 20% in un decennio) hanno deciso di cambiar rotta riaprendo l´era del comfort a bordo. La cara vecchia "economy" - quella dove oggi si viaggia con le ginocchia in bocca e si arriva a destinazione pronti per l´ortopedico - sopravviverà ancora. Ma al suo fianco, un gradino più su, è esploso il fenomeno della "premium economy". Una nuova classe introdotta da diversi vettori, tra cui pure Alitalia, che con un sovrapprezzo tra il 10 e il 150% rispetto ai biglietti meno cari (ma a tariffe inferiori del 65% alla business) garantisce più spazio per le gambe, poltrone reclinabili come sdraio da spiaggia, attacchi per i pc e schermi giganti. Più, ciliegina sulla torta, diversi optional a terra come check-in dedicati e accessi alle sale vip.
La nuova super-economica è attiva sui voli transcontinentali di Air France, British e sugli aerei di molti vettori Usa e asiatici. L´Air New Zealand l´ha introdotta in questi giorni proponendo addirittura sedili ergo-dinamici in grado di trasformarli in comodi letti. «Per noi è di gran lunga il segmento di mercato che tira e rende di più», assicura Chris Rossi di Virgin Atlantic, uno dei pionieri del servizio. Il motivo è semplice: le aziende, causa crisi, hanno messo un tetto alle spese per i viaggi dei dipendenti provocando in due anni un crollo del 25% delle vendite di biglietti di business e di prima. E la premium economy è il compromesso ideale per gli orfani del comfort di quella fascia di mercato. Un esercito di centinaia di migliaia di viaggiatori abituati un tempo a volare pasteggiando a ostriche e champagne e disposti oggi a pagare qualcosa di più pur di non passare il viaggio facendo a gomitate con il vicino e sorseggiando succo d´arancia da concentrato.
Molte compagnie hanno ridisegnato l´interno dei loro aerei garantendo almeno un 10% di posti alla nuova classe. La comodità non si discute. La distanza tra i sedili in una economica tradizionale è scesa a 32 pollici (81 centimetri) roba da carro bestiame. In premium si sale a 39 pollici, 99 centimetri. Meno dei 140 della business, per carità, ma una misura più che sufficiente per non atterrare con gli arti inferiori bloccati da crampi e problemi circolatori. Non solo. Mentre le poltrone in economica riescono a reclinarsi di pochissimi millimetri, quelle di premium arrivano fino ai 180° di Air New Zealand. Se a queste certezze aritmetiche si aggiungono gli optional - cabine e menù dedicati, priorità su imbarchi e bagagli - il sovrapprezzo, soprattutto per chi viaggia per lavoro e ha necessità di arrivare a destinazione riposato, è ampiamente giustificato.
Quanto costa la nuova supereconomica? Dipende dalla data di prenotazione. Comprando il biglietto con largo anticipo il prezzo è superiore anche del 150% rispetto all´economy. Più si avvicina la data di partenza, più la forbice si restringe. E la differenza di tariffa scende al 10-15% (se ci sono ancora poltrone disponibili) nei giorni a ridosso del decollo e a percentuali a una cifra se si ottiene un upgrade al momento del check-in.
Ieri abbiamo provato a prenotare un biglietto su un volo Air France da Roma a New York (vedi tabella in pagina), partenza il 17 novembre e ritorno il 24. Risultato: l´economica era disponibile a 476 euro tutto compreso. La premium economy costava il doppio (998 euro) ma pur sempre il 60% in meno della business e meno di un decimo dei 10.527 euro necessari sullo stesso aereo per sorvolare l´Atlantico in prima. E i posti liberi per la new entry delle tariffe aeree - sarà un caso - si contavano sulle dita di una mano.