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 2010  ottobre 26 Martedì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "FARASSINO, GIPO"


Ricerca fatta con "Farassino"

[SU IRENE PIVETTI] E così la leggenda creava fidanzati. Da Bossi («ci prova con tutte, non può non averci provato anche con lei»), a Marano («sono stati beccati da una tv di notte in giro per Roma»), a Gipo Farassino.
Claudio Sabelli Fioretti, 01/05/1997

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[…] Per un omaggio a tutti voi, suggerisco ai nostri lettori di andare sul sito www.bancadellamemoria.it, un portale, presentato nell’agosto di questo 2008, dove sono raccolte testimonianze di uomini e donne nati esclusivamente prima del 1940, nell’80% dei casi piemontesi. Gipo Farassino vi racconta della sua casa al 6 di via Cuneo, «in una famiglia allargata dove eravamo tutti poveri. E per questo era come se non lo fossimo. Poi certo, c’erano i pro e i contro. Perché avevamo il cesso in comune, al fondo al ballatoio. E poteva capitare che mentre eravamo seduti a tavola davanti a noi passasse la signora Cucco con i giornali sotto il braccio diretta in bagno».
La Stampa 9/12/2008, pagina 30

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[…] La Lega ebbe le sue feste prima ancora di nascere. Erano sagre molto paesane, promosse da movimenti autonomisti come quello piemontese di Gipo Farassino e l’Union Piemonteisa, e contribuirono alla nascita del partito. C’erano i cibi locali, e la gente montava addirittura la tenda.
Maria Grazia Bruzzone, La stampa 24/8/2009

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La prima è martedì prossimo, al Carignano. Nel teatro di Carlo Alberto, oggi diretto da Mario Martone, artista da sempre impegnato a sinistra, va in scena Staseira, «stasera» in piemontese. Show di Gipo Farassino: canzoni in dialetto, cabaret e sei ballerine.
La caduta di Torino nelle mani della Lega non poteva trovare un simbolo più efficace. Gipo Farassino è stato a lungo il proconsole di Bossi a Torino. Anni ricchi per il Carroccio in tutto il Nord, tranne qui: nel ”93 il candidato sindaco Domenico Comino fu eliminato al primo turno, al ballottaggio andarono il comunista Novelli e il riformista Castellani. Oggi la Lega è tornata in Piemonte sulle percentuali, tra il 15 e il 20%, di quando Forza Italia e Berlusconi non c’erano ancora […].
Aldo Cazzullo, Corriere della Sera 31/03/2010

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Scordatevi la stagione dei «déracinés», delle anime vagabonde e senza radici. Dimenticate gli apolidi alla Conrad, gli stranieri in patria come il Leopardi del natio borgo selvaggio, i nomadi stile Joyce, gli esuli alla Nabokov o Némirovsky.Roba d’altri tempi. Adesso è l’ora dei Gipo Farassino: il vecchio chansonnier torinese che venerdì sera ha espugnato il Carignano con la benedizione del neo-governatore Cota. Ormai se non hai radici, anzi «radicamento nel territorio», non sei nessuno. Chi non radica, non rosica. In un paese che di radicato ha soprattutto vizi e pregiudizi, sbaragliati i radicali, è il momento dei radicati, degli apostoli del radicamento. Radicati comei vitigni, come l’insalata trevisana, o il cardo gobbo di Nizza Monferrato, o il caciocavallo podolico del Gargano. La parola d’ordine è una sola:identità. Un concetto buono per tutti gli usi, a destra come a sinistra. Che nobilita qualsiasi cosa, dallo Slow Food ai Natali senza immigrati, dal lardo di Colonnata ai concorsi riservati agli insegnanti nativi della regione […].
Riccardo Chiaberge, Il Sole-24 Ore 11/4/2010

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STELLA Gian Antonio - Dio Po. Gli uomini che fecero la Padania. Prefazione di Indro Montanelli. Indice dei nomi. Bibliografia. Baldini & Castoldi, Milano 1996.
Contiene:
[…] Gipo Farassino

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[…] Domenico Comino […] Comino non andò al ballottaggio per un pugno di voti, e Gipo Farassino, lo chansonnier papà della Lega torinese, si rivolse al «terrone», come lo chiamava lui, per un improbabile ricorso. Finì male per Comino, bene per Brigandì […].
GIAMPIERO PAVIOLO, La Stampa 30/7/2010, pagina 6