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 2010  ottobre 26 Martedì calendario

DAI NUOVI TURNI 4MILA EURO IN PIÙ

Almeno 3.200 euro lordi all’anno in più in busta paga. È il calcolo che il sindacato ha fatto, Cisl Fim e Uil Uilm, per stimare quale sarà l’impatto sui salari dei lavoratori quando entrerà a regime l’accordo su Pomigliano. Una stima che aiuta a mettere in cifre il rapporto tra l’incremento della produttività e l’andamento delle retribuzioni: Pomigliano cioè, in questo caso, come unità di misura. Il punto di partenza è che in questo momento un operaio di terzo livello percepisce circa 1.300 euro netti al mese se non è un turnista, 1.600 se invece lo è.

A conti fatti i tre turni si traducono in una crescita di 3.200 euro lordi annui per i lavoratori che sono inseriti appunto nell’organizzazione del lavoro scandita dal meccanismo dei turnazione.

Somma che potrebbe aumentare se si aggiunge il notturno domenicale. Al compimento del 18° turno scatta infatti un incremento di 200 euro lordi. Dal momento che questo turno, il diciottesimo, coincide con il notturno domenicale, l’impatto netto è maggiore poiché il lavoro domenicale è tassato con una aliquota ridotta del 10 percento.

«Se il compimento del diciottesimo turno avviene per quattro volte al mese - spiega Bruno Vitali segretario nazionale Fim – l’aumento raggiunge gli 800 euro mensili». L’ultimo dato da sommare ai 3.200 euro infine sono i 31 euro derivanti dalla riduzione delle pause. Questa proiezione coincide con quella effettuata dalla Uilm, come spiega Giovanni Sgambati, segretario generale della Uilm Campania. Ma quanto possono incidere effettivamente sulla vita degli operai questi oltre 4mila euro lordi. Il calcolo è piuttosto articolato. Dunque considerando la diversa tassazione del lavoro notturno, abbiamo un terzo, ovvero 1.300 euro circa di questi 4mila euro, tassati al 10% e i rimanenti due terzi (2.700) al 30 per cento. Dal lordo al netto pertanto si arriva a 3.000 euro circa, vale a dire 250 euro in più netti al mese.

Dura invece la Fiom secondo la quale i lavoratori e le lavoratrice di Fiom lavorano già al massimo della prestazione possibile, basti considerare, spiegano, il fatto un terzo dei lavoratori di Melfi hanno disturbi legati alla pesantezza fisica del lavoro in catena, quali ad esempio tendiniti e dolori alla colonna.

Questo accade a Pomigliano, per avanzare stime sugli altri stabilimenti «aspettiamo - spiegano Fim e Uilm - di capire cosa vorrà fare Fiat».

Tutto rinviato al momento come la trattativa sull’integrativo «che - dice Vitali - abbiamo interrotto a causa della crisi». Confronto accantonato ma non dimenticato, «in quell’occasione - prosegue - chiedemmo 2.200 lordi annui come premio di risultato».