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 2010  ottobre 26 Martedì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE “CALLAS

MARIA”

- Barack Obama sul suo iPod, oltre a Maria Callas e a John Coltrane, ha le canzoni dei rapper Jay-Z, Lil Wayne e Nas (APPUNTI DI VOCEARANCIO DEL 13/10/2010)
- Pio XII amava le primedonne dello spettacolo, che ricevette volentieri in udienza (Titina De Filippo, Maria Callas, Sophia Loren ecc.). (Luca Scarlini, Sacre sfilate - Alta moda in Vaticano, da Pio IX a Benedetto XVI, Guanda 2010)
- Per esempio, l’uso di inaugurare la stagione della Scala il 7 dicembre, festa di Sant’Ambrogio patrono di Milano, risale al 1951, per volontà di Victor De Sabata, che in quel giorno diresse I Vespri siciliani con Maria Callas (Alberto Mattioli, La Stampa 6/10/2010)
- (Maria Callas) «Le sue visite al cimitero di Bruzzano sulla tomba di Omerino, il figlio avuto da Ari (Onassis, ndr.). Ma anche la nota rivalità con la Tebaldi: a un 7 dicembre inaugurato dalla rivale, Maria si presentò con un abito senza maniche; al sovrintendente Ghiringhelli promise che avrebbe indossato guanti lunghissimi come Audrey Hepburn. La verità era un’altra: l’avrebbero vista applaudire, ma non sentita» (Alfonso Signorini) (Claudia Provvedini per il ”Corriere della Sera”, 2007)
- Toscanini non amava la Callas: "Ha l’aceto nella voce", diceva. Non fecero mai nulla insieme. Per il direttore, il modello vocale era quello della Tebaldi (Il Sole-24 Ore, domenica 29 luglio 2007)
- Una volta un ammiratore del soprano Renata Tebaldi (c’era fra le due una viva rivalità, così come fra i rispettivi sostenitori) le (a Maria Callas, ndr) lanciò un mazzo di ravanelli rossi in segno di disapprovazione: a causa della forte miopia la Callas li scambiò per fiori, li raccolse con gratitudine e s’inchinò per ringraziare (L’Indipendente 5/12/2004)
- Il giorno in cui la mia cara amica Renata Tebaldi canterà Norma o Lucia o Anna Bolena una sera e la sera dopo Traviata, Gioconda o Medea, allora, e solo allora, la potrò considerare una rivale. Altrimenti sarebbe come paragonare lo champagne con il cognac, o meglio, con la Coca Cola» (Maria Callas) (Renata Tebaldi, la voce d’angelo di Carlamaria Casanova, ed. Electa, Milano 1981, pagg.254)
- La Tebaldi, che lasciò la Scala per il Metropolitan perché i dirigenti erano «per Maria (Callas, ndr), ma io decisi che non volevo soffrirne» (Renata Tebaldi, la voce d’angelo di Carlamaria Casanova, ed. Electa, Milano 1981, pagg.254)
- René de Ceccatty (già autore di ritratti di Pasolini, di Sibilla Aleramo, della Callas (Bucci Stefano, Corriere della Sera, 21 settembre 2010)
- (Lorenzo Riva): n milione di anni fa lavoravo per Biki. Le portavo i miei bozzetti. Lei ne realizzava tanti. Uno, in particolare, un abito blu notte con una fusciacca verde, fu fatto per Maria Callas. Ero un bimbo e vestivo la Divina (Azzurra Della Penna, Chi, n. 37, 15/09/2010, pp. 92-96)
- La previdente Maria Callas, nata povera, aveva assicurato per 30 milioni di lire (l’euro era ancora lontano) i suoi prodigiosi acuti (ROSELINA SALEMI, La Stampa 5/9/2010)
- O Maria Callas, che di Zeffirelli fu l’ ospite prediletta (Fulvio Bufi, Corriere della Sera 27/07/2010)
- Gianni Moranti: «Maria Callas. Non solo il suo timbro. Ma la stessa pronuncia, proprio il modo in cui pronuncia le parole. Favoloso. Si capisce che c’è un enorme studio dietro. Diciamo che la mia voce esce qua­si per caso. Invece i cantanti lirici studiano per anni l’impostazio­ne. Una costanza che rende ogni opera un’espressione particola­re di vocalità» (Paolo Giordano, il Giornale 6/6/2010, pagina 23)
- (Roberta da Camerino): Negli anni Cinquanta New York era ai suoi piedi e le signore del jet set, da Grace Kelly a Marella Agnelli alla Callas, impazzivano per la sua borsetta Bagonghi e per i suoi abiti en trompe-l´oeil (LAURA LAURENZI, la Repubblica 12/5/2010)
- Passata alla storia anche per aver rivoluzionato il look della Callas, incontrata a una cena in casa Toscanini e passata, sotto la sua regia, da ”ragazza goffa e disastrosa” a eterea, fascinosa testimonial della sua griffe. Biki, signora della moda che odiava il termine stilista, dichiarandosi solo ”una sarta” (Giovanna Gabrielli, Il Fatto Quotidiano 6/4/2010)
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Altri flirt celebri nel mondo della lirica (cioè coppie tenore-soprano): Maria Callas e Pippo Di Stefano, Alfredo Cupido e la giapponese Akikiko Kuroda, Roberto Alagna e Angela Georgiu [...](Marta Boneschi, ”il Giornale”, 6/3/97)
- (Le relazioni senza sesso, gli amori platonici). Frequente quando uno dei due è gay, come nel caso del sodalizio Maria Callas - Pier Paolo Pasolini (Marina Terragni, Io donna 30/01/10)
- la mitica Callas, protagonista nel 1958 di una chiaccheratissima fuga dal palcoscenico, proprio attraverso la fatidica galleria (la galleria che collega il Teatro dell’Opera con l’Hotel Quirinale a Roma) (Il Messaggero 21/1/2010)
- (Pippo Baudo sulla sua infanzia): A Catania ho fatto la comparsa nella Norma con la Callas, ero uno dei Druidi quando cantava Casta diva, magro, allampanato (Silvia Fumarola, Repubblica 28/12/2009)
- Maria Callas aveva delle bellissime parure regalatale dal marito Giovan Battista Me­neghini (di Van Cleef & Arpers) (Antonia Jacchia, Corriere della sera 17/06/2009)
- Per anni lunghi e fecondi la casa di Moravia albergò, tra i tanti, Pasolini che vi portò anche la Callas (vanamente) innamorata del regista di Medea. «... quanto abbiamo riso noi intellettuali dell’architettura del regime - scrisse PPP -, sulle città come Sabaudia. Eppure adesso queste città le troviamo assolutamente inaspettate...» (Igor Man, La stampa 13/3/2009)
- Il Savini continua a esercitare il suo fascino sotto la gestione, fino agli ultimi anni 70, di Angelo Pozzi, ospitando personaggi illustri come Maria Callas che pare del ristorante amasse particolarmente i risotti, al salto e alla milanese (anche con l’ossobuco quando voleva infrangere la dieta) (IL Sole-24 ore 13 gennaio 2008, Marika Gervasio)
- Nella stessa giornata i fan di Maria Callas si riuniranno da Sotheby’s a Milano per contendersi gli oggetti della sua vita provenienti dalla residenza del marito Giovanni Battista Meneghini e dall’appartamento parigino del soprano: lettere d’amore, abiti, foto con i suoi amici di sempre come Visconti e Zeffirelli, spartiti musicali che lei usava per studiare (la sua collezione personale di 450 vinili degli anni ’50-’70 ha stima 3 / 5 mila euro) (La Stampa 10/12/2007, pag.24 STEFANO COSENZ)
- Divine. "Alla Scala di Milano circola la battuta che questo teatro ha avuto due periodi: a. C. (avanti Callas) e d. C (dopo Callas). Sembra un paradosso ma è proprio così. Il talento di Maria Callas ha trasformato la lirica, una forma d’arte moribonda, in qualcosa di attuale, accessibile, vivo, capace di suscitare di nuovo l’entusiasmo dei fan e l’interesse delle nuove generazioni, quelle nate dopo la seconda guerra mondiale". (Il diario della divina Callas, nemica mia di Maria Di Stefano, Francamaria Trapani Sonzogno Editore).
- Arbasino - Il mio L´Anonimo lombardo parlava d´una prima della Scala che sarebbe diventata mitica, Medea con la Callas. Anni dopo la Callas con il suo accento veronese, un po´ lamentoso, mi avrebbe confidato: "Fu terribile. Dovevo scendere le scale con un vestito pesantissimo, attenta alle pieghe neoclassiche, da me sostenute con incredibili colpi di tacco. Non so come ho cantato"» (Simonetta Fiori, la Repubblica 8/9/2007)
- Il cantante di ieri che ammira di più?
Daniela Dessì: «Scontato: Maria Callas» (Alberto Mattioli, La Stampa 19/6/2007)
- Ma che cosa sarà che fa di un personaggio dello spettacolo una icona gay? Che cosa bisogna avere per entrare nel sacro recinto, insieme a Marilyn e Moira Orfei, Mina e Yma Sumac, Maria Callas e Loretta Goggi, Audrey Hepburn e Patty Pravo, Annie Lennox e Shakira, Mae West e Carmen Consoli, Tellulah Bankhead e Giuni Russo, Marlene e Donatella Rettore, Joan Crawford e Greta Garbo? Che cosa unisce tutte queste signore? (Sergio Trombetta, La Stampa 13/12/2006, pagina 41)
- (Franco Zeffirelli) Diventato regista di primo piano, ricevuto dalla regina Elisabetta e da Paolo VI, da Hillary Clinton a Bob Kennedy, diventa amico di Liz Taylor e Burton, di Laurence Olivier e Joan Plowright. Ma soprattutto di Maria. Callas, adorata. Forse l’unica donna di cui un po’ si innamora. «La conobbi che era grassa e goffa, un anno dopo aveva perso 30 chili e era diventata una donna di insuperabile fascino. Una trasformazione che ha segnato il mondo della lirica, che da allora si può datare a.C. e d.C., prima e dopo Callas». Un mito che inseguirà fino alla fine. «Per cercare di convincerla a tornare in scena andai fino a Skorpios, da quell’orribile Onassis. Durante un giro in barca, lui tentò di farmi delle avances, forse per mettere zizzania tra me e Maria». Invano. Callas resterà forever, come nel titolo del film a lei dedicato, nel suo cuore (Giuseppina Manin, Corriere della Sera 19/11/2006, pagina 39)
- (Rossella Falck) Quando non è in tournée come in questi giorni - prima New York, poi Milano, al Teatro Carcano con Vissi d´arte vissi d´amore dedicato alla Callas (La Repubblica 22/10/2006, pag.54 Laura Laurenzi)
- (Simionato Giulietta) Fu amica di Maria Callas (alla quale comunque una volta rifilò un ceffone perché le aveva fatto il solletico) con la quale infiammò la Scala in una celebre Anna Bolena, celebrità da rotocalco anni ”50 e ”60 (Frammenti)
- (SCHWARZKOPF Elisabeth Jarocin). Quando l’addio alla carriera era ormai imminente, si concesse delle graffianti affermazioni a proposito del divismo e delle colleghe «dive»; in primo luogo, naturalmente, Maria Callas, da cui tutto sembrava dividerla: ”Penso che per fare tutto quello che il pubblico si aspetta da una diva bisogna perdere molto tempo: e io non ce l’ho. Molte cantanti si sono rese famose con i loro atteggiamenti, io sono riuscita a raggiungere la stessa fama senza sacrificare la mia preparazione musicale a favore delle trovate pubblicitarie. E allora mi domando: sono proprio indispensabili?”. (Sandro Cappelletto, ”La Stampa” 4/8/2006)
- «Tutte le donne che ho conosciuto erano delle virago, altrimenti non ce l’avrebbero fatta. La Callas, per esempio, era insopportabile. Pisciava nei lavandini per la paura del pubblico: alzava le sottane e faceva ”un’amazzone” veloce sul lavello, il primo che trovava. Uno schizzo a uomo» (Paolo Poli a Enrica Brocardo Vanity Fair, 02/12/2004)
- (Patti Smith) Ritrovò così la poesia e la nozione del mondo, imparate nell’infanzia dai quadri di Picasso e dai dischi di Charlie Parker. E dalla voce di Maria Callas «che spremeva ogni fibra di sé per creare un sospiro», scrisse poi ricordando sé bambina (Cesare G. Romana il Giornale, 15/03/2004)
- (Fulvia Colombo). Era amica di Onassis, di cui fu ospite sul panfilo ”Kristina”, e della cantante Maria Callas: ”Era simpatica, quando parlava aveva un vocione e un divertente accento veneto. Onassis una sera organizzò un ballo per me sulla sua barca ma Ghiringhelli, il sovrintendente della Scala, all’ultimo momento non mi ci portò perchè voleva che restassimo soli”. Il giorno dopo ”La notte” sparò la notizia del suo matrimonio con Ghiringhelli: ”Telefonai al direttore del giornale per smentire dicendo che non era vero, che dovevamo andare da Onassis. Lui rise e mi disse ’Dai sempre la precedenza al prodotto nazionale’. Forse aveva ragione, dovevo sposare il sovrintendente. Mai contraddire un giornalista.... Ma io mi sono innamorata una sola volta e lo sono ancora”. Top secret sul nome di lui» ((Barbara Cottavoz, ”La Stampa” 27/9/2003).
- Di Stefano piaceva infinitamente alle signore. Due mogli (con la prima, Maria Girolami, ebbe tre figli), infinite fidanzate. Si disse anche con Maria Callas... ”Non è vero, quella è una storia inventata da una sua ex, la cantante inglese Nicola Kirsh, che per vendetta andò a spiattellarla ai giornali assicura Zeffirelli, grande amico della Divina - . Maria e Pippo erano solo grandi amici. Due personalità singolari, grandi complici sulla scena. Alla fine due naufraghi, aggrappati l’un l’altra per prolungare la loro carriera” (Giuseppina Manin, ”Corriere della Sera” 4/3/2008)
- (Giuseppe Di Stefano) Con Maria Callas il sodalizio non è soltanto professionale: ma la relazione privata, lunga, affaticata, turbolenta, avidamente inseguita dai rotocalchi, regala ai due protagonisti gioie meno durature dell’effimera eternità dell’istante artistico. Tra gli esiti meno indimenticabili, la regia a quattro mani, nel 1973, per I Vespri siciliani di Giuseppe Verdi in occasione della riapertura del Teatro Regio di Torino. L’anno dopo, la loro ultima, interrotta tournée (Sandro Cappelletto, ”La Stampa” 4/3/2008)
- Di Stefano: “In tutte le interviste si finisce sempre per chiedermi della Callas. Non ho mai voluto parlare di lei per una semplice ragione: ho grande rispetto della sua vita, della sua persona. Di Maria artista ho sempre parlato, con entusiasmo; di Maria persona e delle vicende che ci hanno legati, no. Quelle sono cose nostre, private [...]» (Renzo Allegri, ”Chi” 1/8/2001).
- CORELLI Franco. Come fu con la Callas. Era accanto a lei il 2 gennaio 1958 al Teatro dell’Opera nella Norma che la diva abbandonò finito l’atto primo, rimandando a casa con scandalo il Presidente della Repubblica Gronchi. Era accanto a lei a New York nella serata più triste: ”Con Maria e con Karajan in un locale pubblico attendevamo Onassis. Il suo posto rimase vuoto. Come un fulmine arrivarono prima i giornali che strillavano: invece di sposare la Callas l’armatore sposerà Jacqueline Kennedy”.Corelli-Callas: una perfetta intesa artistica e umana, non un amore (Alberto Sinigaglia, ”La Stampa” 30/10/2003).
- il matrimonio dell’italo-americana Maria Girolami col celebre tenore Giuseppe Di Stefano, dagli anni ’50 fino alla comparsa di Maria Callas. La divina, appena scaricata da Onassis e senza più voce, trova in Di Stefano un punto fermo in un’esistenza allo sbando. E inizia con lui un sodalizio artistico e sentimentale che si interrompe nel 1977. Pochi mesi dopo la soprano, abbandonata e sola, muore a Parigi, distrutta dai barbiturici (Il diario della divina Callas, nemica mia di Maria Di Stefano, Francamaria Trapani Sonzogno Editore)
- Una volta Maria Callas fece una scenata di gelosia e minacciò di uccidersi. Aristotile (Onassis) la picchiava spesso ma in quell’occasione la calmò con una collana da centinaia di migliaia di dollari (la Repubblica, 25/3/97)
- (Herbert von Karajan). Quando la Callas, furiosa per un bis durante una Lucia, gli girò le spalle, lui riuscì a sincronizzare lo stesso l’orchestra sui suoi movimenti (Maria Chiara Bonazzi, La Stampa, 31/08/1998)
- Negli anni Sessanta Maria Callas assicurò la voce per 300 milioni (Alberto Guarnieri, Il Messaggero 07/02/1999)
- (Fanny Ardant): Ha interpretato Maria Callas in un film di Franco Zeffirelli. « un’artista che ho sempre amato, senza conoscere i particolari della sua esistenza: interpretarla significa entrare in un corridoio, alla fine del quale c’è intelligenza e velocità di pensiero […] Ho sempre creduto nell’istinto e poco nella strategia. Ho un’idea della vita disordinata, lo faccio per sopravvivere: penso che la vita si faccia nel disordine. Il desiderio di tenere tutto in ordine, sotto controllo, fa diventare matti. Il disordine non toglie l’amore» (’la Repubblica”, 14/4/2001).
- Il conflitto (della Tebaldi, ndr) con la Callas aveva qualcosa di feroce e anche di artificiale. I fan dell’una e dell’altra, appostati nei palchi della Scala e su in loggione, imbastivano di sera in sera, fra una Norma e una Wally, straordinarie operazioni di marketing. Il botteghino veniva preso d’assalto, i giornali montavano la panna del cosiddetto colore, e giù aggettivi che si legavano alle origini natie dei due soprani. Da un lato erano evocate le negre magie dell’Ellesponto, dall’altra si esaltava il sapore dei tortelli e del culatello. Di là c’era la cavea impressionante di Epidauro, di qua il clamore vociante fra gli stucchi dorati del Regio di Parma. [...] Renata, con la sua imponenza fisica, nel farsi la ”piccina mogliettina” alla verbena di Madama Butterfly, risultava ancor più imponente nel chimono di raso bianco ricamato a gladioli blu che la fasciava. Nonostante questo - già Visconti plasmava il corpo della Callas nella tunica di voile plissettato della ”Vestale” spontiniana - , alla Renata si poteva credere (Enzo Siciliano, ”la Repubblica” 20/12/2004)
- Callas prendeva sonniferi e stimolanti (Alfredo Gasponi, ìIl Messaggeroî 23/8/98; Valerio Cappelli, Corriere della Sera 24/8/98; Alba Solaro, l’Unità 24/8/98)