E.P., Libero 26/10/2010, 26 ottobre 2010
LA CURA MASI: TAGLI AGLI ESTERNI E MENO AUTO BLU
Ancora un lunedì caldo in casa Rai. Ieri il direttore generale, Mauro Masi con i vicedirettori generali, ha incontrato i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Snater e Libersind. Al centro dei colloqui il nodo sul piano industriale che dovrebbe contenere cessioni all’esterno di compiti svolti ora dai dipendenti. La riunione si è protratta per oltre tre ore ed è stata aggiornata a questo pomeriggio.
Il direttore generale Mauro Masi ha, tra l’altro, annunciato ai sindacati l’avvio delle procedure aziendali volte a razionalizzare la struttura dei costi e delle spese. In particolare, ha spiegato il dg, partirà subito il taglio del 20% degli appalti esterni, delle consulenze, delle trasferte, delle “auto blu”. Sarà inoltre attuato il blocco del turn over e delle retribuzioni. «È stato», ha spiegato uno dei sindacalisti presenti, «un incontro difficile. Entro domani (oggi ndr) proveremo a trovare una posizione condivisa, unitaria per una risposta ferma, a partire dalla questione delle esternalizzazioni».
L’incontro ha preceduto il convegno organizzato dall’Usigrai e il cda di giovedì, dove si potrebbe tornare a parlare di nomine. «No al baratro! Una svolta per la Rai», è poi il tema del convegno promosso per domani dall’Usigrai nella sede della Federazione della stampa. All’incontro, al quale sono stati invitati tutti i partiti, si discuterà di «timori e prospettive. Governance, risorse, natura giuridica», avverte il sindacato dei giornalisti Rai, «sono questioni cruciali sulle quali occorre una risposta in tempi rapidi», al di là «della politica di corto respiro e delle mille contraddizioni della gestione Masi». E sempre l’Usigrai ha promosso per i primi di novembre il voto di sfiducia al direttore generale. Una sfida senza precedenti. Giovedì, infine, si riunisce il consiglio di amministrazione e non si esclude che possa tornare sul tavolo il tema dellenomine. In particolare Masi potrebbe portare in consiglio proposte relative alla riorganizzazione dei canali digitali, anche perchè l’ultimo nato, Rai 5, parte oggi.