JAIME D´ALESSANDRO, la Repubblica 25/10/2010, 25 ottobre 2010
MINORITY REPORT DIVENTA REALTÀ ALLA CONSOLE ORA BASTA LA VOCE
Mezzo miliardo di dollari in promozione e pubblicità. Tanto per far capire alla concorrenza che quello dei videogame dal 4 novembre in poi (il 10 in Italia) non sarà più lo stesso mondo. La Microsoft fa sul serio con Kinect, nuovo sistema di controllo per la sua ultima console dotata di due webcam e microfono integrato, che permette di interagire con i videogame attraverso la voce e i movimenti del corpo.
Niente più joypad quindi, ma una versione domestica delle magie viste in Minority Report, il film di Steven Spielberg. Significa poter guidare una macchina in un gioco di corse semplicemente impugnando un volante immaginario davanti allo schermo, accarezzare un cucciolo digitale muovendo le mani in aria quasi fosse ai nostri piedi, mettere in pausa un videogame limitandosi a pronunciare la parola "pausa".
«Spazzeremo via l´iPad e il ricordo delle sue vendite», si è spinto a sostenere Kudo Tsunoda, mente e anima del progetto Kinect. Gigante di quasi due metri, di giapponese ha solo il nome, che a Redmond ha messo a punto la periferica. Parole, le sue, forse azzardate che arrivano alla fine di un lungo percorso fatto di proclami. Quando il nuovo gioiello per Xbox 360 fu presentato per la prima volta, nel giugno dello scorso anno, sul palco chiamarono addirittura lo stesso Spielberg. «Nel 60 per cento delle case americane non c´è traccia di console», disse allora il regista. «E l´unico modo per portarcele è un sistema simile».
In teoria Kinect avrebbe dovuto aprire la porta a una nuova forma di narrazione o di videogame tout court. Perché non solo è in grado di riconoscere il giocatore e i suoi familiari, la sua voce, le sue espressioni, ma anche di trasferire oggetti dagli ambienti reali a quelli virtuali. Insomma, di guardare e ascoltare. «Stiamo solo migliorando il settore dell´intrattenimento, spingendolo verso una nuova frontiera», aveva spiegato Peter Molyneux, fra i game designer in forza alla Microsoft di maggior talento. «Basti pensare che potremo trasferire dentro un videogame il nostro soggiorno, magari per farci apparire qualcuno. A luci spente potrebbe fare parecchia paura».
Peccato che tutte queste possibilità nel tempo siano andate sbiadendo. Le caratteristiche tecniche di Kinect, rivelate solo ultimamente, non permettono un tale livello di interazione. Le due webcam sono troppo miopi per traferire oggetti dettagliati o testi da fuori a dentro lo schermo, figuriamoci le espressioni del viso. Mentre il riconoscimento vocale, che si pensava sarebbe stato "letto" da un microchip interno Kinect, è affidato a quello della console che si limiterà ad ascoltare solo una manciata di comandi base.
Aspettatevi quindi videogame da fare in compagnia molto semplici e divertenti, come quelli per la Wii, solo senza più controller. Con in più la possibilità di sfogliare il catalogo dei film o dei giochi muovendo la mano da destra e sinistra e di sfruttare qualche comando vocale. Eppure il passo avanti c´è ed è sensibile rispetto a quanto hanno fatto vedere sia la Nintendo sia la Sony. Perché alla fine, come sostiene Steven Ballmer, il gran capo della Microsoft: «Non c´è nulla di simile sul mercato». Novità vera dunque, per la sua multinazionale in primo luogo: visto che erano anni che non tirava fuori qualcosa così all´avanguardia rispetto alla concorrenza.