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 2010  ottobre 24 Domenica calendario

BOTTIGLIE DI SCOTCH E MANICI DI SCOPA

Stavo andando sulla mia Batmobile ed ero diretto in banca, quando all´improvviso ho sentito puzza di qualcosa. Ho fermato la macchina e ho abbassato il finestrino elettronico ed ecco che mi si avvicina un imbranato e mi fa con cipiglio: «Ho sentito che ce l´hai con la maternità», dice, con un sospiro. «Spari ai tuoi insegnanti di liceo e proibisci ai tuoi uccelli di volare. Meglio che te ne vai da qui prima che te le suoni...»
Io gli ho detto: «Che cosa faresti se Jesse venisse in città?»
Ma proprio in quel momento arriva uno sbirro strabico e dice: «Chi credi di essere? A me pare che somigli a John Wilkes Booth, e faresti meglio a scendere da quella macchina». Comincia ad arrivare gente in crocchie e cricche e trecce e senza una parola cominciano a picchiarmi con gli hula hoop.
Io scappo dietro l´angolo ed entro in un bar e il barista è Jack lo Squartatore e ha un bel po´ di cicatrici da manico di scopa.
«Ho bisogno di bere qualcosa», dico, «mi sento parecchio male». Lui versa ma vuole sapere dov´è il mio manico di scopa. «Non ne ho uno e perché avrei dovuto?» gli faccio io e lui mi tira addosso una bottiglia di scotch, ma la sua mira non è molto buona. Corro nel retro dove i ragazzi stanno giocando a carte, il mazziere è cieco, grasso che è una montagna di lardo. Gli rubo tutti i soldi ma lui mi colpisce con il suo bastone, io gli lascio delle matite e vado giù per lo scarico della cucina.
È molto buio e l´odore non è buono, prendo la prima a destra e mi ritrovo alla Lisbon High, come mi aveva detto un topo gentile. Mi pettino i capelli e filo al mio corso preferito, quello di intrecciatura capitalista, che è sempre stato una goduria.
La sorvegliante era Barbra Streisand, l´insegnante Capitan Uncino; gli ho detto che ero il redattore di un ricettario della Strunk & White. Proprio in quel momento suona la campana e noi lanciamo tutte le nostre palle da bowling, l´insegnante mi prende in testa e mi manda in detenzione.
«Sto diventando matta!» si mette a gridare una ragazza. Ha le calze rosse e il trucco verdeblu cielo.
«Non venirmi a raccontare i tuoi problemi», le dico io battendomela, quando finisco addosso a un tizio in uniforme. Credo che sia Capitan Bligh.
«Adesso ti appendiamo a un pennone», dice con un´aria un po´ tetra. «Volevamo Ponzio Pilato, ma tu ci somigli abbastanza».
«La supplico, signor Bligh», dico io, «mi dia solo un´altra occasione...» È lì che arriva questa gnocca, Brigitte Bardot dalla Francia.
Ma giusto in quel momento mi sono svegliato, e stavo giusto pensando, non è che direi di no a un altro sogno, ma non proprio come quello.
Traduzione di Tullio Dobner

(The Illustrated
Companion © 2009 Bev Vincent
Published by arrangement with becker&mayer!, LCC Bellevue,
Washington © 2010
Sperling & Kupfer Editori Spa)