ANAIS GINORI, la Repubblica 24/10/2010, 24 ottobre 2010
PENSIONI, SARKOZY FAVORISCE IL FRATELLO" - PARIGI
Due Sarkozy per una riforma. La marcia a tappe forzate della legge sulle pensioni dovrebbe concludersi entro mercoledì con il voto definitivo dell´Assemblea. Il governo punta a chiudere così il braccio di ferro con i sindacati che va avanti da quasi due mesi. Ma intanto c´è un altro Sarkozy che segue con apprensione il varo della legge. È Guillaume, fratello del capo dello Stato e dirigente di Malakoff-Médéric, la più importante mutua previdenziale francese. Insomma, uno di quelli che hanno tutto da guadagnare con le novità introdotte dall´esecutivo. «Con queste misure, i fondi privati avranno da spartirsi una torta finanziaria compresa tra i 40 e i 110 miliardi di euro» calcola il senatore socialista Ronan Kerdraon, convinto che ci sia un conflitto di interessi per i fratelli Sarkozy.
È l´ennesimo veleno di questo autunno nero per il presidente, la cui popolarità è scesa al minimo storico: 29%. Nicolas Sarkozy ha posto la riforma delle pensioni come una priorità assoluta del suo mandato, ed è difficile credere che lo abbia fatto solo per favorire il fratello. La polemica però non si placa, e si arricchisce di particolari. Secondo il sito Mediapart, è già pronta un´alleanza tra la mutua guidata da Guillaume Sarkozy e alcune banche a partecipazione pubblica. Insieme, faranno nascere una nuova società che si lancerà nel nuovo mercato previdenziale, in concorrenza diretta con il sistema pubblico. «Questo nuovo fondo - scrive Mediapart - non avrebbe mai potuto esistere senza l´appoggio dell´Eliseo. È chiaramente una strategia concordata in famiglia». L´accusa è quella di indebolire il settore pubblico a ripartizione, per rafforzare il sistema privato a capitalizzazione. D´altro canto, la mutua guidata dal fratello del presidente ha confermato di voler sviluppare nuovi prodotti previdenziali sulla scia della riforma del governo. «Se il nostro dirigente non si chiamasse Guillaume Sarkozy, non ci sarebbero mai state queste accuse» ha replicato un portavoce di Malakoff-Médéric.
Il destino della riforma sembra comunque segnato. Salvo colpi di scena, tra pochi giorni le misure più contestate, tra cui lo slittamento dell´età pensionabile da 60 a 62 anni, entreranno in vigore. «Bisogna rispettare la decisione del parlamento» ha detto il ministro del Lavoro, Eric Woerth, facendo appello ai sindacati. Due nuove giornate di mobilitazioni sono previste per giovedì e per il 6 novembre. Ma intanto sono incominciate le vacanze nelle scuole, i costi degli scioperi cominciano a diventare insostenibili per aziende e lavoratori. A preoccupare molti esperti è però la varietà di un movimento non catalogabile. La maggioranza delle persone scese in strada hanno manifestato un malcontento generalizzato. Per molti, le pensioni sono state un pretesto. Ecco perché nessuno si azzarda a fare previsioni su quando, davvero, si potrà tornare alla normalità.