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 2010  ottobre 24 Domenica calendario

ANTIGUA, ECCO IL CONTRATTO DEL CAVALIERE - ANTIGUA

Dovrà evitare di stendere i panni all´aperto oppure di rovinare il verde comune e non potrà nemmeno issare una parabola o un´antenna sul tetto per ricevere i suoi canali televisivi preferiti, il premier Silvio Berlusconi quando andrà in vacanza ad Antigua. Il regolamento che ha firmato comprando il terreno di quattro acri nell´isola caraibica è molto stringente e come in qualsiasi altro condominio lascia poco spazio alla creatività architettonica dei suoi occupanti.
Per quei quattro acri, Berlusconi ha versato 2,3 milioni di dollari. Se il terreno è lo stesso, è un pezzo di costa nella parte occidentale di Antigua, nella zona di Nonsuch Bay, sulla quale ha costruito la sua villa. Secondo gli accordi, i suoi capomastri dovevano iniziare le opere a 18 mesi dalla stipula del contratto e finire il tutto entro 40 mesi. Visto che la data della vendita è il 15 gennaio 2007, i tre anni e quattro mesi sono belli che passati e la villa, manco a dirlo, svetta sopra tutta la baia. L´atto di trasferimento del terreno è stato siglato il 20 settembre 2007 al Land Register di St John´s, la capitale di Antigua.
Le clausole architettoniche sembrano essere state rispettate. Berlusconi non ha dipinto i muri esterni come voleva, non ha tende diverse da quelle degli altri vicini, non ha appeso il motore del condizionatore alla facciata della villa, le finestre e le porte sono dei colori giusti. Se avesse voluto fare qualche modifica avrebbe dovuto chiedere il permesso a Gianni Gamondi, l´architetto che si occupa del progetto, che, per ironia della sorte, è anche il suo architetto, quello che ha creato Villa Certosa. Ora dovrà solo stare attento a non disturbare i vicini, a non portare con sé animali noiosi e a non usare la proprietà per nessuno scopo commerciale o di business, nemmeno per qualsiasi altra "libera professione". Sono le regole di convivenza che il premier ha accettato acquistando insieme al terreno un´azione dell´Emerald Cove Consortium, una sorta di club che riunisce tutti gli inquilini del Resort, costruito dalla Flat Point Development, una società offshore di Antigua.
Da chi realmente abbia acquistato poi non è dato saperlo, perché a monte della catena di controllo della Flat Point siedono altre due scatole vuote la Emerald Cove Engineering e la Kappomar Holding, entrambe di Curacao (Antille Olandesi). Uno dei fiduciari di queste società, l´avvocato Carlo Postizzi (gli altri sono il commercialista Giuseppe Poggioli e il dirigente di Banca Arner Flavio De Paulis) ha detto che è tutta roba sua, ma la sua stessa attività di fiduciario ha fatto storcere il naso ai malpensanti. In ogni caso, la Flat Point, e chi c´è dietro di lei, sembra aver fatto davvero un grande affare vendendo il terreno al nostro premier. I 29 acri sui quali la Flat Point sta sviluppando il suo progetto turistico sono iscritti in bilancio a fine dicembre 2006 al costo storico di 2,7 milioni di dollari caraibici che ai cambi attuali equivalgono grosso modo a un milione di dollari (poco più di 700 mila euro). Trasformando il tutto in metri quadri, Berlusconi avrebbe pagato 143 dollari al metro quadro contro gli 8,6 dollari del valore originario. Una lauta plusvalenza che andrà in tasca alla Flat Point e ai suoi proprietari che risiedono in un Paese stupendo, ma pur sempre offshore.
Peccato che come non torna il proprietario della Flat Point così non torna nemmeno la corrispondenza tra i versamenti del premier e le date, nonché le cifre, dei contratti. Il contratto è di gennaio, il trasferimento del terreno è di settembre 2007, ma i versamenti di Berlusconi alla Flat Point iniziano già l´anno prima, nel 2006. Il 2 febbraio 2007 il premier versa 2,5 milioni di euro, non esattamente la cifra del contratto, mentre tra settembre e ottobre, a ridosso del trasferimento presso il Land Register, paga prima una tranche da 1,7 milioni di euro e poi un´altra da 3,6 milioni. A cosa si riferiscono quei pagamenti? Complessivamente in quell´anno sono oltre 13 milioni che Berlusconi trasferisce alla Flat Point e ai suoi proprietari. In tre anni, dal 2006 al 2008, salgono a 22 milioni di euro. Soldi che dall´Italia, attraverso Banca Arner sono finiti in una cassaforte offshore. Insomma i numeri generali non quadrano molto, ma, stando al contratto, quel che è certo è che entro il 31 luglio di ogni anno Berlusconi riceverà il bollettino con le spese da pagare, elencate rigorosamente nel preventivo che la Emerald Cove invia ai proprietari ogni primo di giugno. Alla fine di agosto, invece, arriverà puntualmente il resoconto. A seguire, se serve, la fattura.