Varie, 25 ottobre 2010
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Khamenei Mojtaba
• (Iran) 1969 (~). Secondogenito della guida suprema Ali Khamenei, nel 2009 emerse come uno dei protagonisti della repressione contro i sostenitori del riformista Mir Hossein Mousavi. Stretto alleato di Ahmadinejad, è considerato ancora più integralista del padre, cui peraltro si può accedere solo attraverso di lui. Secondo alcuni analisti iraniani, Khamenei starebbe manovrando per promuovere il figlio come successore • «Di lui esistono poche fotografie, l’età è incerta [...] e nessuno è in grado di dire con certezza quale titolo islamico possieda o quali mansioni svolga nel governo ma tanto i manifestanti di Teheran che gli analisti di Washington hanno pochi dubbi sul fatto che sia lui l’eminenza grigia della repressione [...] è chiamato dai giovani dell’onda verde la “porta d’accesso al padre” mentre per Mehdi Khalaji, iranista del “Washington Institute” è “l’alleato più importante di Mahmud Ahmadinejad nel progetto di liquidare la vecchia guardia khomeinista” [...] super-burocrate, cresciuto in una casa perennemente protetta dai servizi segreti, riuscito a farsi spazio nell’esoterico sistema di potere della Repubblica Islamica diventando l’influente punto di riferimento di tutti i più importanti alleati del padre: il ministero dell’intelligence, le milizie del Basij, le Guardie rivoluzionarie più ideologizzate, i fedelissimi del presidente Mahmud Ahmadinejad e leader laici come Gholam Ali Haddad-Adel, l’ex presidente del Parlamento di cui ha sposato la figlia. Ciò che accomuna questa coalizione è rappresentare quella che Ali Ansari, capo degli studi iraniani all’Università scozzese di St Andrews, definisce la “generazione post-rivoluzionaria” composta da individui ideologizzati, millenaristi al punto da condividere con Ahmadinejad l’idea della reincarnazione del XII imam sciita, passati per le trincee della guerra contro l’Iraq e determinati a strappare il controllo della Repubblica Islamica ai leader khomeinisti della prima ora, protagonisti della presa del potere nel 1979. Non è un caso che Khamenei e Ahmadinejad siano impopolari a Qom, la città santa sciita, roccaforte del blocco politico-religioso khomeinista della “Società del Clero Combattente” [...] “Mojtaba ha vissuto a Qom - racconta Khalaji, che vi ha studiato - ma non ha mai ottenuto i più importanti titoli religiosi islamici sebbene si vesta e comporti come un ayatollah”, con atteggiamenti che fanno aumentare l’irritazione del clero. [...] Poiché Khamenei venne personalmente indicato come erede da Khomeini, Mojtaba punta a ripetere quel precedente venendo designato dal padre [...] Quando i media iraniani si riferiscono a Khamenei come all’“Ali del nostro tempo” avvalorano tale scenario perché il riferimento è all’Imam Ali, il primo degli sciiti, che lasciò il regno al figlio Hassan. Ma la trasformazione dell’Iran in una sistema nepotista sul modello della Nord Corea [...] non piace ai custodi del khomeinismo che, costituzione iraniana alla mano, ritengono che a designare il nuovo Leader Supremo debbano essere gli 86 esponenti del clero che siedono nell’Assemblea degli Esperti [...]» (Maurizio Molinari, “La Stampa” 26/6/2009).