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 2010  ottobre 25 Lunedì calendario

Taleb Nassim

• Amioun (Libano) 1960. Finanziere-Filosofo • «[...] uno dei più fortunati investitori degli ultimi anni [...] enormi fortune personali. Autore del bestseller Il cigno nero (Il Saggiatore, 2008) [...] trae profitto dalla stupidità dei mercati. E dalle intuizioni sbagliate dei trader “ordinari” [...] studioso dei processi cognitivi e percettivi legati alla fortuna e alla probabilità [...] ha un biglietto da visita singolare nella specialità che insegna all’Università del Massachusetts: scienze dell’incertezza. La sua ricetta è semplice, e prende spunto da una massima - che cita di continuo - di David Hume: “Non c’è un numero di osservazioni, per quanto alto, che ci permetta di inferire che tutti i cigni sono bianchi, ma l’osservazione di un solo cigno nero basta a dire che non lo sono”. Tradotto nel linguaggio della finanza, Taleb scommette su alti e bassi improvvisi e violentissimi dei mercati, che normalmente non sono soggetti a scossoni. Per dirla con lui, scommette sui cigni neri. A Wall Street, dice, tutti puntano su cambiamenti graduali degli indici azionari, correndo rischi su singoli - ma altamente improbabili - rovesci. Così ogni giorno, o giù di lì, si accontentano mediamente di modesti guadagni, ma non tengono in conto la possibilità di subire invece enormi perdite. Perché non succede mai, o quasi. [...] Taleb fa il contrario, scommettendo sull’ignoranza. Sulla sua, intende. Nel senso che mentre gli altri credono di conoscere l’andamento dei mercati lui crede di non conoscerlo, e dunque di non sapere quando arriverà - e arriverà - il cigno nero, il tracollo. Perde un po’ tutti i giorni, acquistando di continuo opzioni finanziarie che quasi mai vanno a buon segno. Ma quando sui mercati arriva un terremoto lui guadagna cifre astronomiche, mentre gli altri colano a picco. È stato così con l’11 settembre [...] Nella sua raccolta di saggi pubblicati sul New Yorker, intitolata What the dog saw, Malcolm Gladwell racconta l’epoca in cui Taleb ebbe la sua intuizione. Nel 1995, aveva 35 anni, gli fu diagnosticato un tumore alla gola, una malattia che di solito colpisce soggetti che hanno fumato come turchi per tutta la vita. Ma lui era giovane e non aveva praticamente mai toccato una sigaretta. Era lui, il cigno nero. Ora, dice, il tumore è guarito, ma non la lezione che quell’evento altamente improbabile gli ha impartito e che si applica alla finanza, ma in generale alla vita di tutti i giorni: gli eventi altamente improbabili avvengono, e siccome non possiamo prevederli perché le variabili in gioco sono troppe (compresi due aerei che si schiantano contro il World Trade Center) dobbiamo essere pronti a coglierne i frutti in ogni momento. Ecco, questo è Nassim Taleb. Non chiedete di lui, a Wall Street, perché gli altri, quelli che vivono della finanza tradizionale, pensano che perdere denaro sistematicamente ogni giorno sia una follia. Salvo poi pentirsi quando Taleb passa all’incasso» (Marco Cattaneo, “la Repubblica” 24/10/2010).