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 2010  ottobre 25 Lunedì calendario

HI-TECH JOBS GUIDA LA CARICA DEI MAGNIFICI 7

Apple si conferma il campione fra i sette titoli dell’alta tecnologia più capitalizzati nella Borsa americana. Nell’attesa dei risultati trimestrali di Microsoft — il cui annuncio è fissato il 28 ottobre — il boom di fatturato e profitti della società di Steve Jobs è quello che ha sorpreso più positivamente gli investitori in questa stagione. Con 4,31 miliardi di utili netti, infatti, Apple è diventata la seconda più profittevole blue-chip tecnologica americana, battendo Ibm e avvicinandosi a Microsoft; mentre sul piano del valore di Borsa aveva già superato Microsoft lo scorso maggio. Google è la terza, in ripresa dopo aver mostrato, con il suo ultimo bilancio trimestrale, di riuscire ancora a crescere grazie in parte ai nuovi introiti provenienti dalla pubblicità fatta sui telefonini intelligenti. È soprattutto su questo terreno dei network mobili che si gioca il futuro dei magnifici sette.
Apparizione
L’ultimo trimestre di Apple è stato così eccezionale che Jobs è apparso alla conferenza con gli analisti. «Non partecipo di solito, ma non potevo evitare di venire per il nostro primo fatturato trimestrale di 20 miliardi», ha detto. Le vendite dell’iPhone sono andate a gonfie vele (14,1 milioni di apparecchi), quasi il doppio rispetto a un anno prima, mentre quelle dell’iPad ( 4,2 milioni) sono state un po’ inferiori alle aspettative (4,7). Ora la sfida di Jobs, per continuare a crescere, è convincere le aziende a comprare anche i suoi computer. I Mac sono scesi al 24% del fatturato totale di Apple, ma continuano a crescere sia in volume assoluto (+22% le vendite nel trimestre rispetto a un anno prima) sia come quota di mercato (10,4% negli Usa rispetto al 9,3% di un anno fa). L’ultima novità annunciata da Jobs è l’avvio di un App Store anche per Mac: quello per l’iPhone genera per Apple un fatturato di 2-2,5 miliardi l’anno secondo le stime di Kaufman brothers.
Ibm invece ha preso la direzione opposta e ora si ritrova con meno profitti, ma il ceo Sam Palmisano non si dichiara pentito di aver abbandonato il mercato dei pc e di tutti i prodotti rivolti ai consumatori: non invidia, dice, il successo dell’iPad, perché è difficile conservare i margini di profitto. Ibm ha scelto di concentrarsi su quello che sta dietro la gestione dei prodotti e servizi per i consumatori, sperando in una redditività più stabile.
Quanto sia dura la competizione per attrarre i consumatori lo mostrano i numeri di Amazon.com: il fatturato del trimestre è salito del 39% a 7,56 miliardi e i profitti del 16% a 231 milioni, ma per guadagnare quote di mercato il ceo Jeff Bezos continua a tagliare i prezzi e ad allargare l’offerta, investendo nell’espansione dei centri di distribuzione e nel marketing. Così le spese operative sono salite del 40%. Gli analisti si interrogano sulle future vendite del best-seller di Amazon.com, l’eReader Kindle e sull’impatto del nuovo App Store per i telefonini con il sistema Android.
Gratis
Quest’ultimo sta iniziando a dare i suoi frutti a Google, che lo distribuisce gratuitamente ai produttori di smartphone: le ricerche online fatte sui telefonini con il motore di Google sono aumentate del 500% negli ultimi due anni e secondo l’azienda stanno per generare 1 miliardo di fatturato grazie alla pubblicità collegata ai risultati e a quella di banner, video e annunci interattivi. Sull’onda della crescita ancora robusta (+23% il fatturato e +32% i profitti) Google ha assunto 1.500 nuove persone da giugno, arrivando a 23.331 dipendenti.
Intel, che fa il «cervello » ( il chip ) sia dei Mac sia dei Droid e di infiniti altri apparecchi elettronici — compresa la nuova Google TV della Sony —, ha superato le aspettative degli analisti per la sua trimestrale, con un aumento del 18% del fatturato e del 59% dei profitti. Il ceo Paul Otellini ha annunciato nuovi investimenti per 6-8 miliardi in stabilimenti per fabbricare i semiconduttori negli Usa, dove restano i tre quarti della sua produzione mentre i tre quarti del fatturato sono realizzati all’estero.
L’uscita da Microsoft di Ray Ozzie, il top visionario tecnologico dopo il pensionamento di Bill Gates, ha aumentato l’ansia degli azionisti. Ozzie infatti guidava gli sforzi dell’azienda nel fondamentale settore del cloud com puting (servizi per le imprese basati su infrastrutture e tecnologie centralizzate e distribuiti via Internet). E il nuovo Windows Phone 7 è piaciuto abbastanza agli esperti, ma non da convincerli che sia meglio dell’iPhone o dei Droid, come ha scritto il guru dell’hi-tech Walter Mossberg sul Wall Street Journal. A proposito di smartphone, Hewlett-Packard ha appena lanciato il nuovo Palm Pre 2 in Francia e fra poco lo porterà negli Usa dove non sarà facile farsi largo.
Maria Teresa Cometto