Elsa Muschella, Corriere della Sera 25/10/2010, 25 ottobre 2010
VIA A «FORZA DEL SUD», L’ANTI LEGA DI MICCICHE’ —
Lo aspettava da anni, il momento in cui avrebbe potuto indicare il percorso: «Eccolo qui, questo è il mio partito». Dopo le travagliate vicende del Pdl siciliano, oggi Gianfranco Micciché è libero di concentrarsi esclusivamente sull’ambizioso progetto politico che, assecondando la sua visione, darà vita e inoculerà orgoglio a una Lega meridionale capace di controbilanciare il peso del Nord incarnato dal Carroccio di Umberto Bossi.
Tra cinque giorni, nella sua città, il sottosegretario palermitano presenterà sul palco del Teatro Politeama «Forza del Sud», quel partito del popolo siciliano che meditava di costruire e guidare da tempo e che già pensa di far correre in solitaria alle prossime elezioni. L’annuncio sicuramente spariglia le carte sul tavolo dell’Isola, soprattutto all’alba del quarto governo di Raffaele Lombardo risorto sulle ceneri di lotte personali e istituzionali dentro e fuori il Pdl e adesso aperto a un’alleanza policroma (tra Mpa, Futuro e Libertà, Api, Partito democratico, Udc) bocciata senza appello dalla maggioranza di centrodestra come «la giunta dei gattopardi».
In realtà, Forza del Sud — garantisce Micciché — non si allontanerà dal solco liberale tracciato dal suo primo e unico mentore, Silvio Berlusconi, a cui continua a giurare fedeltà assoluta: «Il presidente del Consiglio è sempre stato informato di tutto». Se rottura dev’essere, che allora sia solo con quella parte del Pdl locale legata all’ex amico Guardasigilli Angelino Alfano e al presidente del Senato Renato Schifani. Per il 30 ottobre il sottosegretario — 56 anni, primo sponsor in Sicilia della nascente Forza Italia e testa di ponte del clamoroso successo elettorale del 2001 con la consegna al Cavaliere di 61 collegi su 61 — aspetta a Palermo Mara Carfagna, invitata come amica. La presenza, confermata, del ministro delle Pari opportunità — che a Napoli affianca la linea del governatore Stefano Caldoro, in netto contrasto con il coordinatore regionale del Pdl Nicola Cosentino — offre a Micciché la sponda per il rilancio di una pianificazione «federale» del movimento: una Forza del Sud capace di attraversare lo Stretto per ramificarsi in Calabria, in Puglia, in Campania.
«È il cammino che avevamo nel cassetto — rivendica Micciché —. Qualsiasi formazione politica deve avere il suo tempo per nascere: questo è il tempo giusto». E all’epoca propizia, l’«eretico azzurro» ci pensava almeno dal secondo governo Berlusconi: da viceministro dell’Economia e delle Finanze aveva in tasca, tra le altre, la delega allo Sviluppo economico del Mezzogiorno e quando presentò in Consiglio dei ministri un disegno di legge per l’uso più razionale dei fondi comunitari, si trovò davanti il muro della Lega. «Roberto Calderoli si oppose, con la giustificazione che gli stanziamenti europei andassero raddoppiati attraverso impegni nazionali. Berlusconi mi chiese di uscire dalla stanza e mi pregò di ritirare il provvedimento. "Perché?", gli chiesi. "Perché la Lega è un partito e tu no"». È per questo che oggi il centrodestra guarda con preoccupata attenzione all’ipotesi di una Lega Sud prossima ventura che — oltre a fronteggiare sui conti la linea rigorista del ministro dell’Economia Giulio Tremonti — potrebbe anche incidere sugli equilibri di maggioranza con la costituzione di gruppi autonomi in Parlamento e sulla solidità dell’asse Berlusconi-Bossi attraverso un ostinato radicamento sul territorio.
L’organigramma del partito non è ancora ufficiale ma in nome di un antico sodalizio politico e delle comuni battaglie sostenute, il fondatore immaginerebbe come portavoce ideale e volto simbolo del movimento il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo — comunque sempre fedelissima al presidente del Consiglio — e come estensore del programma e gran suggeritore l’ex ministro Antonio Martino, già tessera numero 2 di Forza Italia.
Nel frattempo, il logo è già pronto. Ognuna delle tre lettere della scritta «Sud» sfila su fondo bianco con una tonalità di riferimento: fucsia per la S, arancio per la U, blu per la D. «Colori accesi e attuali, proprio come la nostra terra».
Elsa Muschella