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 2010  ottobre 24 Domenica calendario

PANETTIERI, SARTI, CUOCHI: ECCO I LAVORATORI INTROVABILI

Quest’anno sono 147mila (26,7%) i posti messi a disposizione dalle varie aziende artigiane che rimarranno vacanti. Di questo 26,7%, il 14,3% è risultato inadeguato alla mansione e per il resto non ci sono proprio i candidati (12,4%). È sempre più difficile trovare panettieri, pasticcieri, parrucchieri, estetisti, persino meccanici e baristi. Tra i più richiesti ci sono gli installatori di infissi (su 1.500 posti solo 83,3% è stato soddisfatto), panettieri e pastai (39,4%), tessitori, maglieristi, lastroferratori (33,3%). C’è carenza di sarti e modellisti (21,9%); di parrucchieri ed estetisti (21%). Mancano anche i baristi: il 14,2% su 7.030 offerte di lavoro. E mancano i camerieri: il 14,1% su oltre 21.000 posti disponibili. Nel Lazio, dove nel tessile, erano previste 70 assunzioni non ne è stata fatta nessuna così come in Trentino dove c’erano 100 posti di lavoro disponibili tra pasticceri, gelatai e conservieri: nessun riscontro positivo. La classifica, suddivisa per regioni, è stata stilata dalla Confartiginato su dati Excelsior-Unioncamere, ed ha preso in esame una settantina di categorie. Lo studio spiega la vana ricerca di mercato con la «mancanza di persone che esercitano la professione».
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Anche Annamaria Bernardini de Pace, noto avvocato esperto in diritto di famiglia sta cercando un una giovane segretaria per il suo studio a Milano. Gli orari di lavoro sono: reperibilità dalle 8.30 del mattino, arrivo in ufficio alle 9 uscita alle 17 con flessibilità fino al 19 (straordinari retribuiti). Paga base (come da CNN) 1.300 euro al mese. Fin’ora ha sostenuto 38 colloqui e per 38 volte ha un no in risposta. Tutte dicono: «È un lavoro troppo scomodo».
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Nel Mezzogiorno d’Italia, nel primo trimestre di quest’anno, la percentuale della disoccupazione giovanile arrivava al 33%, quella del Centro al 17,2%, quella del Nord al 12%. E il numero dei disoccupati, tra i 15 e i 34 anni, è salito di 216.000 unità tra il 2008 e il 2010. I giovani - sottolinea Confartignato - sono sempre più distanti dal mondo del lavoro: due su tre, pari a 9.343.000, non hanno avuto un contatto durante il corso di studi. Soltanto il 4% ha alle spalle esperienze di stages e tirocini. In compenso la maggior parte (55,3%) degli ingressi avviene nel mercato del lavoro su segnalazioni di amici e parenti.