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 2010  ottobre 23 Sabato calendario

REGIME PENSIONISTICO


- per capitalizzazione. Sistema di finanziamento nel quale gli individui attivi si costituiscono un capitale mediante il risparmio regolare, facendo gestire tali somme da un fondo il quale le riversa poi, sotto forma di rendita, al momento della pensione. Si tratta di un sistema individualistico, utilizzato principalmente dai lavoratori dei settori privati dei paesi anglosassoni, che risulta totalmente impermeabile alle scosse demografiche poiché non crea redistribuzioni tra diverse generazioni. Chi versa, acquisisce un diritto di credito nei confronti del fondo che, in caso di decesso, cade in successione a beneficio degli eredi. Il potere d’acquisto delle pensioni dipende direttamente dalla buona tenuta dei mercati finanziari e dall’evoluzione dell’inflazione che può ridurre il valore reale degli investimenti fatti.

- per ripartizione. Sistema in uso in diversi paesi (Stati Uniti, Giappone ecc.) per finanziare le pensioni dei funzionari. In Italia su tale sistema si basa la totalità della gestione pensionistica. La ripartizione presuppone la solidarietà tra generazioni (si parla a tale proposito di "contratto intergenerazionale"): nel corso di un dato anno i versamenti effettuati dalla popolazione attiva vengono erogati direttamente a favore dei pensionati, realizzando una redistribuzione tra classi di età in quanto sono coloro che lavorano a pagare le pensioni delle generazioni precedenti. La ripartizione presenta alcuni inconvenienti di rilievo:

- i versamenti effettuati appartengono all’ente previdenziale e il diritto a percepire la pensione non si trasmette per via ereditaria, esistendo solamente una clausola di reversibilità che consente ai superstiti (coniuge o ad altri parenti) di ricevere una quota delle spettanze del defunto;

- il lavoratore che versa i contributi si costituisce un diritto a percepire la pensione, il cui ammontare non é però determinabile a priori, in quanto viene stabilito sulla base della retribuzione degli ultimi anni prima della cessazione del lavoro attivo. Non esiste un aggancio tra l’andamento delle pensioni e l’inflazione, sparito del resto anche per le retribuzioni (abolizione della scala mobile) e la rivalutazione avviene con provvedimenti legislativi ad hoc. Il sistema inoltre può funzionare solo se il rapporto tra lavoratori attivi e pensionati resta in favore dei primi, situazione che, soprattutto negli ultimi anni, inizia a cambiare, rendendo indispensabile, per il mantenimento delle erogazioni in corso, un inasprimento degli oneri contributivi o un maggior interessamento della fiscalità generale. Secondo ipotesi formulate dall’OCSE e dal CEPS nel 1992, la previsione della spesa pubblica per le pensioni per il nostro paese varierà dal 2000 al 2050 dal 19,7 al 33% del reddito nazionale rispetto a una media CEE rispettivamente del 12,6 e 20,9%;

- tale sistema presenta da ultimo vistosi squilibri rispetto alla durata della vita, essendo coloro che vivono più a lungo a beneficiare appieno della retribuzione operata.