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 2010  ottobre 23 Sabato calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "FALQUI, ANTONELLO"


Ricerca fatta con "Falqui"

MICHELI Maurizio […] Ha partecipato […], nel 1988 su Raidue, a Cinema che follia; nel varietà di Falqui, che portava sul piccolo schermo 100 anni di storia del cinema, Micheli guidava i telespettatori tra le parodie dei film più memorabili e gli interventi del trio Daniele Formica-Maurizio Micheli-Iris Peynado, che si sovrapponevano a quelli degli ospiti fissi (tra gli altri: Christian De Sica e Sergio Rubini).
Televisione, a cura di Aldo Grasso, Garzanti 2002 – Scheda Parrini su MICHELI Maurizio

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MASTELLONI Leopoldo […] Il vero esordio è ne la Fiera delle vanità dove, pur facendo la comparsa, viene notato da Antonello Falqui che diventa il suo pigmalione.
Giulio Baffi, ”la Repubblica” 4/3/2002 – Scheda Parrini su MASTELLONI Leopoldo

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SCALA Delia […] celeberrimo il terzetto di cui fece parte con Nino Manfredi e Paolo Panelli per presentare Canzonissima del ’59-´60, una delle poche edizioni che si ricordino e proprio per l´affascinante presenza dei tre brillantissimi attori diretti da Antonello Falqui.
Alvise Sapori, ”la Repubblica” 16/1/2004 – Scheda Parrini su SCALA Delia

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[MICHELE GUARDÍ] «[...] Al mio esordio ero tra gli autori di un varietà di Antonello Falqui sul mondo delle discoteche: un programma in cui non mi riconoscevo, perché non ero frequentatore di discoteche […]»
Emilia Costantini, ”TvSette” n. 2/2001 – Scheda Parrini su GUARDÍ Michele

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[PIPPO BAUDO AL PROVINO:]”Mi esaminò Antonello Falqui”. L’incontro sembra inventato per la leggenda: ”Adesso fingi di presentare Mina”. Pippo eseguì, ignaro della profezia. Falqui lo promosse, sì, ma ”ai programmi minori”.
Paolo Conti, ”Corriere della Sera” 2/7/2004 – Scheda Parrini su BAUDO Pippo

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[PIPPO BAUDO:] «[…] Al primo provino che feci alla Rai, Antonello Falqui mi disse che i siciliani non sapevano parlare l’italiano».
Alessandra Comazzi, ”La Stampa” 13/8/2004 – Scheda Parrini su BAUDO Pippo

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Nel 1974 Mina e Raffaella Carrà dovevano condurre in coppia il varietà Milleluci. Problema: la Carrà era più bassa di Mina di quindici centimetri (un metro e 60 contro un metro e 75). Il costumista Corrado Colabucci pensò di far calzare alla Carrà un paio di zatteroni. Mina allora si impuntò: "Sono di moda, li voglio anch’io". Il regista Antonello Falqui assecondò la cantante facendole comprare due paia di zatteroni: uno più alto, per le prove, uno più basso, per le riprese (Falqui contava sul fatto che Mina, di solito agitatissima prima di entrare in scena, non avrebbe notato la differenza. E infatti non la notò).
Dora Giannetti, "Divina Mina", Zelig

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[…] Altre sberle celebri: […] quelle dei Brutos di Raffaele Pisu nel varietà di Antonello Falqui.
Pietrangelo Buttafuoco, Il Foglio 29/12/2000 a pagina 2

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[MANNUCCI Lucia ] diventa protagonista nella leggendaria Rai di Studio 1. Cia e soci interpretano classici come Il conte di Montecristo, I tre moschiettieri, Via col vento, Il dottor Jeckyll e mister Hyde, l’Odissea (addirittura), tutti rivisitati, ”scorretti” in allegra parodia e trasformati in musical da quel mostro di Antonello Falqui.
Micaela Urbano, ”Il Messaggero” 16/5/2005

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VERDE Dino […] fu autore di eventi televisivi come Giardini d´inverno, il varietà Studio Uno, Il paroliere questo sconosciuto, Doppia coppia, Bambole non c´è una lira, diretto da Antonello Falqui.
fl. b., ”la Repubblica” 2/2/2004 – Scheda Parrini su VERDE Dino

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VERDE Dino […] Lavorava in coppia col fedele Amurri, ma anche con Marchesi, Falqui, Brancacci, Fiorentini, Faele, Puntoni, Rovi, Mangini e da ultimo col figlio Gustavo.
Maurizio Porro, ”Corriere della Sera” 2/2/2004 – Scheda Parrini su VERDE Dino

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”Biblioteca di Studio Uno”, regia di Falqui-Sacerdote, con Carletto Dapporto, Rascel e il Quartetto Cetra.
L’Indipendente 4/4/2004

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La lotteria italiana arriva in televisione nel 1958 (l’estrazione avvenne però il 6 gennaio del 1959), abbinata a ”Canzonissima”, il varietà del fine settimana ideato da Garinei e Giovannini (regia di Antonello Falqui). A presentare la trasmissione c’erano Renato Tagliani, Ugo Tognazzi (sostituito dopo 6 puntate da Walter Chiari), Gianni Agus ed Enzo Sordi.
www.lotteriaitalia.net

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[…] trasmissione Sabato sera condotta da Mina dal mitico Studio uno di via Teulada con la regia di Antonello Falqui.
Carlo Moretti, ”la Repubblica” 15/1/2005 – Scheda Parrini su ROBERTS Rocky

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[CARLO VERDONE] Tanta radio, tanti teatrini, tanta buona tv, alla scuola dei varietà di Enzo Trapani e Antonello Falqui […].
Corriere della Sera 28/05/2005, pag.35 Barbara Palombelli

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[GIANNI BONCOMPAGNI] Era migliore la televisione di una volta, quella targata Ettore Bernabei?
«Niente affatto. Era una televisione bigotta, quella che mandava le sorelle Kessler con le gambe fasciate da una calzamaglia nera. E poi era un palinsesto televisivo di poche ore al giorno. Una televisione dov’era bravissimo un regista come Antonello Falqui, quello che si poteva permettere trasmissioni che avevano come protagonisti un Walter Chiari o una Mina, autori come Roberto Lerici. Solo che una tv del genere, a farla oggi, costerebbe delle cifre spropositate».
Giampiero Mughini Panorama, 24/03/2005

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[GIANNI BONCOMPAGNI:] «Questa tv è terribile, però anche i varietà di una volta facevano spavento. Tolto Falqui, il resto era inguardabile. Adesso è peggio perché si fa solo il trash sotto forma di reality che non ha nulla di originale, sono format preconfezionati all’estero e riprodotti tali e quali. Uno smacco per noi autori».

La Stampa 18/10/2006, pag.29 Michela Tamburrino

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[Virgilio Savona e Lucia Mannucci:] "Il varietà non c’è più, era l’evoluzione dell’avanspettacolo teatrale in tv. Noi abbiamo inventato le canzoni sceneggiate e le opere teatrali, così rivisitate, hanno avuto un successo enorme e sono entrate nella storia della Rai, grazie anche a maestri come Antonello Falqui, uno che ci ha insegnato molto e da noi pretendeva la luna anche quando era nuvolo […]".
Antonio Lodetti, il Giornale 13/12/2006.

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[1961] Mentre Torino celebra con «Italia 61» il centenario dell’unità d’Italia, gli italiani scoprono le gemelle Kessler e il Dadaumpa. Antonello Falqui è stato negli Usa, ha visto spettacoli nuovi, vuole proporli in Italia. Non c’è più bisogno di scenografie sfarzose, gli artisti si muovono su fondali fatti di grandi spazi bianchi. La telecamera può così far risaltare meglio i corpi delle ballerine, delle star, dei conduttori; si comincia in questo modo a ragionare in termini di linguaggio televisivo. E poi la cosa più moderna, sconvolgente: si vedono in campo gli strumenti con cui si riprende lo spettacolo: telecamere, microfoni, giraffe, luci...
[…]
Sergio Saviane. Buona la ricetta del farmacista. L’Espresso, 29-10-1961. «Con Studio 1, spettacolo in complesso buono, ma con qualche difetto e che si rifà a Giardino d’inverno, Sacerdote e Falqui hanno però capito che l’orchestra e il suo direttore devono solo suonare e non fare le macchiette. Così non solo hanno tenuto nel sottoscala il nuovo maestro Canfora e la sua orchestra, ma hanno anche abolito tutto quello che è imparentato col cattivo gusto (cantanti lacrimevoli, cantautori ignoti, eccetera) e li hanno sostituiti con spiritose e intelligenti interpreti della canzone vecchia e nuova, come Renata Mauro, e Mina, rivelatasi una soubrette composta e piena di risorse, con vedettes internazionali come Don Lurio, le sorelle Kessler, il mago di Europa di notte, le Bluebell, tutti nomi di richiamo e di sicuro effetto che se non altro incuriosivano e tenevano legato il pubblico allo spettacolo. Il merito di Sacerdote e Falqui non è solo d’aver allestito un varietà televisivo divertente, vivo, con molte idee e che promette di migliorare nelle prossime settimane, ma d’aver sconvolto le acque del rattrappito mondo della canzone, mettendo al bando i cantanti e le loro pietose interpretazioni, inaugurando così alla tv uno spettacolo se non nuovo, almeno più attuale, più agile e gradevole».
Corriere della Sera Magazine 18/01/2007, Aldo Grasso, Storia d’Italia attraverso la TV.

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[…] un vecchissimo varietà televisivo di Falqui, Bambole non c’è una lira, dove Christian De Sica, poco più che ventenne, muoveva i primi passi. «E’ stata una scuola formidabile: Scotti, la Biagini, Gianni Agus, Gianrico Tedeschi ma soprattutto lui, Falqui, uno severissimo. Provavamo per ore. Dovevamo sapere tutto a memoria».
Simonetta Robiony, La Stampa 22/7/2007

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[…] «Musichiere », la trasmissione guidata da Mario Riva e scritta da Garinei e Giovannini, […]. Sullo schermo scorrono le immagini dei concorrenti, ripresi dalla regia di Antonello Falqui.
Sandra Cesarale, Corriere della Sera 12/12/2007

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[LOREDANA BERTÉ:] «[…] Poi ho fatto Bambole non c’è una lira, Antonello Falqui m’ha voluta per forza. C’era un cast stellare, con Tino Scotti, Gianni Agus, Leopoldo Mastelloni, Isabella Biagini, Christian De Sica. Io facevo la soubrettina, tutto dal vivo con l’orchestra, al teatro delle Vittorie».
Maurizio Becker, Musica Leggera giugno 2009

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Domenica 23 aprile 1972, Secondo canale (superfluo dire: della Rai. C’era solo lei). Dal Teatro delle Vittorie in Roma sta andando in onda Teatro 10. La trasmissione è in bianco e nero, anzi soprattutto nel bianco che più bianco non si può tipico delle piccole scenografie dei grandi show di Antonello Falqui.
Alle 21,47, scatta l’ora di un evento eccezionale nella storia della televisione italiana, quindi della società italiana: per la prima, unica e ultima volta cantano insieme Mina e Lucio Battisti. […] A cominciare dalla descrizione del programma, uno dei black&white più scintillanti e rigorosi del leggendario Falqui, e qui per definire uno stile basta davvero la parola. Era un classico «sabato sera», ma spostato alla domenica per lasciare la vigilia del dì di festa al Pinocchio di Comencini, che i bambini lo potessero vedere anche se arrivava dopo Carosello […].
Maurizio Mattioli, La stampa 9/7/2009

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[PIPPO BAUDO:] «[…] Feci il provino come pianista, cantante, imitatore e presentatore». Andò bene solo la quarta esibizione: «Era destino. Pino Procacci e Antonello Falqui mi chiesero: ’Immagina di trovarti al Festival di Sanremo e presentare Mina’. Figuriamoci: sapevo tutto di Sanremo e di Mina. Fu un trionfo».
Emilia Costatini, Corriere della Sera, 14/12/2009

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CASARINI Enrico - Insieme Mina Battisti. 1972: Il duetto a Teatro 10 e la fine del sogno italiano.Prefazione di Massimiliano Pani. Postfazione di Franco Zanetti. Bibliografia. Coniglio, Roma 2009.

Venezia

Contiene:
Documenti dell’epoca

Interviste a:
Antonello Falqui

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[MAURO MAZZA] Perché tutti piangono e rimpiangono la vecchia Rai bernabeiana-diccì?
«Intanto Antonello Falqui sarebbe diventato Falqui anche senza la Dc. E poi credo che oggi nel Paese ci sia voglia di serenità e tranquillità, di un intrattenimento garbato, rassicurante».
La Stampa venerdì 19 febbraio 2010, ALBERTO MATTIOLI

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[…] Studio Uno (1965, Brava), Sabato sera (1967, celebre per la serata con i quattro presentatori del momento: Baudo, Bongiorno, Corrado e Tortora), la Canzonissima del 68, il Teatro 10 del 72 con Alberto Lupo (Parole parole), il Milleluci del 74 (con la Carrà). Tutti show in cui [MINA] è diretta da Antonello Falqui.
Scheda Parrini su MINA 2009