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 2010  ottobre 28 Giovedì calendario

LE CASE DI BERLUSCONI


Il primo amore non si scorda mai. E Silvio Berlusconi, tycoon, leader politico e finanziere dagli interessi voraci, non fa eccezione al detto. Quando sente profumo di mattoni, sotto il doppiopetto il suo cuore batte più forte. Appartamenti, ville, terreni, castelli, palazzi da sogno, il fiuto per gli affari immobiliari lui non l’ha mai perso. Così negli ultimi vent’anni ha continuato ad investire somme enormi per allargare il suo impero immobiliare, dove il sole, come ai tempi di Carlo V, non tramonta mai: le case sono ovunque, da Antigua alla Sardegna, dalle Bermuda a Taormina, prossimo sbarco previsto a Dubai. Sembra scherzare, il premier, quando dice che ha 20 case. In realtà quelle di pregio sono una trentina, comprese le dimore affittate a Roma.
Ma quanto vale l’"Immobiliare Silvio"? Leggendo l’ultimo bilancio e la nota integrativa dell’Idra, la società che gestisce solo le case in Sardegna, le residenze di Arcore e Macherio più una trentina tra box auto e mini appartamenti a Segrate, si scopre che nonostante la crisi del settore i possedimenti del Cavaliere stanno aumentando costantemente il loro valore. Le ville (e quel che c’è dentro) nel 2010 sono state iscritte a bilancio per 384 milioni di euro complessivi. Una rivalutazione pazzesca se confrontata con il dato 2007: ben 161 milioni di maggiorazione, balzo dovuto anche ad un decreto-anti crisi (varato dal suo governo) che ha permesso l’operazione dopo il pagamento di una modesta imposta sostitutiva. I valori segnati in bilancio sono comunque assai prudenziali: se fosse messa in vendita Villa Certosa potrebbe valere 500 milioni di euro, tre volte quanto segnato dagli amministratori della società. Così gli esperti sostengono che l’intero patrimonio del capo del Pdl possa superare abbondantemente il miliardo.
Nelle pieghe del bilancio dell’Idra ci sono anche voci che raccontano quanto deve sborsare Berlusconi per mantenere in piedi i tre mega-resort. I numeri sono impressionanti. Nel 2009 il presidente del Consiglio ha speso 48 mila euro solo per comprare software, altri 427 mila euro sono stati utilizzati per ammodernare gli impianti di sicurezza, 100 mila euro sono finiti per nuovi "impianti di comunicazione". Gli elettrodomestici delle varie cucine e le tv piazzate nelle centinaia di stanze sono costati, rispettivamente, 65 e 332 mila euro.
Quisquilie, per chi può rinnovare il mobilio della Certosa e della villa di Macherio spendendo 790 mila euro in 12 mesi. Bazzecole, per chi può spendere 99 mila euro per fare il pieno di benzina ai trattori e ai taglia-erba necessari a curare i prati e i boschi che circondano le proprietà. Altra cifra che salta agli occhi è quella dei costi per elettricità, utenze, manutenzione e affini: in un anno Berlusconi ha sganciato per far funzionare le magioni ben 19,8 milioni. Nel computo c’è anche il posto barca a Portorotondo affittato fino al 2028 e 18 mila euro di "macchine per ufficio" e cancelleria. Le voci in entrata sono poche. Tra queste spunta un incredibile conguaglio per vecchie bollette di acqua e gas, oltre 194 mila euro. In ultimo, le odiate tasse: nel 2009 il Cavaliere ha speso per le sue perle 112 mila euro di Ici. Davvero pochino.
Berlusconi controlla parte del suo patrimonio attraverso la Dolcedrago spa, che ha in portafoglio il 100 per cento dell’Idra immobiliare. Un nome che si ripete spesso nella galassia del Cavaliere: ha battezzato "Sweet Dragon" anche il suo motoscafo Magnum 70 (quello che scarrozzava le Papi girls nell’estate 2008), nonché una società estera che dovrebbe comprare la sua nuova villa a Dubai. Alla Dolcedrago ci tiene parecchio, e ne possiede il 99,5 per cento, il resto delle quote sono equamente divise tra i figli Pier Silvio e Marina. Alle proprietà targate Dolcedrago vanno aggiunte decine di case, intestate direttamente a suo nome o ad altre immobiliari. Fare un censimento non è semplice, la lista è lunga. Com’è lungo l’elenco degli affari incredibili che il palazzinaro diventato premier è riuscito a mettere a segno.
Andiamo con ordine. In Italia il Cavaliere ha personalmente intestato un appartamento di 15 vani a Milano a Via San Giminiano 12 (nel palazzo hanno vissuto la madre Rosa e la sorella Maria Antonietta), due piccoli terreni nel varesotto e la splendida Villa Correnti a Lesa, sul lago Maggiore, appartenuta un tempo alla famiglia Garavoglia, quella del liquore Campari. Acquistata nel 2008 da Daniele Mulacchiè, è un edificio neoclassico su tre piani circondato da prati all’inglese e rododendri, piscina e campo da bocce. Uno spettacolo che vale circa 12 milioni. Qualcosa di più di uno dei vecchi immobili di Silvio, la villa milanese di via Rovani. Ex sede della Fininvest e prima casa di Veronica, è entrata nella storia perché sulla cancellata esterna vi esplose la "bombetta" che Silvio attribuì al suo stalliere, il mafioso Vittorio Mangano. "È fatta con molto rispetto, quasi con affetto", disse a Marcello Dell’Utri in una memorabile intercettazione telefonica. Ora il palazzo è sede della fondazione Opsis Onlus fondata dal figlio ventunenne Luigi, dedito ad iniziative sociali.
È cosa nota che Villa San Martino ad Arcore sia da sempre la sua residenza preferita in Lombardia. Comprata dall’erede minorenne del marchese Casati Stampa a 500 milioni di lire nel 1973 (già allora valeva circa il triplo, consulente della ragazza era Cesare Previti), attualmente sfiora i 52 milioni di euro, compresi i 60 ettari di terreno. Proprio dietro casa sua Berlusconi vuole realizzare una speculazione immobiliare da 220 milioni. Non sappiamo se altri 50 mila metri quadri comprati all’inizio del 2010 serviranno a realizzare Milano 4, ma di certo esiste un progetto per tirare su 1.200 appartamenti sul Lambro. A presentarli alla giunta comunale di centrodestra di Arcore è stato mesi fa Francesco Magnano, geometra di fiducia di Silvio e già consulente dell’Idra, nominato ad aprile dal governatore Roberto Formigoni sottosegretario all’Attrattività e promozione del territorio. Arcore però non bastava, così in zona Berlusconi compra attraverso Fininvest Sviluppi Immobiliari villa Gernetto, a Lesmo, per 34 milioni di euro. Una villa del Settecento affiancata da un’altra struttura, Villa Boffalora: inizialmente Berlusconi voleva farci la sede di una Università del Pensiero Liberale, ma ora che i restauri sono quasi conclusi (una sessantina i milioni spesi tra campus, aula magna, stucchi e busti dei pensatori liberali), Berlusconi medita di farne un’altra reggia personale.
Nulla, però, è ancora deciso. Anche perché non sa ancora se Villa Belvedere a Macherio resterà, dopo il divorzio, all’ex moglie Veronica Lario o tornerà nella sua disponibilità. Comprata all’asta nel 1989 dalla provincia di Milano per cinque miliardi di lire (altri cinque Silvio li sborsò per i terreni in mano a un privato), oggi vale 78 milioni di euro. Se il suo destino è incerto, sappiamo con certezza che nel 2008 Berlusconi ha versato 300 mila euro al Comune per blindare il parco circostante: per una vecchia convenzione, una cascina molto vicina al corpo centrale poteva essere usata dagli abitanti di Macherio per organizzare una decina di eventi socio-culturali l’anno. Trecentomila euro è la stessa cifra sborsata dall’Idra nel 2004 per le richieste di condono edilizio per Villa Certosa, soldi con cui la società chiude un contenzioso con il fisco. Berlusconi sfruttò una legge voluta dall’esecutivo che presiedeva. Un vizio che non ha mai perso: lo scorso maggio ha sfruttato il nuovo Piano Casa e presentato domanda, tramite l’Idra, per costruire cinque nuovi bungalow a Punta Lada.
Già, la Sardegna è il suo vero pallino: la villa a Portorotondo, 2.400 metri quadrati coperti comprati dal piduista Flavio Carboni, è il suo resort più famoso, ma nell’isola Silvio possiede anche Villa Miramare (valore nominale di 6,4 milioni) e la piccola villa I Ginepri. Non soddisfatto, nel 2002 mette le mani anche su casa Stephanie, 400 metri quadri coperti "con piscina e ampio giardino", come spiegava il testo dell’asta immobiliare che il Cavaliere ha vinto. Ennesimo affarone: solo 1 milione e 350 mila euro, per un immobile che oggi vale almeno il quadruplo. Nel 2009, l’ultimo colpo: Villa Barbagli, 400 metri quadri comprati a circa2 milioni. "Il prezzo sembra basso, ma la casa va ristrutturata", dicono i bene informati.
Lo shopping di Silvio è compulsivo. Tornando sulla Penisola, e zoomando sul lago di Como, località Cernobbio, c’è Villa Belinzaghi, che s’è regalata nel 2007. La magione fu costruita dal conte e sindaco di Milano Giulio Belinzaghi nel 1860. A due passi da Villa d’Este e da un eliporto, l’ex proprietario Giorgio Fasana ha trattato la vendita con l’immobiliare Dueville, controllata al 100 per cento dalla solita Idra: prezzo di vendita 12 milioni di euro. Pare che un piccolo sconto sia stato concesso per le condizioni degli appartamenti, anche qui da ristrutturare. Fino al 2005 vi ha abitato, in affitto, il calciatore del Milan Clarence Seedorf, coinvolto in una causa per presunti danneggiamenti.
A Portofino Berlusconi e famiglia possono invece contare sul Castello Bonomi Bolchini, ma è solo in affitto. Anche a Roma il Cavaliere paga il canone per vivere (dal 1995) nel piano nobile del palazzo della famiglia Grazioli e, da giugno, nel castello di Tor Crescenza della principessa Borghese. Ma nella Capitale ha anche case sue, intestate all’Idra e alla Dueville: un appartamento alla Balduina dov’è inquilina la soubrette Sonia Gray (comprato con uno sconto pari al 50 per cento del prezzo di mercato, oggi tocca 1,6 milioni), uno più piccolo in zona Trionfale (500 mila euro), altre cinque stanze in via Tomba di Nerone, tre bilocali a via del Corso, un appartamento a Campo dei Fiori in cui ha alloggiato la presentatrice Virginia Saint Just. Il capolavoro romano è però Villa I Tigli, vicino l’Appia Antica: residenza dell’amico Franco Zeffirelli, il premier la comprò nel 2001 per evitare che il regista venisse sfrattato. Pagata 3,7 miliardi di lire, oggi vale poco più di 11 milioni di euro. Ancora una volta, chapeau.
In attesa di nuove avventure a Dubai e (si mormora) in Russia, all’estero Berlusconi ha comprato alle Antille. Nel 1991 alle Bermuda si è preso la villa Blue Horizons, un luogo che non ha mai amato davvero. La casa (e una barca a vela) pare siano di proprietà della società off shore Bridgeston ltd, un tempo gestita dall’avvocato inglese David Mills. Veleggiando per il mar dei Caraibi, nel 2002 Berlusconi ha così deciso di prendersi cinque villette ad Antigua ("Non mi piacciono, sembrano un condominio", ha detto triste pochi giorni fa). Quest’ultima compravendita è finita nel mirino di "Report": il premier ha infatti acquistato il lotto da un’altra off shore, la Flat Point Development Ltd, a cui Berlusconi ha versato 23 milioni. Impossibile, dice la Gabanelli, sapere chi è il reale beneficiario della Flat.
E a sud di Roma? Possibile che nel Mezzogiorno non ci sia nemmeno un buen retiro? Il Cavaliere spulcia ancora annunci e vaglia di continuo opportunità: l’idea di accaparrarsi Villa Mufarbi a Taormina, 32 stanze e cappella privata in vendita a 10 milioni, è naufragata. Ma siamo certi che Silvio, più prima che poi, troverà qualcosa alla sua altezza. n

I conti della spesa

384 milioni: il valore nominale delle ville di Portorotondo, Arcore e Macherio nel 2009
19,8 milioni: il costo per utenze, manutenzione e gestione delle tre case
789 mila euro spesi l’anno scorso per l’acquisto di mobili per Villa Certosa e Macherio
421 mila euro spesi per impianti di sicurezza
99 mila euro il costo del carburante per autotrazione
112 mila euro: l’Ici versata per le tre magioni