L’espresso 28/10/2010, 28 ottobre 2010
I VICINI DI CASA DI ALFANO
Gli inquilini del complesso residenziale ai Parioli dove si è trasferito il ministro della Giustizia Angelino Alfano sono di pessimo umore. La polizia penitenziaria di scorta al ministro ha requisito uno spazio della strada pari almeno a 15 posti auto preziosi come l’oro. L’arrivo di Alfano e famiglia nel compound, di proprietà del costruttore Salvatore Ligresti, ha vieppiù nobilitato il parterre di inquilini (tutti in affitto) tra cui spiccano il deputato finiano Italo Bocchino, il direttore generale Rai Mauro Masi, il ministro Renato Brunetta con la compagna Tiziana Giovannoni, le sorelle Benedetta e Chiara Geronzi, figlie del presidente
delle Generali Cesare Geronzi. Diverso è il caso dell’inquilino del primo piano, Arthur Asatryan, armeno (ma parla russo) arrestato nel giugno 2008 dai carabinieri con l’accusa di essere coinvolto nel tentato assassinio, in un ristorante di via Veneto, di un cittadino greco accoltellato una decina di volte e ciò nonostante scampato alla morte. Sullo sfondo, uno scenario di mafie russo-armene, con sanguinose rivalità di clan. Caso vuole che Asatryan, che ha scontato un periodo di arresti domiciliari nella palazzina, sia proprio il dirimpettaio del ministro della Giustizia. Una circostanza imbarazzante che, nell’assegnare l’appartamento ad Alfano, gli amministratori del complesso non hanno considerato e che ora mette a disagio il Guardasigilli. L.I.