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 2010  ottobre 22 Venerdì calendario

2 articoli - I NUOVI STILI DELLO SCI FREERIDE E FONDO INSIDIANO LA DISCESA — Freddo e prime nevicate sulle Alpi avvicinano la stagione dello sci

2 articoli - I NUOVI STILI DELLO SCI FREERIDE E FONDO INSIDIANO LA DISCESA — Freddo e prime nevicate sulle Alpi avvicinano la stagione dello sci. Ma l’inverno alle porte si apre con una fotografia dello sciatore italiano mutata. Bando allo sci classico, porte aperte alle novità. Lo sci da discesa, quello sulle piste battute, è l’unica disciplina che fatica a mantenere la propria quota di mercato. È invece in esplosione la pratica del freeride, le discese fuori pista sulla neve fresca, dove nessuno ha lasciato ancora traccia. Certo, con la dovuta prudenza, attenti al bollettino valanghe (e accompagnati da un’esperta guida alpina). E poi c’è un ritorno prepotente dello sci di fondo, spinto dalla moda delle maratone. Un quadro preciso emerge da un’indagine commissionata da «Skipass», il «Salone del turismo, degli sport invernali e del freestyle» giunto alla 17a edizione: per 4 giorni(dal 29 ottobre fino al 1 novembre) sono attesi più di 100 mila visitatori, affamati di novità. Gli italiani amano sempre di più la montagna d’inverno, ma richiedono location vive, mettono a fuoco cosa vogliono, devono fare i conti con la crisi, ma non rinunciano allo sci. L’indagine è stata realizzata dalla società JFC in cui sono stati intervistati 718 turisti italiani che hanno frequentato la montagna almeno tre volte negli ultimi due anni, oltre a 620 strutture ricettive in 28 stazioni sciistiche. Lo sci alpino classico viene penalizzato dalla disaffezione degli sciatori «specialisti»: l’eccessivo affollamento nei periodi di alta stagione li induce a provare nuove destinazioni, nuove piste anche all’estero (l’eliski in Nepal, India, Alaska e Stati Uniti, lo ski-safari e snowmobile tour in Canada). Ma anche l’altro gruppo forte, quello degli sciatori «amatoriali» (che privilegiano le destinazioni dove divertimento, shopping e wellness valgono quasi quanto la qualità delle piste) è indotto a provare altre discipline. Ed è tra questi che fa nuove abbondanti reclute il fondo, nel silenzio del bosco e lontani dai rumori. Non per niente continua l’esplosione delle ciaspole e del winter trekking. Percorsi suggestivi ovunque, dalla Valle d’Aosta alle Dolomiti, da Cortina all’Alta Badia, e anche sull’Appennino. In quanto allo snowboard c’è ancora un incremento, ma molti giovani stanno passando a discipline più nuove, come l’acrobatico freestyle: look e trasgressione sono gli stessi. Massimo Spampani MICROCHIP E SCOCCHE AL CARBONIO. COSI’ AUMENTANO VELOCITA’ ED EQUILIBRIO — È l’anno dell’alta tecnologia spinta ai massimi livelli per sci e snowboard, al punto tale che negli attrezzi per scivolare sulla neve è persino entrata l’elettronica. L’ispirazione è venuta dalla Formula 1, tanto che già si parla di sci «turbo», visto che il risultato è una maggior potenza, dovuta alla maggior risposta elastica dell’attrezzo, che fa accelerare nelle curve e aumentare la velocità. Se già da qualche anno si parla di «sci intelligenti» capaci di convertire l’energia meccanica delle vibrazioni durante la discesa in energia elettrica, ora si va ancora più in là. L’energia viene immagazzinata in un microchip posizionato dietro gli attacchi per essere rilasciata nuovamente allo sci quando è necessario. Tutto controllato in modo elettronico da uno speciale sensore programmato secondo le esigenze dei vari modelli e diversi tipi di sciata. Il nuovo sistema si chiama Kers (Kinetic Energy Ricovery System) ed è stato ideato e applicato dalla Head. Ma tutte le aziende sposano la linea high-tech. Per la prima volta Fischer impiega il carbonio come «scocca portante», come fosse il telaio di un’auto. Come un mantello le fibre di carbonio avvolgono l’anima dello sci garantendo un resistenza ottimale alla torsione ed eccezionale stabilità. Per raggiungere un simile livello qualitativo, gli attrezzi vengono prodotti in una sorta di camera asettica. La principale innovazione tecnologica di Volkl è invece contenuta nella tecnologia Speedwall, che per facilitare lo scorrimento sulla neve ha utilizzato sui fianchi dritti dello sci lo stesso materiale della soletta. Prosegue anche l’impegno eco-friendly e molte aziende puntano sull’utilizzo di materiali esclusivamente riciclabili. È il caso della nuova gamma di attrezzi per donna della Rossignol che impiega fibre di lino negli sci, che richiedono un basso consumo d’acqua per la coltivazione. Altra tendenza: si punta alla polivalenza utilizzando un solo paio di sci che vada bene in diverse situazioni: per sciare in pista disegnando curve con traiettorie precise, per dipingere serpentine anche nella neve fresca o per aggredire le piste ghiacciate senza timore (come nei modelli Booster 12 di Dynastar, o Fire Arrow di Nordica). Ma la tecnologia da sola non può bastare: per invogliare i giovani ecco le tavole con serigrafie tratte dall’album fotografico di Bob Marley scelte dall’azienda Burton con l’aiuto della famiglia di quello che è un’icona della musica. O i caschi con inseriti bussola e termometro (Waves). Originale la borsa porta scarponi riscaldabile elettricamente (Head) a temperature regolabili che si può allacciare alle prese di casa o dell’auto per avere piedi sempre caldi e asciutti. Per riscaldare il corpo invece è stato ideato un sistema di ventilazione in giacche che associano cuscini esagonali di piuma d’oca con dei veri e propri canali di ventilazione che li contornano e permettono di allontanare l’umidità e il calore in eccesso (Helly Hansen). E per i doposci tornano di moda i «peloni» (Dolomite), rivisitati con interno in thinsulate e suola Vibram. M. Spa.