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 2010  ottobre 22 Venerdì calendario

«PERCHE’ LA CAUSA CIVILE? MI TERRA’ A BAGNOMARIA PER CHISSA’ QUANTI ANNI» —

Milena Gabanelli reagisce con la stessa tranquilla compostezza con cui di solito conduce Report: nemmeno una variazione di toni. Perché preferisce puntare sui contenuti: «Da quanto capisco, il presidente del Consiglio ha scelto la strada della causa civile, tenendomi così a bagnomaria per chissà quanti anni...». Amarezza? «No, non è questo il punto. È che se avesse scelto la querela, avrei avuto l’immediata possibilità di offrire un’ampia facoltà di prova di quanto è stato sostenuto nella puntata di Report sulle sue ville di Antigua. In questo modo, no. In più una querela si risolve in un tempo ragionevole, le cause civili si sa che fine fanno. E non c’è solo questo». Perché, secondo l’autrice di Report c’è un punto sostanziale: «Esiste una differenza fondamentale tra me e Silvio Berlusconi. Che lui puoi intentarmi qualsiasi causa e quando vuole. Io no. Semplicemente perché io non ho tutte le immunità che invece proteggono lui. Come si vede, questa partita non può essere giocata ad armi pari. Credo sia corretto volerlo sottolineare. Naturalmente io mi difenderò in tutte le sedi competenti».
La giornalista ha appena finito una complicata giornata di lavoro, domenica si avvicina, ed è stanca. Anche la prossima puntata si annuncia interessante: si parlerà di manovra finanziaria. Ciò significa che Tremonti dovrà preoccuparsi? Gabanelli ride, non una parola di più. Ma come si sente adesso, con una causa intentata dal capo del governo? «Se Berlusconi si sente diffamato, faccia pure, ha tutto il diritto di citarmi in causa, ci mancherebbe. Da parte nostra non c’era alcun intento diffamatorio. Abbiamo solo raccontato una storia con tutti i necessari riscontri del caso». Ma adesso che da palazzo Chigi è partita questa mossa, pensa che cambierà il modo di gestire il suo lavoro? Magari più prudenza? «No, non cambierà nulla. Noi controlliamo sempre e scrupolosamente ciò che presentiamo al pubblico. Certo, nessuno è infallibile. Ma penso che Paolo Mondani, autore del servizio su "Antigua", sia un professionista molto serio e preparato. Se Berlusconi riuscirà a dimostrare il contrario, benissimo, pronta ad ammetterlo. Ma lo ripeto: io sono certa dei riscontri effettuati sul materiale».
Ma non ha paura della causa? «No. Sinceramente non mi sembra di averne perse molte, di cause» (sorride). «Però una cosa è certa. La mia ambizione, se c’è una causa in ballo, non è certo quella di perderla ma di vincerla». Ma perché, secondo lei, Berlusconi ha optato per la causa civile? Perché cita in giudizio una trasmissione della Rai? «Ecco, questa è l’unica domanda alla quale non posso né voglio rispondere. Il quesito va girato direttamente a lui...».
A proposito di interrogativi, Gabanelli conclude così queste riflessioni sulla causa di Berlusconi: «La domanda posta nell’inchiesta era una sola: da chi ha acquistato quei terreni. È una risposta che per il momento non ci pare ci sia».
P. Co.