Marco Mobili, Il Sole 24 Ore 22/10/2010, 22 ottobre 2010
FAMIGLIE: NEL CANTIERE FISCALE ESENZIONI PER 18,3 MILIARDI
Stato e regioni uniranno le forze per sostenere la famiglia. Annunciata mercoledì scorso dallo stesso ministro dell’Economia, Giulio Tremonti - nell’avviare il tavolo di confronto con le parti sociali - come una delle priorità della riforma fiscale, insieme a lavoro e ricerca, l’aiuto ai nuclei familiari parte dalle 22 voci di sostegno fiscale oggi esistenti a livello centrale, cui si andranno ad aggiungere le possibili maggiorazione delle detrazioni sulle addizionali regionali che i governatori potranno applicare alle famiglie numerose, così come prevede il decreto attuativo del federalismo sulla fiscalità delle regioni.
Un doppio binario di aiuti che dovrà fare i conti anche con quanto annualmente può arrivare alle famiglie dall’Inps, come ad esempio gli assegni al nucleo. Il ministro Tremonti, infatti, ha più volte sottolineato che, nel processo di razionalizzazione delle 242 voci di esenzione che erodono gettito per oltre 142 miliardi di euro, uno dei passaggi cruciali sarà proprio quello di verificare tutte le sovrapposizioni tra le voci di aiuto per arrivare, dove possibile, anche ad accorpamenti delle agevolazioni e prevedere anche un contributo unico, anche sotto forma di assegno Inps che sarebbe più consistente. Operazione che eviterebbe, ad esempio, la caccia alla ricevuta (per la palestra, la tessera del bus, la retta dell’asilo, solo per fare degli esempi).
Dalla tabella delle 242 esenzioni fiscali messa a punto dalle Finanze, infatti, emerge che la famiglia oggi beneficia complessivamente di aiuti per 18,3 miliardi di euro. Di questi la voce più consistente è quella legata ai carichi di famiglia, pari a 12,1 miliardi, cui seguono gli sconti per spese mediche (2,3 miliardi di euro). A questi si aggiungono anche i 77,8 milioni di euro previsti per spese mediche e di assistenza agli invalidi.
Dai numeri distribuiti mercoledì scorso emerge anche che per il 2011 lo stato conta di spendere oltre 1,9 miliardi di euro ai componenti dei nuclei familiari "dissolti": a tanto ammonta, per il 2011, l’esclusione dalla base imponibile degli assegni di mantenimento al coniuge e ai figli. Somma che supererà i 2 miliardi se si aggiungono i 171 milioni previsti per la deduzione degli assegni erogati al solo coniuge, diversi dal mantenimento dei figli, previsti da provvedimenti dell’autorità giudiziaria.
Indirettamente la famiglia potrà contare anche sulle agevolazioni fiscali che oggi si applicano alla casa. Dei 7,7 miliardi complessivi di cui beneficiano le persone fisiche, poco più di 2 miliardi sono quelli utilizzati per abbattere il peso delle prima casa sull’Irpef. Ma a distanza di poche centinaia di euro si attestano i bonus per le ristrutturazioni che al fisco costano 1,8 miliardi di euro. Per gli interventi di riqualificazione energetica (detrazione del 55%) i contribuenti potranno contare per il 2011 su uno sconto d’imposta complessivo di un miliardo di euro. Che scenderà a poco più di 700 milioni per i due anni successivi se a fine anno la detrazione non dovesse essere prorogata.
Il sostegno al lavoro, l’altra priorità della riforma, già oggi prevede una selva di esenzione per 61 miliardi per le sole persone fisiche. E anche qui il percorso che dovrà portare alla razionalizzazione dei meccanismi di esenzione non sarà facile. Fermi restando le detrazioni per lavoro dipendente pari a 42 miliardi, ci sarà da lavorare sulle altre 18 grandi voci che includono anche gli sconti fiscali per i trattamenti pensionistici, cui si sommeranno inevitabilmente le agevolazioni previste per le imprese. Non si potrà non tener conto, ad esempio, dei 5,2 miliardi di euro che le imprese possono spendere per il prossimo triennio come riduzione del cuneo fiscale. Ma dalla razionalizzazione delle esenzioni potrebbero essere drenate risorse anche per settori strategici, come la ricerca.