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 2010  ottobre 29 Venerdì calendario

LE RICCHE SRL NEL CANOVACCIO DI BENIGNI


Non è la prima volta. Lo scorso anno per la sua partecipazione al Festival di Sanremo è scoppiato un pasticcio. Roberto Benigni chiedeva 350 mila euro e la Rai si era accordata con l’attore toscano per uno scambio che stabiliva la cessione dei diritti home video di parte delle sue apparizioni nella tv di Stato. A incamerare i diritti sarebbe stata Melampo Cinematografica srl, la società capofila delle attività di Benigni.
Il polverone sollevato da quella trattativa somiglia per certi versi a quello degli ultimi giorni sulla trasmissione "Vieni via con me" di Fabio Fazio e Roberto Saviano con il relativo cachet di 250 mila euro per una sola puntata. La soluzione è parsa quella di andare in tv gratis, ma a dolersene in questo circostanza potrebbe essere il bilancio di Melampo Cinematografica. La società posseduta pariteticamente da Benigni e dalla moglie Nicoletta Braschi, del resto, è una vera macchina da soldi. Nel biennio 2007-2008 (l’ultimo bilancio non è stato depositato) ha registrato, grazie ai diritti su film, dvd e spettacoli, un fatturato di 61,9 milioni di euro con utili per 14,4 milioni. Soldi a cui si devono aggiungere le attività delle altre società controllate dalla coppia Benigni-Braschi (lei è la manager e siede in veste di amministratore in tutte le aziende di famiglia). Oltre alla Melampo c’è la Tentacoli edizioni srl, che si occupa di produrre e cedere diritti musicali per lo più infragruppo, con un fatturato nel 2009 di 207 mila euro e un utile netto di 103 mila. Anche in questo caso la proprietà è al 50% tra il comico e la moglie. Identico assetto azionario della società immobiliare Scipio srl in cui è custodita la magnifica villa Domus Jucudiana vicino alla terme di Caracalla a Roma dove vive l’attore che ha beneficiato, tra l’altro, del condono edilizio in occasione di una serie di interventi di restauro. La società è stata messa in liquidazione nell’agosto scorso. Della mini galassia dell’attore e regista fa infine parte una quota del 40% di Cinecittà Papigno srl (il restante 60% è di Cinecittà Studios), ossia i teatri di posa e i laboratori del piccolo paese in provincia di Terni dove è stato girato il film Pinocchio. L’obiettivo era farne un centro di produzione alternativo agli studios romani ma il progetto è presto naufragato e Benigni, dopo avere investito 7 milioni di euro, ha ceduto la maggioranza proprio a Cinecittà.