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 2010  ottobre 22 Venerdì calendario

Nella capitale dei divieti niente bestemmie in auto - Se passate per Castellammare di Stabia attenti a non indossare abiti succinti e cercate anche di evitare di apostrofare con qualche parolaccia l’automobilista che vi ha appena tagliato la strada (o almeno non fatelo a voce alta, in modo che un vigile urbano possa sentirvi)

Nella capitale dei divieti niente bestemmie in auto - Se passate per Castellammare di Stabia attenti a non indossare abiti succinti e cercate anche di evitare di apostrofare con qualche parolaccia l’automobilista che vi ha appena tagliato la strada (o almeno non fatelo a voce alta, in modo che un vigile urbano possa sentirvi). Di regole Luigi Bobbio se ne intende: da pubblico ministero dell’Antimafia era diventato il castigamatti di camorristi e affini. Oggi, svestita la toga e indossata la fascia tricolore di sindaco di Castellammare, ha spronato il suo assessore alla Polizia municipale a redigere un elenco di 41 regole che tutti dovranno rispettare. A Castellammare almeno. Dalla sicurezza urbana alla pubblica incolumità, dal pubblico decoro alla tranquillità delle persone, passando dall’assistenza e l’educazione alla legalità: ogni aspetto della vita sociale è stato inserito nel nuovo codice che lunedì prossimo sarà discusso in consiglio comunale. Sarà vietato «giocare a pallone, aggirarsi, sostare o sdraiarsi in costume da bagno o, in ogni caso, a torso nudo o in abiti assai succinti». Mentre, per quanto riguarda, il «Mantenimento della decenza» è assolutamente vietato «svestirsi e bagnarsi in presenza di altri al di fuori degli stabilimenti e dei luoghi aperti al pubblico», di «profferire, in luogo pubblico o aperto al pubblico, bestemmie o frasi offensive per il rispetto e la pietà altrui, nonché abbandonarsi al turpiloquio o ad atti in ogni caso offensivi della decenza e della morale». E, ancora, «la cessione o la vendita di bevande alcoliche a minori di età, è vietata in qualunque orario di apertura». La vendita di prodotti alcolici a maggiorenni, invece, «è vietata tra le ore 22 e le ore 8 di tutti i giorni feriali e festivi». Per il centrosinistra queste regole servono a poco, anzi sono addirittura «offensive per le donne». «Le regole servono alla città e ai cittadini per vivere meglio», la replica secca del sindaco. Quindi occhio a cosa si indossa e a cosa si dice (o si urla). I trasgressori potrebbero essere puniti con multe che vanno da un minimo di 25 a un massimo di 500 euro.