Michele Serra, la Repubblica 21/10/2010, 21 ottobre 2010
CORSIVI
La casalinga di Voghera (e con lei l´impiegato di Teramo, la sciampista di Trento, il carpentiere di Sassari) è chiamata, da qualche anno in qua, a un impegno imprevisto. Attraverso sondaggi televisivi, pulsanti interattivi, referendum volanti, le si chiede di "fare opinione" esprimendosi su argomenti tra i più spinosi e complicati della presente condizione umana. Giorni fa, per esempio, il tigì di Sky le domandava con apposita scritta lampeggiante: «sei favorevole a dotare di bombe gli aeroplani italiani a Kabul»? Io me la immaginavo che scongelava i piselli, ignara di armamenti e balistica, di strategia militare, di delibere dell´Onu, di psicologia delle tribù pashtun, e dopo essersi asciugata le mani sul grembiule armeggiava con il suo telecomando per rispondere alla chiamata. Non so se abbia risposto "sì" (tasto verde) oppure "no" (tasto rosso), ma sono sicuro che non ha voluto disertare. Le si chiedeva di dare un segno, lo ha dato. Di fare quantità, l´ha fatta. Sono sicuro che un consulente militare fa molti più danni di lei. Ma è vicino il giorno in cui un consulente militare, per suffragare le sue scelte, dirà al ministro competente: «guardi, eccellenza, che anche la casalinga di Voghera la pensa come me».