Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  ottobre 22 Venerdì calendario

Antonino Timoneri, 82 anni, e la moglie Rita Di Miceli, 81 anni. Ex sindacalista lui, casalinga lei, genitori di dieci figli, nove dei quali residenti all’estero, abitavano nel centro storico di Licata in provincia di Agrigento in una villetta su due piani dove avevano sistemato una cassaforte per custodire i soldi delle pensioni e i gioielli di famiglia

Antonino Timoneri, 82 anni, e la moglie Rita Di Miceli, 81 anni. Ex sindacalista lui, casalinga lei, genitori di dieci figli, nove dei quali residenti all’estero, abitavano nel centro storico di Licata in provincia di Agrigento in una villetta su due piani dove avevano sistemato una cassaforte per custodire i soldi delle pensioni e i gioielli di famiglia. L’altro pomeriggio alla loro porta bussò qualcuno che conoscevano, il Timoneri aprì tranquillo ma in casa gli piombarono almeno tre persone che lo stordirono colpendolo in testa con un soprammobile e poi gli infilarono nella gola un grosso coltello da cucina. La Di Miceli prese a urlare, quelli la zittirono infilandole un fazzoletto in bocca e poi le intimarono di tirar fuori la chiave della cassaforte. La donna si rifiutò e cercò di scappare al piano di sopra correndo per le scale, ma dopo pochi gradini i banditi la raggiunsero e sgozzarono pure lei. Quindi frugarono nelle tasche della morta, trovarono la chiave, aprirono la cassaforte, la svuotarono e scapparono via. Verso le 18.30 di mercoledì 20 ottobre in una casa in via Marotta a Licata, Agrigento.