Notizie tratte da: Kenkō # Momenti d’ozio # Adelphi 1975 sesta edizione 2004., 21 ottobre 2010
Notizie tratte da: Kenkō, Momenti d’ozio, Adelphi 1975 sesta edizione 2004.KENKŌ SCRIVEVA I SUOI PENSIERI su pezzetti di carta che poi incollava sulle pareti della sua casa
Notizie tratte da: Kenkō, Momenti d’ozio, Adelphi 1975 sesta edizione 2004.
KENKŌ SCRIVEVA I SUOI PENSIERI su pezzetti di carta che poi incollava sulle pareti della sua casa.
A quanto sembra, questo libro fu scritto tra il 1330 e il 1332.
E’ un’opera che non ha nessun rapporto col tempo, uno splendido esempio dello stile meditativo giapponese.
Momenti d’ozio è stato paragonato spesso al Libro del cuscino di Sei Shōnagon, una raccolta di aneddoti e di osservazioni scritta intorno al 1000. Tutt’e due le opere appartengono al genere di composizione casuale che in giapponese è chiamato zuihitsu (‘segui il pennello’).
Sei Shōnagon era una raffinata dama di corte e Kenkō un prete buddhista.
Gli studenti sanno per certo che agli esami di ammissione all’università si sentiranno fare almeno una domanda su Momenti d’ozio.
Pg. 34 Come sarebbe piacevole chiacchierare familiarmente con qualcuno di animo affine al nostro, dividendo con lui la gioia di una conversazione spontanea sulle cose divertenti e sciocche di questo mondo! Ma amici del genere sono rari. Se bisogna stare attenti a tutto quello che si dice per non trovarsi in contrasto col proprio interlocutore, tanto vale star soli.
Pg. 35 Lo svago più gradevole è di starsene seduti da soli sotto la lampada, con un libro aperto davanti, e di fare amicizia con persone di un lontano passato che non abbiamo mai conosciuto.
Pg. 41 Il mio è un passatempo sciocco, ma queste pagine sono destinate ad andare distrutte, ed è improbabile che qualcuno le legga.
Pg. 72 Chi cede ai propri desideri e trascura il sentiero dell’Illuminazione a malapena si distingue dalle bestie.
Pg. 85 Le creature umane sono tutte uguali: vivono giorno per giorno correndo freneticamente a dritta e a manca, noncuranti della loro pazzia.
Pg. 187 In realtà, è peccaminoso lasciare inutilizzato anche il più piccolo pezzetto di terra. Bisognerebbe piantare ortaggi, erbe medicinali, e così via.
Pg. 192 Se volete evitare gli sbagli, il modo migliore è di essere sinceri in tutto quello che fate, rispettosi con chiunque e avari di parole.
Pg. 194 Il vuoto accoglie tutto. Se i pensieri più vari si insinuano a loro capriccio nelle nostre menti, non sarà proprio perché quelle che definiamo le nostre menti sono vuote? Se le nostre menti fossero occupate, non vi entrerebbero di certo tante cose.
Pg. 202 Solo quando non esiterete ad abbandonare tutto e a volgervi alla Via, la vostra mente e il vostro corpo, liberi e imperturbati, troveranno una pace durevole.
Pg. 202 L’uomo è sempre così condizionato dal piacere e dal dolore che si lascia eternamente dominare dalle circostanze piacevoli o sgradevoli che ha intorno. Il piacere consiste nel gradire e amare le cose. Noi non smettiamo mai di inseguire questa felicità. Il piacere che desideriamo più di tutti è quello di essere famosi. Ci sono due specie di notorietà: la fama che deriva dalla nostra condotta e quella che deriva dai nostri talenti. Poi c’è il piacere della lussuria, e al terzo posto quello dell’avidità. L’uomo non ha nessun altro desiderio che possa eguagliare questi tre. Essi nascono da una concezione distorta della vita, e provocano innumerevoli affanni. E’ meglio non cercare di soddisfarli.