Luca Dello Iacovo, Nòva24 21/10/2010, 21 ottobre 2010
IMPAZZANO LE WEB GUIDE
HubPages è un ibrido. Si ispira agli articoli di Wikipedia, ma a differenza dell’enciclopedia online punta su argomenti come alimentazione, finanza personale, hobby, sport. E ha raccolto autori freelance attraverso internet. Scrivono testi simili a brevi guide ("how to") che includono istruzioni, consigli, ricette. Rispondono alle domande del pubblico sul web. E hanno un volto, a differenza di molti anonimi che spesso contribuiscono alle pagine di Wikipedia. Inoltre, HubPages ha connesso la sua community e i lettori online attraverso un social network che permette di votare e pubblicare commenti: è una sorta di Facebook che raccoglie i quesiti dei lettori e le risposte degli autori. Ha funzionato. Di recente ha superato un milione di pagine pubblicate e condivide con gli autori il 60% dei ricavi, generati da tre fonti: gli annunci pubblicitari (AdSense di Google), le inserzioni nei testi online (Kontera) e il traffico inviato verso il mercato di eBay o la libreria Amazon.
Ma la concorrenza tra le guide "how to" su internet è intensa. Seth Godin, guru del marketing, ha progettato Squidoo: si tratta di un network dove ogni persona può aprire una pagina su argomenti di suo interesse. E diventa una guida sul web, ricca di fotografie e video. La composizione degli articoli è affidata alla creatività degli autori: possono assemblarla seguendo il loro intuito, come in un blog. Squidoo è entrato a far parte dei cento siti web più visitati negli Stati Uniti. Un’altra star di internet, Jason Calacanis, ha contribuito al lancio nel 2007 di Mahalo (il nome viene dalla parola "grazie" in hawaiano: wiki, invece, significa veloce nella lingua delle isole Hawaii). È una piattaforma partita da un’enciclopedia del fai da te affidata agli iscritti della community. E punta anche in altre direzioni. Per esempio, consente al pubblico online di inviare domande alle guide emerse all’interno della sua comunità. Ogni richiesta può essere accompagnata da informazioni aggiuntive per chiarire il quesito. E da una "mancia" in denaro per la risposta migliore. Ai sistemi di domanda e risposta guarda con attenzione anche Facebook.
Il successo dei webmanuali "how to" ha richiamato l’interesse dei colossi del web. Sono progetti integrati spesso con altre idee vincenti abilitate da internet. Come la condivisione di brevi video. Negli Stati Uniti, il gigante dei servizi online Aol ha acquistato una piccola startup, 5min Media: i suoi autori hanno trasformato le guide in filmati di cinque minuti (la durata media dei video visti su YouTube è di circa tre minuti).
Per scegliere gli argomenti non si affidano all’intuito, ma alle indicazioni dei motori di ricerca: puntano la telecamera sui temi legati alle parole chiave più digitate. Ma il supporto dei risultati di Google è un’idea trasformata in un passpartout da Demand Media: è una piattaforma che analizza i temi più ricercati dalle persone online. E poi chiede un articolo o un video al suo network di autori. Come avviene, per esempio, con le guide "ehow". Sono argomenti spesso legati alla vita quotidiana e diventano brevi manuali per affrontare allergie, semplificare la vita in cucina, arredare la casa. Demand Media prepara lo sbarco in Borsa: ha presentato una domanda per la quotazione sul listino di New York. Ha trovato, invece, un acquirente, Associated Content: lanciata cinque anni fa, è un ponte di collegamento tra gli autori freelance e gli editori sul web. Non pubblica direttamente gli articoli, ma distribuisce i testi ai siti d’informazione, come le tradizionali agenzie stampa. Ad acquistarla è stato Yahoo! per cento milioni di dollari.