Elisabetta Curzel, Nòva24 21/10/2010, 21 ottobre 2010
SCIENZA ALL’EUROPEA
Molti progetti di educazione alla scienza rischiano, una volta portati a termine, di congelare a tempo indeterminato i risultati raggiunti e trasformarsi in binari morti. Per ovviare allo spreco di risorse e per «massimizzare il valore di ogni euro speso dall’Europa per l’educazione scientifica» – queste le parole di Máire Geoghegan-Quinn, commissaria europea per la ricerca, l’innovazione e la scienza – nel maggio di quest’anno è stato avviato il portale Scientix. I dati (materiale didattico, documenti politici e ricerche) riuniscono per la prima volta il meglio di un centinaio di proposte finanziate da varie iniziative nazionali ed europee nell’ambito del 6º e 7º programma quadro di ricerca e di sviluppo tecnologico e del programma sull’apprendimento permanente.
La piattaforma Scientix è discretamente intuitiva. Disegnata in Liferay (applicazione open source basata sul linguaggio Java e orientata alla gestione di portali e al lavoro collaborativo), offre a docenti, ricercatori, amministratori pubblici, operatori locali, genitori e appassionati di educazione scientifica una vasta gamma di contenuti che va dalle lezioni scientifiche per la scuola primaria e secondaria alle news di settore. Ma la vera novità consiste nella ricchezza delle traduzioni offerte.
«Una delle risorse che caratterizzano il portale – spiega Agueda Gras-Velazquez, responsabile del progetto Scientix per European Schoolnet, consorzio di 31 ministeri dell’Istruzione europei e di paesi terzi dedicato all’innovazione della didattica che l’ha realizzato – è proprio il suo avvicinarsi all’utente parlando la stessa lingua: un aspetto strategico al quale è stato destinato una porzione specifica del budget totale. L’interfaccia è disponibile nella sua totalità in inglese, francese, tedesco, spagnolo, italiano e polacco; e se un certo numero di utenti richiede il materiale didattico, le news o il forum tradotti in un’altra delle 23 lingue dell’Unione Europea, questo gli verrà fornito nel giro di pochi giorni».
Gli iscritti alla comunità di Scientix per ora sono circa 500 e 4mila visitatori al mese. Se si escludono i territori nei quali è stata portata avanti una promozione più strutturata (Francia, Spagna e Italia), buone risposte sono arrivate dai nuovi paesi membri «sempre molto interessati – dichiara Agueda Gras-Velazquez – alle iniziative della Ue». I dati raccolti testimoniano ancora un successo maggiore presso chi parla una delle sei lingue dell’interfaccia completa; anche se la traduzione on demand, afferma la dirigente, potrebbe fare la differenza in termini numerici, quella considerata sin dall’inizio del progetto è una traduzione anche culturale. Scientix è stato creato con l’ausilio di un panel di insegnanti di scienze composto da un rappresentante per ogni paese membro.
Entro il terzo compleanno del portale Scientix vuole tradurre quanto più materiale possibile in tutte le lingue Ue, permettere agli insegnanti di spedire il materiale e discuterlo nei forum, fare rete tra i vari soggetti interessati.
Scientix analizza da diversi punti di vista le discipline tipiche della cultura di stampo scientifico (chimica, fisica, biologia, matematica e affini), ma dedica approfondimenti anche a tematiche specifiche: «Nanoyou», ad esempio, è un progetto nel progetto. Organizzato come "pacchetto di benvenuto" per insegnanti intenzionati ad affrontare con gli studenti il mondo delle nanotecnologie, Nanoyou mette a disposizione esperimenti, giochi di memoria, PowerPoint e persino giochi di ruolo per discutere delle implicazioni etiche, sociali e giuridiche delle nanotecnologie.
Per promuovere le attività di rete fra le comunità scientifiche ed educative e fornire informazioni sui servizi in linea, Scientix organizza la sua prima conferenza europea a Bruxelles dal 6 all’8 maggio 2011.