Filippo Facci, Libero 20/10/2010, 20 ottobre 2010
SPARATE SUL FINANZIERE
Di finanzieri inguaiati per violazione del segreto investigativo io ne ricordo altri, se è per quello. Mi ricordo di un brigadiere (F.C.) che passò al manifesto la notizia che convinse Raul Gardini a spararsi in testa: il finanziere non fu punito, e non lo fu neppure quando lo sorpresero a frugar e nel cassetto di un magistrato. L opunirono solo anni dopo, quando venne fuori che aveva cercato di vendere all’entourage berlusconiano delle notizie false sul pool di Milano: patteggiò una condanna per calunnia. La stessa cosa cercò di fare un altro brigadiere (P.S.) che però fu accusato di «dossieraggio» contro i lPool e subito trasferito. Poi c’è un altro brigadiere (G.F.) che è stato uno strettissimo collaboratore di Antonio Di Pietro e che vendeva notizie a un’agenzia investigativa che a sua volta schedava politici, magistrati e sindacalisti, utilizzando spesso archivi riservati di polizia e carabinieri. Ricordo questi, a braccio, ma soprattutto ricordo le manier eanche fantasiose in cui soprattutto cancellieri e magistrat imi hanno fatto avere fior di materiali protett idal segreto investigativo. Quello che non ricordo assolutamente è che anche un solo appartenente alle citat ecategorie - cancellieri e magistrati - sia mai stat obeccato e punito.