Gian Guido Vecchi, Corriere della Sera 21/10/2010, 21 ottobre 2010
IL PAPA NOMINA 24 NUOVI CARDINALI —
Sale l’Italia e quindi l’Europa, sale l’Africa, sale la Curia romana. Benedetto XVI ha annunciato ieri a San Pietro la creazione di 24 nuovi cardinali — di cui 20 «elettori», con meno cioè di 80 anni — nel concistoro convocato il 20 novembre, il terzo del pontificato. Gli italiani che entrano nel Collegio sono dieci, otto elettori e due ultraottantenni: Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificia Accademia per la Vita, e il maestro Domenico Bartolucci, il più anziano (93 anni), per oltre quarant’anni direttore musicale della Cappella Sistina.
Come di consueto ci sono conferme — diventeranno tra gli altri cardinali elettori il grande biblista Gianfranco Ravasi e l’arcivescovo di Palermo Paolo Romeo —, sorprese e qualcuno che dovrà aspettare, come l’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori e quello di Torino Cesare Nosiglia. Del resto gli italiani ancora candidati per il futuro sono tanti, a cominciare da presidenti di Pontifici Consigli come Fisichella, Vegliò, Coccopalmerio e Celli, e già si parla di un altro concistoro l’anno prossimo o al più tardi nel 2012.
Con il concistoro del 20 novembre, i porporati diventeranno complessivamente 202, di cui 121 elettori, solo uno più del «limite» fissato da Paolo VI. Benedetto XVI ha seguito la regola non scritta per la quale una diocesi non può esprimere due elettori: per questo attendono Torino (l’emerito Poletto, in pensione, è ancora elettore) e anche Firenze (Antonelli è passato in Curia ma resta nell’Annuario «arcivescovo emerito di Firenze»), come del resto New York, Rio de Janeiro, Toledo o Praga. Con i nuovi otto elettori gli italiani nell’ipotetico conclave diventano 25, i più numerosi davanti agli Usa (da 11 a 13), mentre con altri quattro cardinali gli africani elettori arrivano a 12. Tra i 24 nuovi porporati, ci sono 15 europei, 4 delle Americhe, 4 africani e uno dall’Asia, già «premiata» in precedenza.
Nel concistoro, tra gli esponenti della Curia saranno creati cardinali Angelo Amato, prefetto per la Cause dei Santi; Fortunato Baldelli, penitenziere maggiore; Raymond Leo Burke (Usa), prefetto della Segnatura apostolica; Velasio De Paolis, il presidente della Prefettura degli Affari economici e «commissario» dei Legionari di Cristo; Francesco Monterisi, arciprete di San Paolo fuori le Mura; Kurt Koch (Svizzera), presidente del Pontificio Consiglio per l’Unità dei cristiani; Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura; Paolo Sardi, propatrono dell’Ordine di Malta; Robert Sarah (Guinea), presidente del Pontificio Consiglio «Cor Unum»; e Mauro Piacenza, prefetto per il clero. Tra gli arcivescovi diocesani, riceveranno la porpora Antonio Naguib, patriarca di Alessandria dei Copti (Egitto); Paolo Romeo (Palermo); Reinhard Marx (Monaco e Frisinga, Germania), che ad appena 57 anni diventa il cardinale più giovane; Kazimierz Nycz (Varsavia, Polonia); Donald William Wuerl (Washington, Usa); Laurent Monsengwo Pasinya (Kinshasa, Congo); Medardo Joseph Mazombwe (emerito di Lusaka, Zambia); Albert Malcom Ranjith Patanbendige Don (Colombo, Sri Lanka); Raul Eduardo Vela Chiriboga (Quito, Ecuador); e Raymundo Damasceno Assis (Aparecida, Brasile). Infine, gli altri due ultraottantenni: lo storico Walter Brandmuller (Germania) e il teologo José Manuel Estepa Llaurens (Spagna).
Gian Guido Vecchi