Wanda Valli, la Repubblica 21/10/2010, 21 ottobre 2010
"Carlo Felice" riapre con stipendi ridotti del 20 % - GENOVA - L´accordo con i lavoratori è stato siglato e un passo in avanti per il salvataggio del "Carlo Felice", il teatro dell´Opera di Genova
"Carlo Felice" riapre con stipendi ridotti del 20 % - GENOVA - L´accordo con i lavoratori è stato siglato e un passo in avanti per il salvataggio del "Carlo Felice", il teatro dell´Opera di Genova. Ieri i vertici della fondazione, il sovrintendente Giovanni Pacor, il direttore generale Renzo Fossati, hanno firmato insieme con i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil il protocollo sui contratti di solidarietà. Partiranno dal 1 novembre, i dipendenti accettano di guadagnare solo l´80 per cento del loro stipendio (ma i contributi versati equivalgono allo stipendio pieno) in cambio della garanzia di non essere licenziati per due anni e della possibilità di ridurre l´orario di lavoro fino al 40 per cento. Restano duramente contrari i sindacati autonomi, che ora minacciano azioni di rivalsa. Intanto, ecco l´altro fondamentale tassello verso la salvezza, si blocca, almeno per il momento, la decisione del consiglio di amministrazione sulla liquidazione amministrativa coatta. Ma il clima non è per nulla tranquillo. Si è capito bene l´altra sera, al dibattito "Carlo Felice, quale futuro?" organizzato da "Repubblica". La città ha risposto con slancio, riempiendo la sala del Maggior Consiglio di palazzo Ducale, i protagonisti hanno segnalato una preoccupazione comune per il futuro delle fondazioni liriche, legate al Fus, il fondo unico per lo spettacolo, sempre più povero di soldi. Assente il Sovrintendente Pacor, impegnato nelle trattative, il sindaco Marta Vincenzi, ha rilanciato l´idea proposta dall´imprenditore Riccardo Garrone, di una sottoscrizione pubblica della città. Poi, sono stati i sovrintendenti, come Mario Tutino, collegato in video conferenza da Bologna e Walter Vergnano che guida il Regio di Torino, a ribadire i timori. Ha spiegato Vergnano: «Genova sta lanciando un modello, ma con i tagli al Fus, nel 2011 la maggior parte delle fondazioni liriche sarà nelle stesse condizioni».