Giornali vari, 13 settembre 2010
Anno VII – Trecentotrentanovesima settimana Dal 6 al 13 settembre 2010Pollica Angelo Vassallo, un bell’uomo di 57 anni, moglie, due figli, sindaco di un piccolo paese del Cilento (cioè nel Salernitano)
Anno VII – Trecentotrentanovesima settimana Dal 6 al 13 settembre 2010
Pollica Angelo Vassallo, un bell’uomo di 57 anni, moglie, due figli, sindaco di un piccolo paese del Cilento (cioè nel Salernitano). Nella notte tra il 5 e il 6 settembre esce di casa a bordo della sua station wagon grigia, ma dopo cento metri qualcuno lo ferma, gli fa abbassare il finestrino e gli spara. Il sindaco è già morto alla terza pallottola, ma gli assassini (o l’assassino) insistono e gli scaricano addosso nove colpi. Grande sensazione: Vassallo, a capo di una lista civica di centro-sinistra, governava quella piccola comunità di 2.500 persone da 15 anni e s’era guadagnato la fama di primo cittadino integerrimo, restìo persino alle raccomandazioni, quest’estate era entrato nei bar per intimare ad alcuni spacciatori di andarsene via, il mare del paese era celebre per l’acqua cristallina e, in generale, si sapeva che il sindaco era impegnato in una seria battaglia ambientale, era riuscito a imporre persino la raccolta differenziata dei rifiuti in un’area che, tutt’intorno, è considerata terra di camorra, speculazioni e malaffare. Le indagini sono state affidate alla Dda – Divisione distrettuale antimafia -, sottintendendo che l’omicidio va inquadrato in un contesto malavitoso. Il fratello, Claudio Vassallo, ha accusato i carabinieri di non averlo aiutato («Angelo aveva chiesto il loro intervento per impedire l’arrivo della droga, ma nessuno gli ha dato retta»), i carabinieri a loro volta smentiscono, il vicesindaco del paese ribadisce che da loro la camorra non è mai arrivata, un corteo di cinquemila persone con fiaccolata, a Caleo di Pollica, ha infine salutato la salma. Il delitto potrebbe essere legato alla ristrutturazione del porto (un affare da quattro milioni e mezzo di euro) o forse alla volontà di qualche palazzinaro di costruire in paese uno o più alberghi. La pista passionale, adombrata all’inizio, è stata subito abbandonata.
Bonanni La Federmeccanica, cioè l’associazione che riunisce i padroni delle industrie metalmeccaniche, ha denunciato il contratto nazionale di lavoro del 2008, l’unico firmato anche dalla Fiom. Questo contratto scadrà il 31 dicembre dell’anno prossimo. In questo modo, dal 1° gennaio 2012, la Fiom (sindacato metalmeccanici della Cgil), ricorrendo eventualmente in tribunale contro gli accordi separati che la Fiat sta stipulando (per esempio a Pomigliando), non avrà più un testo a cui riferirsi per far valere le proprie ragioni. Non ha sottoscritto infatti l’altro contratto, quello firmato nel 2009 da Cisl e Uil. A questa decisione ha fatto seguito l’attacco Fiat al sindacato dello stabilimento Sevel di Val di Sangro (provincia di Chieti, la stessa di Marchionne): la direzione aziendale ha annunciato che chiederà i danni per uno sciopero di otto ore, a suo dire ingiustificato, proclamato all’interno della fabbrica. È in questo clima che va inquadrato il lancio di un fumogeno contro Bonanni, che martedì 7 settembre era andato a parlare alla festa del Pd di Torino: l’ordigno ha sfiorato la guancia del sindacalista, provocandogli un buco nella giacca e niente di più. Bonanni ha dovuto abbandonare il palco. La polizia accusa del gesto Rubina Affronte, 24 anni, figlia di un pubblico ministero e frequentatrice del centro sociale Askatasuna che aveva già organizzato una contestazione a Schifani sabato 11 e che ha accolto Bonanni con fischi, grida di “vergogna, vergogna”, lo striscione “Marchionne comanda, Bonanni obbedisce” e piogge di false banconte da 50 con la scritta «Il denaro è un buon servo e un cattivo padrone».
Governo Quanto al governo, è evidentemente due mesi che sogniamo: c’era sembrato di capire che Berlusconi fosse pronto alle elezioni per spazzare via quel poco che resta dei finiani, e che Bossi pure, di fronte a improvvisi tentennamenti dell’alleato, avesse gridato che le elezioni andavano fatte domani mattina e comunque prima di Natale. Negli ultimi sette giorni, invece, improvviso senso di responsabilità da parte di tutti: Berlusconi, che a Mosca ha dovuto spiegare a Putin i suoi guai col presidente della Camera, garantisce che «ce la faremo», Bossi giura che non farà mancare i voti al governo, ecc.
Mentana Intanto Mentana, in video dal 30 agosto sul tg de La7, ha portato in pochi giorni lo share del programma al 10% col semplice metodo di raccontare la giornata senza leggere veline precalibrate in redazione ma connettendo uno con l’altro, sapientemente, i fatti. E specialmente i fatti politici: Fini, seduto in studio (uno studio singolarmente spoglio), ha dato a lui la sua prima intervista dopo il discorso di Mirabello. Minzolini nega che Mentana abbia tolto spettatori al Tg1, Mimun non dice niente, per i berlusconiani in genere il boom di Mentana è la prova che il giornalismo italiano non è stato liofilizzato dal presidente del Consiglio. In ogni caso, la scoperta dell’acqua calda (i giornali di successo sono quelli che mettono giornalisti capaci a dare le notizie e fare informazione) ha scatenato come sempre discussioni infinite.
11 settembre Il mondo ha trattenuto il fiato per colpa del reverendo Terry Jones che, dalla sua chiesa di Gainsville (Florida), ha annunciato il rogo di duecento corani. Scopo: impedire la costruzione di una moschea in prossimità dell’area di Ground Zero e «mostrare che alcuni elementi dell’Islam sono molto pericolosi». Mentre da tutto l’Oriente si annunciavano manifestazioni e ritorsioni tremende, lo staff della Casa Bianca è riuscito a dissuadere il pastore, il quale, dopo parecchi ripensamenti, ha rinunciato. La cerimonia in memoria dell’attentato s’è svolta così pacificamente, col sindaco Bloomberg che sabato scorso, davanti alle due vasche quadrate che simboleggiano le Torri Gemelle, ha letto uno dopo l’altro i nomi delle 2.752 vittime. Terry Jones, qualificato come «cretino da rinchiudere» da Gino Strada, è in realtà uno dei tanti uomini d’affari che lucrano, attraverso messaggi estremi, sulla religione. Predicazioni contro gli omosessuali, contro le religioni sbagliate, i figli vanno picchiati col bastone, ecc. La cosiddetta chiesetta di Gainsville è circondata da un parco di otto ettari che vale tra i due e i quattro milioni di dollari, lui vende su Internet magliette, tazze, spille e copie del suo libro Islam of the Devil. Il merchandising ha avuto un’impennata pazzesca grazie alla storia dei corani. Su Facebook il reverendo ha fatto 11.158 amicizie in un paio di giorni.
Balconing L’ultima moda è quella di tuffarsi in piscina direttamente dal balcone dell’albergo oppure di esibirsi in bilico sulla ringhiera. Questo gioco, detto balconing, ha già fatto sei morti. L’ultimo, domenica scorsa, alle Baleari: Davide Di Rienzo, 26 anni, impiegato di Seregno (Monza), in vacanza all’hotel Playa den Bossa di Ibiza, ha tentato di raggiungere una camera vicina passando per i terrazzi. Ha però messo un piede in fallo ed è caduto giù dal settimo piano. Erano le 7 e 10 di mattina dell’ultimo giorno di ferie.
Scuole Le scuole hanno aperto nel solito disordine: ritardo nelle nomine dei supplenti – e quindi classi senza professori – e manifestazioni di precari, a Messina e Villa San Giovanni, che domenica hanno bloccato per qualche ora i traghetti. Con una manovra triennale stabilita nel 2008, Tremonti ha tagliato 130 mila posti, numero che però comprende anche il personale andato in pensione e non sostituito. Quest’anno la riduzione riguarda 12.372 cattedre. Le ore settimanali di lezione nelle scuole elementari sono state ridotte a 27 da 30. Altra novità: quest’anno chi si assenterà per più di 50 giorni perderà infallibilmente l’anno (a meno che non sia stato davvero malato).