Anna Guaita, Il Messaggero 18/10/2010, 18 ottobre 2010
USA, ARRIVA IL LAVORO IN PIEDI: STARE TROPPO SEDUTI FA MALE
Sonnolenza? Mal di schiena? L’endocrinologo James Levine, della Mayo Clinic, ha una soluzione: lavorate in piedi. In poco tempo ne ricaverete grandi vantaggi per la salute. Anzi, secondo uno studio condotto su 123 mila adulti per 14 anni, rinunciare alla sedia allungherebbe la vita. Lo studio, pubblicato sull’American Journal of Epidemiology sembra aver contribuito a rafforzare una tendenza, tant’è che le fabbriche che producono scrivanie “alzabili” hanno visto quest’anno i loro ordini aumentare tre volte.
I vantaggi del lavoro in piedi erano stati in realtà già scoperti da tante persone. Noti autori, uomini politici, figure storiche avevano adottato da tempo l’idea di stare eretti alla scrivania. Negli Usa si ricordano due dei Padri Fondatori degli Stati Uniti, Benjamin Franklin e Thomas Jefferson, ma anche famosi scrittori, come Ernest Hemingway e John Dos Passos, Vladimir Nabokov e Virginia Woolf. Una delle più grandi figure politiche dei tempi moderni, il premier britannico Winston Churchill, era sempre in piedi alla scrivania, tant’è che oggi esiste un tavolo intitolato a lui, il Winston Churchil Stand-up Desk.
Insomma: in piedi alla scrivania non è esattamente una moda dell’ultimo momento. Quello che si scopre in questi giorni tuttavia sono i vantaggi che vengono da questa abitudine. Lo studio su Epidemiology rivela che oltre a favorire la concentrazione e a evitare la sonnolenza, la posizione eretta aiuta a combattere il diabete e le malattie cardiache, e riduce i casi di obesità (chi rinuncia alla sedia può perdere dieci chili in un anno). Per di più è stato notato che la mortalità sale del 18 per cento fra coloro che stanno seduti più di sei ore rispetto a chi sta seduto meno di tre. «Star seduti fa male come fumare» sostiene un ricercatore.
Non che tutti siano così certi della necessità di lanciare questa rivoluzione negli uffici: il professor Alan Hedge, docente di ergonomia alla Cornell University, pensa piuttosto che passare troppo tempo in piedi comporti conseguenze altrettanto cattive per la salute: «Lavorare in piedi è una stupidaggine» protesta asciutto.
Effettivamente gli stessi fautori del lavoro in piedi riconoscono che c’è ancora molto da studiare per stabilire quale sia la giusta percentuale di ore da passare seduti o eretti. Ma vari esperimenti sembrano indicare che l’andamento sia destinato ad acquistare forza. In una delle aziende americane che producono mobili ergonomici hanno condotto l’esperimento “30-30”, cioè stare in piedi il trenta per cento del tempo per trenta giorni, e alla fine i lavoratori si sono detti entusiasti e hanno chiesto di continuare a seguire lo stesso regime. In altre note aziende, come Aol e Pixar, un buon dieci per cento degli impiegati ha già scelto tavoli rialzati e lavoro in piedi. In molte scuole d’America, soprattutto le elementari, è stato deciso di adottare il sistema di studio in piedi, e si è notato non solo che i bambini obesi hanno bruciato il 30 per cento delle calorie in più, ma che i bambini iperattivi sono riusciti a concentrarsi e a lavorare meglio di quando non erano costretti a stare seduti. Anche in varie università viene raccomandato alle matricole di non lavorare seduti alla scrivania per più di tre ore al giorno. E per chi volesse adottare questo regime non c’è bisogno di comprare tavoli costosi: in internet ci sono siti che insegnano a costruirseli con poca spesa.