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 2010  ottobre 17 Domenica calendario

CAOS PIGNORAMENTI NEGLI USA 4 MILIONI DI CASE A RISCHIO - NEW YORK - C´è

una sola parola che a questo punto sembra riassumere il "Mutui-Gate" che rischia di travolgere l´economia americana: truffa. Truffa è l´accusa su cui indaga il governo della Florida nel caso di David J. Stern. L´avvocato è a capo di uno studio legale a cui le grandi banche delegavano i pignoramenti. Beh, lo studio Stern prendeva 1.300 dollari a botta: intesa come pignoramento. E chi se ne frega se il poveretto di turno andava davvero sfrattato. Con 12 impiegati per sbrigare 12mila pratiche la ditta Stern nel 2009 ha firmato nientedimeno che 70.000 sfratti. Ed è solo una goccia dello tsunami che sta arrivando.
Le procure di tutti i 50 Stati hanno aperto un´inchiesta che rischia di bloccare tutti i procedimenti. In tanti chiedono al governo una moratoria. Ma sono due milioni le case da pignorare in America. Altre due milioni sono sotto osservazione. E´ il 30 per cento del mercato immobiliare. Che sale al 50 negli Stati dove la bolla ha colpito di più: California, Florida, Arizona, Nevada. Altri numeri? Oltre 200mila le nuove abitazioni vendute negli Usa a settembre: meno 16 per cento rispetto ad agosto. E invece oltre 340mila le abitazioni pignorate: più 2,5 per cento. Fermare i pignoramenti sarebbe fermare il mercato già in crisi. Alcune banche, quelle più esposte che in questi giorni sono crollate in Borsa, l´hanno fatto in via cautelativa: da Bank of America a Jp Morgan. Quanto può durare?
Sembra impossibile che tutto sia nato per caso. La signora Nicolle Bradbury perde il lavoro e non sa più come pagare il mutuo da 474 dollari al mese per la casetta di Denmark, Maine, acquistata 7 anni prima per 75mila dollari. Contatta un gruppo di assistenza legale non profit e si imbatte in un avvocato in pensione, Thomas A. Cox, che ha lavorato nei pignoramenti. C´è qualcosa che non quadra in queste carte, dice Thom. E´ l´inizio di un´inchiesta che si allarga a decine, centinaia di migliaia, milioni di casi.
C´è qualcosa che non quadra nel sistema. I signori di Wall Street hanno una fretta terribile di rivendere i mutui che vengono impacchettati in quei prodotti finanziari chiamati security e subprime che hanno alimentato prima la bolla immobiliare e poi - quando il loro valore è crollato perché tanti mutui erano insolvibili - la recessione. Vendere e rivendere: sempre più veloci. Ma il catasto americano è vecchio come la rivoluzione: troppe carte. Le banche si inventano, da una parte, un sistema di informatizzazione, il Mers, che va più veloce degli impiegati degli Stati, e contemporaneamente chiedono alle "fabbriche dei pignoramenti" di produrre carte su carte. E´ il caos: immortalato dalla storia pirandelliana di quel signore della Florida che paga in cash e si vede impartire un ordine di sfratto per non aver pagato il mutuo che non ha.
Che succederà? Le banche sono sotto un doppio assedio. Da una parte i poveracci che resistono ai pignoramenti: dove sono le carte? Dall´altra gli investitori che fanno causa perché hanno comprato quei mutui di cui non si riesce a risalire alla proprietà: dove sono le carte?
Dice lo storico dell´economia Hernando De Soto: «Il capitalismo è un sistema che si basa su fatti che possono essere verificati. Può un´economia prosperare se il concetto di proprietà non è più certo?». L´economia no, le grandi banche e gli avvocati truffaldini sì. E quando qualcuno si accorge che il re è nudo è sempre troppo tardi.