Lauretta Coz, Corriere della Sera 16/10/2010, 16 ottobre 2010
L’ironia ecologista dei creativi britannici - (Nella Swinging London nomi noti ed emergenti si uniscono all’insegna del design verde) - Sempre all’insegna dell’ironia e della provocazione, sempre in bilico fra nuove tecnologie, revival vintage e anticonformismo: il design britannico non finisce di stupire
L’ironia ecologista dei creativi britannici - (Nella Swinging London nomi noti ed emergenti si uniscono all’insegna del design verde) - Sempre all’insegna dell’ironia e della provocazione, sempre in bilico fra nuove tecnologie, revival vintage e anticonformismo: il design britannico non finisce di stupire. Il recente London Design Festival ha invaso la capitale inglese: da Trafalgar Square con «Outrace» un’installazione con otto robot industriali a South Bank con «Drop» di Paul Cocksedge, una enorme moneta-calamita dove attaccare penny su penny. Cool design Mr. Willis Alasdhair, proprietario di Established & Sons, nonché marito di Stella Mc Cartney, lascia la guida del marchio che ha portato al successo per seguire altre sue società. Per lui in questi anni ha disegnato il gotha dell’United Kingdom. Molti i giovani, fra cui Alexander Taylor e il duo Klauser & Carpenter. Molto di moda e sempre attualissimo, Tom Dixon ha presentato la nuova lampada Void che si ispira alle medaglie olimpiche ma è realizzata in metalli meno preziosi: rame, ottone, acciaio. Progettista riconosciuto a livello internazionale, Dixon lavora come product designer e decoratore d’interni. Icone di stile quelle presentate da Giulio Cappellini nella mostra «British design with Italian Heritage» che si è tenuta al Victoria&Albert Museum. Esposti i pezzi storici come l a Thinking man’s chair di Jasper Morrison, una poltrona da giardino disegnata da un mostro sacro del design inglese, vero fuoriclasse per linee senza tempo. Suoi sono gli arredi della nuova Tate Modern Gallery a Londra e le sedie per il convento La Tourette di Le Corbusier. Esposta, fa bella mostra di se, un altro "must": la S-Chair di Tom Dixon del 1991, con la sua inconfondibile linea sinuosa e fluida. Eco frendly design Vogliono cambiare il mondo, a cominciare da piccole cose. Sono i Liqui Design, una coppia, padre e figlio, sensibili ai problemi ambientali. Hanno disegnato Bagalight, buffe lampade che si ricaricano con la luce del sole, inserite in comuni sacchetti di carta. Ognuno con un profilo delineato sul fianco che permette un gioco di luce e trasparenze. Costo minimo e riciclo totale. Ecocompatibile anche il robusto cartone intagliato usato per Edge, fastoso l ampadario che riprende la sagoma di una classica luce in cristallo veneziano. Vintage design. Ma anche neo romantic, dandy, revival. Come quello di James Plumb, una coppia di giovanissimi che vivono e lavorano in un cottage di campagna del ’700 a Stockwell, a sud di Londra. Vestono in stile vittoriano e con poesia ridanno vita a oggetti in disuso. Sono l’antitesi del glamour ma furoreggiano anche in Italia. Glam design Brillano sfaccettate come una gemma preziosa le lampade Olo di Lee Broom, mentre Paul Cocksedge, astro nascente dell’illuminotecnica, dopo il lampadario Styrenissimo, continua ad incantare con «A gust of wind», una poetica installazione con centinaia di fogli curvati in Corian. È stato scoperto da Ron Arad, cresciuto con Ingo Maurer e prediletto da Issey Miyake, con il quale lavora nella sua galleria di Tokyo. Green design Un nuovo alveare per le api creato da Built By, si ispira, come forma, a una culla di neonato edoardiana, e si può mettere sul terrazzo. Per un nuovo stile di vita. Agreste e riciclabile il sedile rivestito di paglia di John Caswell, basso costo e facilità di rinnovo. Irony design Come quello di Peter Marigold, con il suo appendiabiti creato per Skitsch, una tanica da 20 litri e un bastone infilato dentro. Chi fa sorridere è Silvester, di John Caswell. Una casetta per uccelli a forma di gatto da mettere sull’albero in giardino. Non si sa se gli uccelli gradiscono finire in bocca a un felino per entrare nel nido, ma il progetto funziona. Ironia dal sapore gotico quella di Ilsa Perry, ventinovenne di Liverpool, fino all’anno scorso sconosciuta progettista. Ha partecipato a Design for Life sulla BBC2, il primo reality show i cui dodici partecipanti sono tutti designer e si battono a suon di progetti. A decretarne il successo l’onnipresente Philippe Starck, che ha creato il format. L’archistar ha considerato Ilsa la migliore con la sua proposta di bara verticale per favorire il problema della scarsità degli spazi nei cimiteri anglosassoni. Come premio, uno stage di sei mesi nel suo studio di Parigi. Con relativi scongiuri.